Quanto costa al giorno d’oggi farsi una foto con Stalin?

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I turisti appassionati di storia sovietica, a Mosca hanno l’opportunità di scattarsi un selfie insolito sulla Piazza Rossa: con un sosia dei leader comunisti. Ecco come è nata questa tradizione e quanto bisogna sborsare

Uscendo dal mausoleo di Lenin sulla Piazza Rossa potrete trovarvi faccia a faccia proprio con l’uomo che poco prima avete visto imbalsamato. E non lontano da Lenin di solito passeggia Stalin, e poco distante potrete riconoscere qualche zar: Ivan il Terribile, Pietro il Grande e Caterina la Grande non mancano mai. Tutti cercano di accalappiare qualche turista per fotografarsi assieme e guadagnare qualche soldo per questo servizio.

Leader comunisti e zar lavorano separatamente 

Lenin e Stalin sono i protagonisti principali tra i sosia che lavorano nel centro di Mosca. Sono apparsi qui per primi e hanno un posto privilegiato: subito all’uscita dalla Piazza Rossa, nel punto chiamato “Chilometro zero” nei pressi della Cappella Iberica. Il gruppo degli zar, invece, va avanti e indietro per la Piazza del Maneggio e spesso può essere trovato vicino al Monumento a Zhukov e nei Giardini di Alessandro. Come ha raccontato anonimamente a Russia Beyond la sosia di Caterina la Grande, leader comunisti e imperatori lavorano separatamente, e non si amano troppo gli un gli altri. Non per motivi storico politici, ma più banalmente perché sono in concorrenza nell’attrarre i turisti.

Stalin e Lenin non rincorrono la clientela, se se stanno fermi al loro posto e attendono chi desidera uno scatto. I loro servizi hanno più mercato e costano di conseguenza di più (una foto con Caterina la Grande o Ivan il Terribile costa 200 rubli, 2,75 euro; per una con Stalin si va dai 300 rubli, 4,10 euro, in su). Gli zar nelle loro sfavillanti imitazioni d’abiti d’epoca non possono limitarsi ad attendere la buona sorte e devono attivamente insistere con i turisti.

Nell’estate del 2018, durante i Mondiali di calcio che si sono tenuti in Russia, sia i comunisti che gli zar si sono spostati spesso sulla via Nikolskaja, dove si riuniva la più gran parte di tifosi e turisti.

Quando i Lenin e gli Stalin sono apparsi sulla Piazza Rossa?

Ovviamente, durante il periodo sovietico non sarebbe potuto neanche passare per l’anticamera del cervello a qualcuno di vestirsi da Stalin o Lenin. La cosa sarebbe stata penalmente perseguita. Pensate che persino gli attori che dovevano interpretare il ruolo di Lenin nei film dovevano ottenere uno speciale permesso “dall’alto”. E poi persino l’idea di impresa privata era impensabile, e nemmeno se gli attori si fossero travestiti da qualche altro personaggio, poniamo da Pushkin, sarebbe stato ammissibile guadagnare lavorando per strada in quel modo.

Quando il comunismo è caduto, la società russa si è divisa in due: i nostalgici del vecchio sistema e coloro che vedevano con grande speranza l’arrivo del capitalismo. Anche nei confronti dei vecchi miti socialisti le opinioni si polarizzarono: c’era chi continuava a santificare Lenin e chi ora poteva apertamente disprezzarlo. Proprio allora, in un periodo estremamente difficile dal punto di vista economico, si aprirono le prime possibilità di fare soldi con i turisti. Ed ecco che apparvero sulla Piazza del Maneggio i primi sosia di Lenin. Progressivamente, con la crescita del numero dei turisti stranieri e del loro interesse per il passato sovietico, ai Lenin si unirono anche alcuni Stalin e altre figure storiche.

Uno degli attuali sosia di Stalin, Latif Valiev, in passato lavorava come camionista. Parla con forte accento georgiano e sa replicare con grande precisione la gestualità inconfondibile del suo connazionale. Anche lui ha un carattere sempre pronto a infiammarsi. Qualche anno fa ha fatto a botte con il suo collega Igor Gorbunov, sosia di Lenin, “per il posto di lavoro”. Le cause del litigio erano strettamente professionali. Stalin sospettava che Lenin si fosse accordato con un altro Stalin. Ma poi hanno fatto pace e ripreso a lavorare insieme.

Nel centro di Mosca ora lavorano cinque Stalin, otto Lenin e un numero imprecisato di zarine e di zar, ha raccontato ai giornalisti l’attore Sergej Solovjev, che impersona Lenin. Lo stesso Sergej, così come Arkadij, spesso in coppia con lui, lavora anche in un teatro, regolarmente contrattualizzato. In centro lui e Arkadij vengono per guadagnare qualche soldo in più, quando hanno del tempo libero, e si sono pesino messi in regola, aprendo la loro partita Iva e pagando regolarmente le tasse. Sentendosi degli attori onesti, provano vergogna per quei “colleghi” che “cercano di fregare i turisti”.

Un altro attore che impersonava Lenin fino a non molto tempo fa, finché non ha avuto dei problemi di salute, Aleksandr Karlyshev, ha raccontato un’intervista che, dopo essere arrivato a Mosca da Tashkent (capitale dell’Uzbekistan) nel 1995, a lungo lavorò subito fuori dal Mausoleo, dove spaventava i turisti stranieri che avevano appena visto Lenin morto all’interno. Per una foto chiedeva un’offerta libera, fedele al motto “Ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni”. Tra i vari Lenin era probabilmente l’unico che condivideva le idee di giustizia sociale dell’originale. Ora non ha neppure un appartamento di proprietà e vive in un ostello. E la gran parte dei soldi guadagnati con le foto con i turisti li ha donati agli orfanotrofi e alle case per anziani.

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