Cinque fatti da conoscere sul primo сaffè-ristorante della Russia, il mitico “Dominique”

“Al Dominique”, dipinto del 1910 del pittore Vladimir Makovskij (1846-1920)

“Al Dominique”, dipinto del 1910 del pittore Vladimir Makovskij (1846-1920)

Collezione privata
I suoi clienti si chiamavano ironicamente “domenicani” e si riunivano sulla prospettiva Nevskij, a San Pietroburgo, per pranzare, fare colazione e giocare a scacchi o a biliardo. L’atmosfera del locale, che fu chiuso dopo la Rivoluzione, era unica

1 / La sua apertura fu autorizzata da Nicola I

Facciata dell’edificio situato al civico 24 della prospettiva Nevskij di San Pietroburgo, con l’insegna (in basso a sinistra) del “Ristorante Dominique” con la grafia pre-riforma

Fino all’inizio del XIX secolo in Russia si poteva pranzare o cenare principalmente in trattorie e bettole. Nel 1840, il pasticcere svizzero Dominique Riz à Porta, originario di Sarn, nei Grigioni, decise di far raggiungere al settore della ristorazione russa un nuovo livello e aprì a San Pietroburgo un locale dove si poteva consumare un pasto abbondante e bere un caffè. La sua richiesta fu presa in considerazione ai massimi livelli: Nicola I firmò un decreto che consentiva l'apertura di un caffè-ristorante, e un anno dopo la richiesta di Riz à Porta fu approvata dal Senato. Nel 1841, sulla prospettiva Nevskij, al civico 24, in un edificio residenziale fu aperto il locale “Dominique” (“Доминик”), il primo caffè-ristorante in Russia.

2 / Qui si mangiava la kulebjaka e si giocava a biliardo

Fotografia d‘epoca della sala del Dominique

Il menù deliziava con la varietà: “Tè, caffè, cioccolata, vin brûlé , bistecche”. Si servivano una varietà di pirozhki, aspic, shchi, kasha, carne fritta, birra e come dessert si poteva ordinare del pandispagna. 

Lo scrittore Anton Chekhov scrisse a suo fratello Mikhail: “Siamo andati in barca sulla Neva, cosa che mi ha impressionato. Dopo la barca siamo andati da Dominique, dove per 60 copeche abbiamo mangiato dei rasstegaj, bevuto un bicchiere e una tazza di caffè…”. 

Tuttavia, il principale protagonista del menù erano vari tipi di kulebjaka, ai quali uno dei clienti abituali di “Dominique”, il poeta Nikolaj Agnivtsev, dedicò persino una poesia.

“Ogni mezzogiorno, rincupendo le facce,

Davanti a me, dalla nebbia

Sorgono i tre fantasmi:

Una kulebjaka di ‘Dominique’

Un pirozhok di “Quisisana’,

Un panino ‘Solovievskij’”

La buona cucina e i prezzi moderati resero “Dominique” molto popolare: qui venivano studenti e scrittori, artisti e funzionari, così come truffatori di ogni genere che operavano sulla Nevskij. Alcuni visitatori stavano tutto il giorno nella sala piena di rumore e impregnata di tabacco, leggendo i giornali freschi di stampa o giocando a biliardo, dama, domino o carte. 

A volte la passione per lo spasso da “Dominique” portava a conseguenze tristi. Lo scrittore Fedor Dostoevskij una volta venne qui a cena e… si lasciò sedurre dalla tentazione di una partita a domino: purtroppo non sapeva che il suo avversario, che sosteneva che si trattasse di un “gioco del tutto innocente”, era un baro. Nel corso della serata dovette dire addio anche agli cento rubli dei mille ricevuti la mattina dello stesso giorno…

La sala del Dominique. In una giornata tipo venivano serviti circa 1.500 avventori

I clienti abituali del ristorante si chiamavano “dominikantsy” (“domenicani”): uno di loro era Mikhail Saltykov-Shchedrin, che più di una volta descrisse il “Dominique” nelle sue opere. Ad esempio, nel "Diario di un provinciale a San Pietroburgo", il suo protagonista racconta: "E da Dominique, vi dirò, puoi mangiare della kulebjaka per un grivennik [moneta da dieci copeche] e ingoiare del fuoco sempre per un grivennik, e sei a posto! Però, mettono nella kulebjaka il coregone congelato: questo proprio non va bene!”.

3 / Da “Dominique” si svolsero i primi tornei di scacchi 

“Una partita a scacchi”, dipinto del 1909 ambientato al Caffè Dominique del pittore finno-russo Hugo Emil Elias Backmansson (1860—1953)

Qui si riunivano anche gli scacchisti. Uno dei fondatori della scuola di scacchi russa, Mikhail Chigorin, ricordò che giocare nell’atmosfera asfissiante e fumosa richiedeva nervi saldi e testa forte. Qui venivano Aleksandr Alekhin, Emmanuil Schiffers ed Evgenij Znosko-Borovskij: per giocare con loro si doveva pagare 20 copeche per l'affitto del posto. Alcuni studenti riuscivano addirittura a guadagnare con gli scacchi: tutto il giorno e fino alle tre del mattino potevano fare scommesse sulle partite (sempre le stesse 20 copeche) e rifocillare così i loro portafogli. Dal 1876 da “Dominique” iniziarono a svolgersi i primi tornei di scacchi.

4 / È stato immortalato nei dipinti di vari artisti

“Al caffè Dominique di San Pietroburgo”, dipinto del 1897 del pittore Vladimir Makovskij

Ogni giorno il “Dominique” serviva fino a 1.500 clienti Anche se, oltre al caffè sulla Nevskij, a San Pietroburgo erano apparsi altri locali di questo formato. Ma nessun altro aveva un'atmosfera così speciale. Tutto ciò attirava anche gli artisti. Le scene della vita quotidiana al “Dominique”  furono dipinte da Vladimir Makovskij, Ilja Repin, Hugo Backmansson.

5 / Fu chiuso dopo la Rivoluzione

“Al Dominique”, dipinto del 1887 del pittore Ilja Repin (1844-1830)

Fino al 1907 il caffè fu di proprietà della famiglia Riz à Porta e dopo la morte del suo ultimo membro, il “Dominique” fu gestito dagli azionisti. Dopo il 1917 il locale borghese fu chiuso: ne rimasero solo foto, dipinti e ricordi dei suoi visitatori. Ma il suo nome ebbe una vita propria: nel 1928, a Parigi, l'emigrato russo Lev Aronson aprì il suo ristorante russo “Dominique”, spesso frequentato da Ivan Bunin, Nadezhda Teffi, Mark Aldanov e altri. I suoi visitatori abituali cominciarono a chiamarsi, come quelli di San Pietroburgo, “domenicani”. E al proprietario fu dato il soprannome di Dominique.

LEGGI ANCHE: Piatti rivoluzionari: uno chef russo porta in tavola le ricette (rivisitate) di zar e bolscevichi 

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: 

  • Iscrivervi al nostro canale Telegram
  • Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
  • Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
  • Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie