Quali modelli fecero della Moskvich un’auto leggendaria?

Una Moskvich 412, berlina sovietica e poi russa prodotta a Mosca dal 1967 al 1976 e dalla IZH di Izhevsk dal 1967 al 1997

Una Moskvich 412, berlina sovietica e poi russa prodotta a Mosca dal 1967 al 1976 e dalla IZH di Izhevsk dal 1967 al 1997

Sputnik
Alla fine del 2022 in Russia è ripresa, dopo vent’anni, la produzione di Moskvich. Ecco i modelli sovietici che conferirono a questo marchio, in patria e all’estero, la reputazione di macchina affidabile, potente e dal prezzo competitivo

Nel 1972, il pilota automobilistico britannico Tony Lanfranchi (1935-2004) vinse le serie di corse Castrol e Britax al volante di una Moskvich 412. Un’auto che costava meno di 600 sterline, secondo le regole, rientrava nell’ultima, quarta categoria (la divisione veniva effettuata in base al costo dell’auto, e non in base alle caratteristiche tecniche). Un gran numero di punti conquistati da Tony nella sua categoria permise a lui e alla Moskvich di lasciare indietro nel risultato finale i principali contendenti per la vittoria assoluta: la BMW 2002 Tii e la Ford Capri 3000 GT.

Il comunicato stampa della Moskvich con l’annuncio della doppia vittoria nel Castrol Championship e nel Britax Production Saloon Car Championship 1972, con la Moskvich 412 guidata da Tony Lanfranchi

Grazie a questo successo, il modello 412 all’epoca divenne uno dei più popolari nell’Urss ed era anche molto apprezzato all’estero.

Vista la combinazione ottimale di affidabilità, potenza e convenienza economica, la Moskvich era divenuta l’ammiraglia dell’industria automobilistica sovietica già negli anni Sessanta, e poco tempo dopo, più della metà delle auto prodotte ogni anno veniva esportata.

La Moskvitch 412 con cui il pilota Tony Lanfranchi si aggiudicò due importanti vittorie nel 1972 in Gran Bretagna

Successivamente, nella classifica delle auto sovietiche più popolari, la Moskvich fu sostituita da Zhigulí e Volga,  perse la posizione leader, e, nel 2001, quando l’ultima macchina uscì dalla catena di montaggio, sembrava fosse definitivamente caduta nell’oblio. Dal 1998 al 2022, presso lo stabilimento Moskvich di Mosca sono state prodotte Renault e Nissan, e dal 2012 l’azienda era interamente di proprietà di Renault.

La Moskvitch 412 di Tony Lanfranchi

A maggio del 2022 lo stabilimento ha recuperato il nome Moskvich ed è diventato proprietà della capitale russa. Allo stesso tempo, è stata annunciata anche la ripartenza della produzione dell’omonima vettura, e non solo nella versione con motore a combustione interna, ma anche con motore elettrico. I nuovi modelli attualmente sono repliche del SUV cinese a trazione anteriore JAC JS4 (conosciuto anche come Sehol E40X), prodotta dal 2018 e venduta non solo in Cina, ma anche in Brasile, Egitto e Libia.

Ma ecco quali modelli di Moskvich un tempo divennero grandi successi dell’industria automobilistica sovietica

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1 / Moskvich 400: la prima macchina di produzione di massa nell’Urss, “originaria” della Germania

Moskvich, 1955.

La primissima Moskvich fu prodotta dal 1946 al 1954. Essa riproduceva in gran parte la Opel Kadett K38 tedesca, prodotta in Germania dal 1937 al 1940. Secondo i ricercatori sovietici, i disegni tecnici e i modelli campioni furono ricreati in Germania da squadre miste di ingegneri tedeschi e sovietici. Successivamente furono create anche modifiche come furgone, pick-up e persino la trasformabile. L’auto superò i controlli  della motorizzazione solo nel 1949, già nel bel mezzo della produzione di serie.

Una KIM-50. Il primo nome della fabbrica Moskvich fu appunto KIM, che era la sigla di Kommunisticheskogo Internatsionala molodjozhi, ossia Internazionale della gioventù comunista

Lo stabilimento automobilistico di Mosca, come tale, aveva iniziato la sua storia nel 1930 producendo le Ford americane: inizialmente queste erano auto originali con componenti “nativi”, poi, a partire dal 1933, l’impresa assemblava delle copie su contratto di licenza: la GAZ-A e la GAZ-AA (venivano prodotte anche nello stabilimento automobilistico di Gorkij; oggi Nizhnij Novgorod). Il modello successivo – la KIM-10-50 – riproduceva la Ford Prefect.

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2 / “Moskvich 407”: il successo dell’industria automobilistica sovietica tanto richiesto per l’esportazione

Esemplari di Moskvich 407

L’auto era un modello aggiornato della precedente Moskvich 402. In tutto il tempo in cui fu in produzione – dal 1958 al 1963 – ne uscirono dalla catena di montaggio 359.980 esemplari, e ben 120.903 vetture furono esportate. Per diversi anni di fila, più della metà delle auto prodotte dallo stabilimento veniva mandata all’estero.

Le auto destinate al pubblico occidentale avevano la carrozzeria bicolore, l’esterno modificato e l’abitacolo più lussuoso; in alcune auto il volante era a destra. Godettero di buon successo in Francia, Belgio, Scandinavia, Finlandia, Gran Bretagna. Allo stesso tempo, in Europa, le Moskvich venivano assemblate dall’azienda belga Scaldia e vendute come Scaldia Essence.

