La Chiesa sul Sangue Versato (in russo: “Khram spàsa na krovì”) sorge esattamente nel punto in cui l’imperatore Alessandro ӀӀ fu ferito a morte nel 1881. I lavori di costruzione dell’edificio sacro andarono avanti per ben 24 anni, in gran parte a causa delle elaboratissime decorazioni interne. Le pareti sono infatti coperte da settemila metri quadrati di mosaici raffiguranti santi ortodossi e patroni celesti della famiglia Romanov, eseguiti da diversi famosi artisti russi. Inizialmente, la chiesa non era destinata a visite di massa, e questo è probabilmente il motivo per cui la sua decorazione è così lussuosa. All’interno, viene conservato il pezzo di selciato su cui spirò il monarca, e su quel luogo esatto fu costruita una speciale cappella.
La chiesa divenne un luogo visitabile per tutti solo dopo la Rivoluzione. Ora è una delle principali attrazioni turistiche della città.
Indirizzo: Naberezhnaja (lungofiume) Kanala Griboedova 2
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Il Palazzo Mojka o Palazzo Jusupov (in russo: “Dvoréts Jusùpovykh na Mójke”, “Palazzo degli Jusupov sulla Mojka”) apparteneva a una delle più antiche e influenti famiglie aristocratiche della Russia, i principi Jusùpov. In termini di decorazione d’interni, poteva essere paragonato, forse, solo alle residenze imperiali. Per questo si guadagnò la fama di “enciclopedia” degli interni aristocratici di Pietroburgo, e in seguito di “museo del lusso”. Ci sono quasi trenta sale splendidamente arredate nel palazzo: con enormi arazzi, grandissimi lampadari di cristallo, libri antichi, modanature in stucco dei migliori artisti italiani e russi, una rotonda affrescata e persino un teatro privato con un palcoscenico barocco.
Nonostante fosse solo uno dei 57 palazzi appartenenti alla famiglia Jusupov in tutta la Russia, l’edificio neoclassico sulle rive della Mojka è il più famoso oggi. Fu qui che nel 1916 il giovane Feliks Jusupov e i suoi compagni decisero di uccidere Grigorij Rasputin.
Indirizzo: Ulitsa (via) Dekabristov 21A
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L’edificio del museo (il nome completo in russo è “Muzej prikladnogo isskustva Gosudarstvennoj khudozhestvenno-promyshlennoj akademii imeni A.L. Shtiglitsa”; “Museo di arte applicata dell’Accademia Statale artistico-industriale intitolata ad A.L. Stieglitz”) fu costruito con i fondi del più grande filantropo del suo tempo, Aleksandr Stieglitz, negli anni Settanta dell’Ottocento, come sede di una scuola d’arte. Nel corso degli anni, una straordinaria collezione di oggetti d’arte si è raccolta qui, in parte acquisita in aste in giro per l’Europa e in parte donata da aristocratici, diplomatici e industriali russi. Ma non meno attenzione merita l’architettura degli interni e l’arredamento dell’edificio.
Il progetto fu del famoso architetto Maksimilian Mesmakher (che ha anche costruito i palazzi di molti granduchi a San Pietroburgo), che in precedenza aveva fatto un tour delle capitali europee e aveva studiato la loro esperienza nella costruzione di spazi museali. Di conseguenza, il Museo Stieglitz divenne un tipo completamente nuovo di edificio museale per la Russia, con un sistema di illuminazione ben congegnato e una chiara disposizione simmetrica.
Il suo cuore è la grande sala espositiva dell’atrio, che ricorda il cortile di un palazzo italiano, con un design molto moderno per il XIX secolo e una grandiosa cupola di vetro.
