Affacciata sul Mar Nero, nella Baia del Cemes, che non gela mai, la città appartenne all’Impero ottomano per diversi secoli, ma dopo la Guerra russo-turca del 1828-29 passò alla Russia in conformità con il trattato di pace. È il più grande porto della Russia, con oltre 140 milioni di tonnellate movimentate all’anno. Qui si trova anche una base della Marina militare russa.
Il primo porto apparve qui nel 1703, anno di fondazione della città. Tuttavia, vicino a San Pietroburgo, il Golfo di Finlandia aveva una costa stretta e tortuosa, che nel tempo divenne ostico per il passaggio di grandi navi mercantili. Pertanto, nella seconda metà del XIX secolo, fu scavato il “Morskój kanal” (“Canale marittimo”), che rese possibile l’apertura di un nuovo porto. Il “Porto Grande di San Pietroburgo” ha una lunghezza di 31 km lungo la costa e dispone di circa 200 moli di attracco.
È uno dei più grandi porti dell’Estremo Oriente e la base principale della Flotta russa del Pacifico. La città è stata fondata nel 1860 come porto militare, e il suo nome significa “comandare l’Oriente”. Alla fine del XIX secolo, persone provenienti da tutto l’Impero russo iniziarono a trasferirsi qui in massa, perché la città divenne il punto finale della ferrovia Transiberiana. In epoca sovietica, la città era chiusa, ma negli anni Novanta gli stranieri poterono iniziare a entrare e, dopo il vertice dell’Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation) nel 2012, è stata completamente trasformata. Ora è anche una zona di libero scambio.
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“Bot eto nahkódka!”, esclamò, secondo la leggenda, uno dei marinai nell’estate del 1859, quando la corvetta “Amerika” si avvicinò a una baia sconosciuta; ossia: “Questa sì che è una scoperta!”. Così il nuovo punto sulla mappa fu chiamato Nakhódka (“Scoperta”). All’inizio qui fu fondato un villaggio, ma negli anni Trenta e Quaranta vi fu costruito un porto e un’intera città fu edificata grazie alla forza lavoro dei prigionieri dei Gulag. Oggi, con 145 mila abitanti, è il terzo centro più grande del Territorio del Litorale, dopo Vladivostok e Ussurijsk.
L’insediamento di Petropàvlovsk fu fondato alla fine del XVII secolo, quando gli esploratori raggiunsero per la prima volta queste terre lontane. Nel XIX secolo, qui iniziò a svilupparsi un porto, favorito dalla baia dell’Avacha, che non gela. Durante la Seconda guerra mondiale, qui venne costruito un nuovo grande porto, che fu ampliato nel corso del XX secolo. Il porto di Petropavlovsk si sta ora sviluppando a gran ritmo, perché è un punto importante della Rotta del Mare del Nord (Severnyj morskoj put); una rotta a est di Novaja Zemlja che corre sulla costa artica russa dal Mar di Kara, lungo la Siberia, fino allo Stretto di Bering, e che è la più breve per collegare la parte europea della Russia con l’Estremo Oriente.
La città più grande del mondo a nord del Circolo Polare Artico (288 mila abitanti) ospita un importante porto settentrionale libero dai ghiacci. Fu costruito nel 1915, durante la Prima guerra mondiale e solo dopo la città venne fondata. Durante il periodo sovietico, Murmansk si sviluppò molto, anche perché il porto serviva da rifornimento e luogo di riparazione delle navi della Flotta del Nord. Durante la Seconda guerra mondiale, la città fu gravemente danneggiata dai raid aerei, tuttavia l’esercito nazista non fu in grado di conquistarla via terra. Ora il porto di Murmansk non perde la sua importanza, è una base per lo sviluppo dell’Artico e un avamposto della flotta nucleare russa.
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L’edificio del porto di Sochi, costruito in stile gotico socialista nel 1955, è uno degli elementi distintivi della città. Il porto è principalmente destinato al trasporto di passeggeri e non ad attività commerciali e industriali. Inoltre, alle petroliere è vietato entrare nel porto di Sochi, ma le grandi navi da crociera arrivano qui in numero sempre crescente. La storia della presenza russa su questa costa risale alla prima metà del XIX secolo, quando qui apparve il primo forte, e dal 1909 Sochi è diventata la principale località della costa caucasica del Mar Nero.
Fino al 1945, la città si chiamava Königsberg ed era la capitale della Prussia orientale. Il primo porto commerciale fu fondato qui nel XIV secolo. Dopo la Seconda guerra mondiale, la parte settentrionale di questa provincia e la città stessa furono trasferite all’Urss. Il porto era stato gravemente danneggiato durante la guerra, quindi il governo sovietico ne costruì uno nuovo, il porto più occidentale della Russia e l’unico libero dai ghiacci sulla costa russa del Mar Baltico. Principalmente serve per il trasporto di merci e per la pesca, attività quest’ultima sviluppatasi qui solo a partire dai tempi dell’Urss.
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La capitale della Repubblica del Daghestan è la più grande città del Caucaso settentrionale russo e allo stesso tempo l’unico porto libero dai ghiacci della Russia sul Mar Caspio. Il porto è stato costruito nella seconda metà del XIX secolo e dispone di un grande bacino per navi da carico, un punto di carico ferroviario e un moderno hub petrolifero high-tech. Inoltre, a Makhachkalà ha sede una delle basi della Flottiglia del Caspio della Marina russa.
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La moderna Sebastopoli fu fondata con decreto di Caterina la Grande nel 1783, subito dopo l’annessione della Crimea all’Impero russo. Sebastopoli divenne il principale porto dell’Impero sul Mar Nero all’inizio del XIX secolo. Questa città dalla grande gloria militare, che ha ripetutamente partecipato a varie guerre, è oggi la principale base della Flotta russa del Mar Nero. Oltre alla base militare, c’è un grande porto industriale nella Baia di Sebastopoli, che non gela. Le attività principali sono il trasporto di pesce, petrolio, metalli e vari altri prodotti.
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