Nonostante in Europa già ci fosse la guerra, in Urss gli anni Quaranta iniziarono pacificamente. Sulla Piazza Rossa si tenevano parate e dimostrazioni di vario genere.
Alla Casa dei Sindacati venne addobbato l’albero di Capodanno.
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I sovietici visitavano con grande interesse l’Esposizione Agricola di tutta l’Unione, inaugurata nel 1939 (oggi è il Parco VDNKh di Mosca), dove erano presenti i padiglioni di tutte le repubbliche.
L’attrazione principale della mostra era, ovviamente, la scultura monumentale “L’operaio e la kolkhoziana” di Vera Mukhina.
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Il piano di Stalin per la ricostruzione generale di Mosca giunse al termine, vennero aperti ampi viali e strade.
Gli automobilisti si rallegrarono per il nuovo ponte Krymskij sul fiume Moscova.
La gente andava al cinema e a fare compere, si vestiva bene e si godeva la vita.
E naturalmente tutti usavano la metropolitana, che si stava espandendo rapidamente.
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L’annuncio dell’inizio della guerra, con l’invasione nazista del 22 giugno 1941, fu accolto con incredibile ansia.
Il paesaggio urbano cambiò in modo irriconoscibile. I ricci cechi contro i carri armati si trovavano dappertutto.
Le vetrine dei negozi vennero coperte con sacchi di sabbia per proteggerle dai bombardamenti.
In cielo si vedevano enormi palloni aerostatici che bloccavano la vista degli aerei nemici.
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Le postazioni dell’antiaerea si attivarono a difesa dei cieli di Mosca.
Partendo dalla parata che celebrava l’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre (il 7 novembre), colonne di soldati marciavano verso il fronte, per difendere Mosca. Sui confini occidentali si combatteva ferocemente già nell’inverno del 1941.
Lo zoo di Mosca continuò a funzionare, nonostante i bombardamenti, nei primi giorni di guerra.
Molti animali vennero evacuati, ma alcuni rimasero e furono accuditi dal personale.
La metropolitana divenne un rifugio antiaereo. La foto mostra persone che dormono nella stazione Majakovskaja.
In piazza Majakovskaja vengono distribuite maschere antigas ai passanti.
Il 17 luglio 1944 si svolse a Mosca la “Parata degli sconfitti”. Più di 57 mila prigionieri di guerra tedeschi marciarono in colonna lungo l’Anello dei Giardini e altre strade sotto la scorta delle truppe dell’Nkvd. Sebbene i moscoviti gridassero “Morte a Hitler”, non mostrarono aggressività verso questi prigionieri sfiniti. Dopo la “marcia” i tedeschi furono inviati nei campi di prigionia e le vie furono simbolicamente lavate.
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Il 9 maggio 1945 Mosca celebrò la tanto attesa vittoria con grandi giochi di luce.
I residenti della capitale accolsero i soldati vincitori nelle stazioni ferroviarie con gioia e fiori.
Il 24 giugno 1945 si tenne la prima, leggendaria parata della Vittoria sulla Piazza Rossa.
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Nel settembre 1947, Mosca celebrò alla grande il suo 800° anniversario.
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In occasione del compleanno della città, si tenne una grande parata di atleti.
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La città fu illuminata e decorata a festa, folle di persone parteciparono ai festeggiamenti e, naturalmente, ai fuochi d’artificio serali.
Mosca ricominciò a vivere una vita tranquilla. La gente cominciò ad andare con i bambini al loro circo preferito, sullo Tsvetnoj bulvar (boulevard).
Chi aveva bisogno di più adrenalina saliva sulle montagne russe.
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Ma c’era chi preferiva andare a vedere una partita di calcio allo stadio Dinamo.
Mosca iniziò anche la costruzione dei grattacieli.
E apparvero i contorni dei primi grattacieli staliniani, oggi noti come “Sette sorelle”.
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