La Moskvich 402 che partecipò al rally Mosca-Sebastopoli-Mosca

L’auto poteva raggiungere la velocità fino a 115 km/ora, e questo le permise di gareggiare in modo dignitoso nel suo primo “Rally dei 1000 laghi” in Finlandia. Le Moskvich vi fecero il loro debutto praticamente come auto base, non destinate alle gare sportive ad alta velocità, ma tutte loro raggiunsero il traguardo senza gravi guasti.

Successivamente, i progettisti crearono la Moskvich 407-coupé sportiva con il motore da 70 CV, che partecipò regolarmente a varie gare internazionali: rally dell’Acropoli e di Monte Carlo, raid Londra-Sydney e Parigi-Sydney, vincendo premi. Questo fu un altro motivo per cui la domanda dall’estero aumentò.

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3 / “Moskvich-408”: la berlina sovietica più elegante

Il milionesimo esemplare della Moskvich 408 a Mosca. Sullo sfondo si riconosce l’edificio principale dell’Università Statale di Mosca, una delle “Sette Sorelle” di Stalin

Quest’auto calle eleganti linee di carrozzeria, le “pinne” sul retro, i fanali allungati sul retro e tondi davanti e i cerchi da 13 pollici (per la prima volta nell’industria automobilistica nazionale) godette di una grande popolarità sia nell’Urss che nei Paesi occidentali.

Le sue caratteristiche tecniche (motore con la potenza di 60,5 CV, accelerazione fino a 129 km/ora) resero la Moskvich 408 popolare all’estero. Ogni anno, fino alla fine degli anni Sessanta, più della metà dei lotti prodotti veniva esportata.

In Scandinavia, l’auto veniva venduta sotto il nome Moskvich Carat, in Francia era la Moskvitch élite 1360, in Gran Bretagna (per questo Paese veniva prodotta una versione speciale con guida a destra) si chiamava Moskvich 408, in Germania - Moskwitsch, in Finlandia – Moskvitsh élite (a due fanali) ed élite de Luxe (quattro fanali). In Bulgaria, l’auto veniva assemblata con il nome Rila 1400. In Belgio, l’assemblaggio veniva effettuato dall’azienda Scaldia-Volga, che vendeva varie modifiche della Moskvich con i nomi Scaldia 408, Scaldia 1360, Scaldia 1400, Scaldia 1433 (station wagon tre porte), Scaldia 1426 (station wagon cinque porte) o Scaldia Elita. Alcune auto assemblate in Belgio erano equipaggiate con motori diesel europei.

Calais (Francia) una delle quattro Moskvich 408 che parteciparono nel 1968 alla London–Sydney Marathon. Tutte arrivarono al traguardo, il miglior pazziamento fu la ventesima piazza del pilota Sergej Tenishev

È curioso che nell’Urss, la 408 costava 5 mila rubli, ossia l’equivalente di 1.900 sterline, mentre in Gran Bretagna costava circa 650 sterline!

L’auto fu prodotta dal 1964 al 1975 in due stabilimenti, quello di Mosca e quello di Izhevsk.

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4 / Moskvich-412: campione di rally potente e affidabile

La Moskvich 412 with con motore da 1500 cc che partecipò al “London to Mexico World Cup Rally” del 1970: circa 25.700 chilometri in due continenti (con una pausa per il trasferimento via mare). Primo al traguardo arrivatono Hannu Mikkola e Gunnar Palm, alla guida di una Ford Escort

La potenza del motore di questa versione migliorata della Moskvich 408 era di 75 CV, la velocità massima era di 145 km/h. Nella sua categoria, la piccola auto di classe B, con la cilindrata fino a 1.499 cm cubi, diventò il campione in termini  di potenza. Allo stesso tempo, la Moskvich-412IE nel 1969 divenne la prima auto sovietica ad essere dotata di cinture di sicurezza. Inoltre, era dotata del gruppo frenante a doppio circuito e di rostri sui paraurti per proteggere questa parte dell’auto. Si ritiene che la Moskvich-412IE sia la prima auto sovietica alla sicurezza passiva della quale fu prestata una seria attenzione. Dal 1969 diventò il modello ammiraglia dello stabilimento automobilistico di Mosca e si guadagnò la reputazione di essere un’auto robusta con elevata capacità fuoristrada. Ovviamente aveva anche una versione sportiva per partecipare ai rally.

L’auto venne assemblata a Mosca dal 1967 al 1976, mentre a Izhevsk fino al 1997, con il marchio indipendente Izh-2125. Secondo quanto ritenevano i contemporanei, le Moskvich di Izhevsk differivano da quelle della capitale per un assemblaggio meccanico più sicuro ma un rivestimento interno più rozzo.

Venivano esportate le auto prodotte in entrambe le città. Il modello veniva assemblato anche in Finlandia e Bulgaria:  entrò nel mercato bulgaro con il nome Rila. L’assemblaggio di tipo “Knock-down kit” veniva effettuato anche in Belgio, presso l’impresa Scaldia-Volga, che vendeva questo modello con il marchio Moskvich Scaldia 1500. La Moskvich belga differiva da quella sovietica nell’aspetto dell’abitacolo, inoltre, come opzione, era dotata di un motore diesel.

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