Indirizzo: Soljanoj pereùlok (vicolo) 13
Questa residenza imperiale estiva vicino a San Pietroburgo (a Tsàrskoe Seló, oggi Pushkin), senza dubbio è uno dei luoghi più belli legati alla dinastia dei Romanov (nome in russo: “Bolshój Ekaterìninskij dvoréts”). Elegante all’esterno, non è meno solenne dentro: gli interni cerimoniali sono pieni di dorature, le pareti sono decorate con seta cinese e di Lione, e in ogni sala del corpo centrale del palazzo c’è una stufa in maiolica dipinta a più livelli creata appositamente per il palazzo.
Oggi, in verità, tutto questo splendore è il risultato di un attento lavoro di restauro e ricostruzione filologica del monumento architettonico. Durante la Seconda guerra mondiale, il palazzo fu infatti gravemente danneggiato, inclusa la sua sala più famosa: la Camera d’ambra. Il contenuto della stanza è misteriosamente scomparso durante la guerra e nessuno sa dove sia stato nascosto. In vari decenni, i più valenti artigiani e gli studiosi russi hanno restituito la camera al palazzo, ricreando nel minimo dettaglio una sua replica esatta.
Indirizzo: Ulitsa (via) Sadovaja 7 (Pushkin)
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Il Teatro Mariinskij, la “vetrina” del teatro e del balletto di San Pietroburgo. In epoca zarista era il principale luogo di incontro dell’aristocrazia e dei membri della casa imperiale. Questo magnifico edificio è stato più volte ricostruito e ha cambiato aspetto (e anche nome durante il periodo sovietico, quando si chiamava Teatro Kirov, in onore del rivoluzionario), ma fino a oggi il grande palcoscenico della “Mariinka” (come il teatro è popolarmente chiamato) è la personificazione dell’eleganza imperiale.
E le principali attenzioni dell’architetto italo-russo Alberto Cavos (1800-1863) non furono sulla facciata o sulla scala principale, ma sulla sala, che è giustamente considerata una delle più belle del mondo. Le sue pareti con inserti in velluto e le poltrone color acqua marina si scostano dalla tradizione del design dei teatri imperiali (dove di solito dominano il rosso e l’oro). Particolare attenzione è rivolta al soffitto con dodici ninfe circondate da amorini e dodici medaglioni con ritratti di drammaturghi. E il biglietto da visita del teatro è il suo impressionante lampadario del 1860, con 23 mila pendenti in cristallo!
Indirizzo: Teatralnaja ploshchad (piazza) 1
Un altro bellissimo edificio di San Pietroburgo apparve verso la fine del regno di Caterina la Grande (sul trono dal 1762 al 1796) sulle rive del fiume Fontanka, e rapidamente si guadagnò la reputazione di luogo della vita mondana dell’alta società. Oggi è nel centro storico della città, ma a quei tempi il Palazzo Shuvalov (noto oggi anche come Palazzo Naryshkin-Shuvalov) sorgeva alla periferia: la Fontanka segnava il confine di San Pietroburgo.
All’interno, domina lo stile neorinascimentale, ma ogni sala ha un design unico. Una delle più belle è la Sala da ballo (o della colonne), con colonne di marmo e con la parte superiore delle pareti decorata con pannelli scultorei con scene della Guerra di Troia. Oggi, il palazzo Shuvalovskij è una sorta di “scrigno” per autentici gioielli: nei suoi lussuosi interni c’è il Museo privato Fabergé.
Indirizzo: Naberezhnaja (lungofiume) reki Fontanki 21
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Questa è una delle più grandi biblioteche del mondo e la prima biblioteca nazionale in Russia. Inizialmente, il suo compito era quello di raccogliere tutti (!) i libri stampati in russo (sia in Russia che all’estero), nonché libri sulla Russia in lingue straniere. Ma non stupisce solo per le dimensioni della sua collezione.
