La “sfilata delle spose”: come funzionava il concorso in cui si sceglieva la moglie per lo zar russo

"Lo zar Aleksej Mikhailovich alla sfilata delle spose", di Grigorij Sedov, 1882

"Lo zar Aleksej Mikhailovich alla sfilata delle spose", di Grigorij Sedov, 1882

Grigorij Sedov
Il sogno segreto di ogni ragazza della Russia non era forse quello di diventare zarina? Fino a Pietro il Grande c’era una selezione rigidissima e non mancavano i colpi bassi

Evfimija Vsevolozhskaja fu la prima fidanzata del giovane zar Alessio Mikhailovich (1629-1676). Fu scelta alla “sfilata delle spose” (in russo: “smotr nevést”) del 1647. Era un’usanza degli imperatori bizantini e poi degli zar russi quella di scegliere una moglie tra le più belle fanciulle del Paese. Su più di 200 candidate, Evfimija raggiunse la “finale” e fu una delle sei ragazze tra cui lo zar diciottenne dovette scegliere in conclusione della dura selezione. E Alessio Mikhailovich non ebbe dubbi: volle lei! 

Evfimija era già stata sistemata nelle “stanze della zarina”. Tuttavia, le cameriere di Corte legarono così stretto lo scialle al collo di Evfimija che la ragazza perse i sensi mentre le mettevano l’abito. Questo incidente servì come pretesto per accusare il padre della ragazza di aver nascosto ai funzionari dello zar un disturbo di salute di cui, a quanto pare, soffriva la figlia. Di conseguenza, la famiglia Vsevolozhskij fu esiliata negli Urali e la stessa Evfimija finì agli arresti per tutta la vita.

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Come si diventava la sposa di uno zar?

Oggi gli storici sono convinti che lo svenimento di Evfimija sia stato appositamente provocato su istigazione di Boris Morozov, il precettore del giovane zar, che voleva promuovere il suo partito, Maria Miloslavskaja, che alla fine divenne effettivamente la moglie dello zar. Insomma, quella per il posto da zarina era una lotta senza esclusione di colpi! 

Quando lo zar decideva di sposarsi, si metteva in moto un intero meccanismo di ricerca delle spose, che nello Zarato di Mosca fu mutuato dall’Impero Bizantino. Per prima cosa, venivano mandati nelle varie città degli inviati alla ricerca di ragazze che dovevano rispettare determinati parametri. Le prescelte erano invitate a Mosca, dove venivano presentate alle donne del palazzo dello zar ed esaminate dal punto di vista dell’aspetto esteriore.

Il matrimonio di Mikhail Fjodorovich e Evdokija Streshneva, 1626

La sposa dello zar, prima di ogni altra cosa, doveva garantire al marito un erede sano. Per questo, le nobildonne cercavano ragazze in buona salute: chiedevano se avessero molti fratelli e sorelle, controllavano i parenti che le accompagnavano, e se ci fossero malattie in famiglia. Quelle che superavano la rigorosa selezione, venivano infine mostrate allo zar: di solito erano una decina o poco più.

Le pretendenti venivano anche sottoposte a un esame fisico approfondito. Secondo lo storico Igor Zimin “durante il periodo dello Zarato di Mosca l’esame ginecologico da parte delle ostetriche sulle candidate spose del sovrano faceva parte della procedura di ammissione agli occhi dello zar o dell’erede al trono. Le parti più intime del corpo non venivano certo lasciate senza un esame dettagliato”.

Johann von Taube e Elert Kruse, due nobili della Livonia, descrivono nella loro “Epistola su Ivan il Terribile“ come lo zar organizzò una sfilata delle spose per sé e per il figlio Ivan nel 1571. Su 2.000 ragazze ne furono scelte prima 24 e poi 12. “Hanno dovuto togliersi tutti i gioielli e i vestiti e lasciarsi esaminare nude senza alcun imbarazzo o resistenza. Il suo medico [del re] era presente e doveva… pronunciarsi sulla loro natura, qualità e salute”.

Quanto era davvero libero lo zar nella scelta della consorte?

Quando arrivava il giorno in cui le aspiranti regine potevano incontrare lo zar, le ragazze prescelte venivano invitate nelle sue stanze. La scelta finale spettava allo zar in persona. Naturalmente, non lo faceva puntando il dito sulla prescelta. Mentre il sovrano attraversava le sale del palazzo, regalava alle ragazze costosi fazzoletti ricamati, mettendoli sulle loro spalle. Una delle ragazze oltre a quello riceveva anche un anello, ed era il segno che era stata scelta.

Ma, come sappiamo dalla triste storia di Evfimija Vsevolozhskaja, anche essere “scelta” non garantiva al cento per cento che una ragazza diventasse zarina. Anche Maria Khlopova, prima fidanzata di Michele di Russia, era stata inserita nella lista finale dopo la “sfilata delle spose” del 1616 e scelta. Già nelle chiese di tutto l’Impero zarista si pregava per la sua salute come futura zarina. Ma i Saltykov, parenti della madre dello zar, suor Marfa (era stata costretta a prendere i voti ai tempi di Boris Godunov), aizzarono la suocera contro la giovane zarina e avvelenarono la Khlopova, facendole venire terribili dolori di stomaco. 

La Sala del Consiglio del Palazzo Teremnoj al Cremlino di Mosca

Mentre la giovane vomitava, il boiardo della Duma annunciò che “la fidanzata dello zar non è abbastanza forte per la gioia dello zar”, cioè che la Khlopova non era sufficientemente in salute per avere figli. Nemmeno le conclusioni positive dei medici sulla salute di Maria riuscirono a interrompere gli intrighi di corte e la Khlopova fu infine esiliata a Tobolsk. E sette anni dopo, la madre non avrebbe permesso al figlio, ancora non sposato, di tornare alla scelta di Maria e sposarla. Dovette sottomettersi alla volontà della madre e sposare la prescelta, Maria Dolgorukaja, che però morì 4 mesi dopo le nozze, in circostanze sospette. In seguito si risposò con Evdokija Lukjanovna Streshnjova, da cui ebbe l’erede al trono: Alessio Mikhajlovich.

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