Il suo edificio più antico, costruito dall’italiano Carlo Rossi di fronte al Giardino di Caterina (nei primi tempi l’imperatrice seguì personalmente i lavori di costruzione della biblioteca), è composto da diverse sale con stili differenti. Probabilmente la più notevole è il Gabinetto di Faust o, come viene anche chiamato, la Sala gotica. Costruita in stile medievale, con le sue volte a crociera affrescate con motivi eterogenei, ricorda una cella monastica europea del XV secolo.
Indirizzo: Ulitsa (via) Sadovaja, 18
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L’edificio principale del Museo dell’Ermitage, il famoso Palazzo d’Inverno, è stato la residenza principale dei monarchi russi per diversi secoli. Pertanto, le sue 1084 sale si distinguono per l’eleganza e lo splendore: a partire dalla monumentale Scalinata del Giordano in granito (da qui iniziava la processione verso la Neva in occasione dell’Epifania, e in un buco nel ghiaccio ci si poteva immergere nelle acque, come Gesù nel Giordano) fino alle stanze private del Romanov.
Nel corso degli anni, le sale decorate con pietre preziose hanno ripetutamente cambiato il loro aspetto. L’ultima volta, dopo la Seconda guerra mondiale: il palazzo fu un bersaglio importante e venne centrato da 17 proiettili di artiglieria e due bombe aeree, e anche varie esplosioni nei dintorni danneggiarono le sale storiche. Tuttavia, fino ad oggi, il palazzo ha conservato il suo arredamento e gli interni originali. Per salvare tutti questi tesori, il personale del museo e i volontari dovettero compiere un’impresa eroica (e trascorrere molte notti negli scantinati dell’Ermitage).
Indirizzo: Dvortsovaja ploshchad (Piazza del Palazzo) 2
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Il lussuoso palazzo (in russo: “Bolshój Petergófskij dvoréts”) fu progettato dall’amato architetto dell’imperatrice Elisabetta Petrovna, nonché padre del Palazzo d’Inverno, l’italiano Bartolomeo Rastrelli. Ma nel corso di diversi secoli questa residenza estiva è stata ritoccata più volte (secondo la moda architettonica allora in voga), pertanto all’interno ci sono tracce di stili e gusti diversi. C’è anche una galleria barocca con intagli dorati e pannelli a specchio (per migliorare la spaziosità con l’effetto ottico, dato che in realtà le stanze sono piuttosto strette), e l’ufficio di quercia di Pietro il Grande con i suoi effetti personali, tratti rococò e di classicismo.
Tuttavia, tutto ciò che può essere visto oggi è il risultato di un lavoro scrupoloso di ricostruzione durato diversi decenni. Durante la Seconda guerra mondiale, il palazzo fu bruciato e fatto saltare in aria. Ne rimasero solo rovine fumanti.
Indirizzo: Ulitsa (via) Razvodnaja 2 (Peterhof)
Al momento della costruzione, la Cattedrale di Sant’Isacco (in russo: “Isaàkievskij sobór”) era la chiesa più costosa d’Europa (solo per la cupola ci vollero 100 kg di oro) ed era pensata per essere “il principale santuario ortodosso dell’Impero”. Tuttavia, nuovi “candidati” le rubarono questo status. Ma la cattedrale, alta 101 metri, nel pieno centro della città, rimane una delle più monumentali del Paese. I lavori di costruzione non durarono poco: 40 anni, e all’interno furono dedicate non meno attenzioni che alla solenne facciata.
Il soffitto, che ha una superficie di 816 metri quadrati, è stato dipinto dal miglior ritrattista del suo tempo, Karl Brjullov (1799-1852). All’interno, l’edificio sacro è decorato con costosi marmi, lapislazzuli, malachite e complessi mosaici. Gli imponenti candelieri-lampadari dorati sono impressionanti: pesano tre tonnellate ciascuno. E impressionante è anche la cupola: al suo centro c’è la scultura di una colomba planante, simbolo dello Spirito Santo.
Indirizzo: Isaakievskaja ploshchad (Piazza Sant’Isacco) 4
I dieci edifici più belli di San Pietroburgo
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