Da luogo di deportazione a perla del turismo: benvenuti a Tobolsk, l’antica capitale della Siberia

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L’inaugurazione del nuovo aeroporto riduce le distanze con questa pittoresca città siberiana, in passato meta d’esilio e oggi florido centro turistico e culturale

Un pittoresco centro storico circondato da una taiga infinita, da alcuni villaggi semi-abbandonati e dalle acque del maestoso fiume Irtysh. Benvenuti a Tobolsk (2.300 km da Mosca), l’antica capitale della Siberia! In questa città unica, situata fuori dalle principali rotte turistiche, si possono ammirare ancora oggi vecchie stradine ciottolate in stile europeo, il sorprendente Cremlino bianco e una chiesa in stile neogotico. In passato è stata meta d’esilio: persino lo scrittore Fjodor Dostoevskij e la famiglia dell’ultimo imperatore russo Nicola II finirono lì come prigioneri. 

Tobolsk

Oggi la città è un centro industriale in espansione, grazie alla produzione di polietilene e gas liquefatti di proprietà della Sibur Holding; questa grande compagnia petrolchimica sta investendo nello sviluppo dell'ambiente urbano e nella trasformazione della vecchia fortezza siberiana in un vero centro turistico.

L’aeroporto da poco inaugurato, poi, rende questa città ancor più attraente e accessibile per i turisti.  

L’antica capitale della Siberia

Tobolsk apparve sulla mappa russa durante la conquista della Siberia. Nel 1582, sotto la guida di Yermak le truppe russe occuparono la capitale del Khanato siberiano di Kashlyk e, nel 1587, a pochi chilometri da lì, alla confluenza dei fiumi Irtysh e Tobol, fu fondata una nuova città, dopo che Kashlyk venne completamente distrutta. Tobolsk fu la prima in Siberia a ricevere lo status di città. Fu capitale della Siberia dal 1708, e perse questa denominazione solo alla fine del XIX secolo, quando il centro regionale venne trasferito a Tjumen.

Vecchie case a Tobolsk

Sia i funzionari russi sia la corte imperiale patrocinarono Tobolsk, investendo attivamente nel suo sviluppo. Sono stati conservati molti antichi edifici, oggi difficili da trovare in altre località della Siberia: ne è un esempio la chiesa cattolica della Santissima Trinità, risalente al 1907, che ospita ancora oggi funzioni e concerti d'organo. Qualche anno prima, nel 1890, a Tobolsk apparve una moschea in pietra, costruita nella zona dove i tatari di Kashlyk si erano stabiliti durante la fondazione della città.

Oggi la città, che ospita 100.000 abitanti, è un importante centro industriale: qui opera uno stabilimento petrolchimico che investe anche in progetti pubblici, come l'apertura del nuovo aeroporto Remezov.

L'unico Cremlino della Siberia

La principale attrazione di Tobolsk è il Cremlino di pietra bianca, risalente ai secoli XVII-XVIII: è l'unico di tutta la Siberia! Si trova su una collina ed è circondato da alte mura. Tra gli edifici più antichi della città, ricordiamo poi la cattedrale di Santa Sofia, risalente alla metà del XVII secolo, che ancora oggi conserva molto bene il suo aspetto storico.

Il Cremlino di Tobolsk

Il Cremlino è stato ricostruito più volte, e la costruzione che possiamo ammirare ora deve prevalentemente il suo aspetto ai lavori di restauro effettuati all'inizio del XVIII secolo, su progetto dello storico e cartografo locale Semjon Remezov. Fu lui che suggerì la costruzione delle mura, del Gostinij Dvor (una specie di bazar commerciale) e della Camera Prikaznaya (una camera per l'amministrazione).

Sorprendentemente, Remezov pensò anche ai futuri viaggiatori: dalla terrazza panoramica del Cremlino si schiude una meravigliosa vista sulla città e sul fiume Irtysh! 

La vista sul fiume Irtysh

Per inciso, il letto del fiume fu deviato di due chilometri verso sud, in modo che l'acqua non intaccasse la collina.

Dal Cremlino si può scendere in città attraverso una lunga scala in legno (chiamata Pryamskij, o Sofia vzvoz), che collega la parte bassa e quella alta del centro storico. La scala è composta da 198 gradini che si estendono per 400 metri!

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Un hotel nell’antica prigione

Lo zarevich Aleksej e lo zar Nicola II a Tobolsk nell'inverno 1917-1918

Fino a non molto tempo fa, nessuno si sarebbe mai augurato di fare un viaggio a Tobolsk: la città, infatti, era conosciuta prevalentemente come luogo d’esilio. E il primo esilio non fu nemmeno di una persona, bensì di una campana! Si tratta della campana di Uglich, che annunciò la morte dello zarevich Dmitrij nel 1591. 

Nella prigione del castello

Successivamente fu la volta dello scrittore Fjodor Dostoevskij, mandato in esilio a Tobolsk durante il suo trasferimento nella colonia penale di Omsk, nel 1850; ebbero poi la sfortuna di “visitare” la città il filosofo Nikolaj Chernyshevskij (nel 1864 fu poi mandato a Irkutsk) e l'ultimo imperatore russo Nicola II insieme alla sua famiglia (nel 1917, durante il viaggio verso Ekaterinburg).

La maggior parte degli esiliati (fatta eccezione per la famiglia imperiale) scontò la propria pena in un castello-prigione costruito appositamente per questo scopo nella metà del XIX secolo. All’epoca, ai prigionieri veniva rasata mezza testa in modo da poterli facilmente riconoscere anche in mezzo alla folla. 

Durante il periodo sovietico, esisteva una prigione con un regime particolarmente severo; ancora oggi circolano terribili leggende sulle camere di tortura sotterranee. La prigione fu chiusa solo nel 1989 e oggi, al suo posto, c'è un museo. Voi stessi potete percorrere i corridoi dove un tempo si trascinavano i prigionieri e osservare le celle dove si consumarono migliaia di anime in pena.

Il museo nella prigione del castello

Il museo ha addirittura allestito una “escape room” (un gioco di fuga dal vivo); inoltre è possibile  trascorrere lì la notte, dormendo nell’ostello Uznik (“Prigioniero”). Stando ai commenti degli ospiti, l’alloggio è comodo e confortevole… ma le notti possono rivelarsi un po’ inquietanti: “Qualcosa crepita, sferraglia, ulula…”, scrive qualcuno. Chissà, forse è solo il vento che soffia sul vecchio edificio. 

Questo castello si trova vicino al Cremlino e forma con esso un insieme architettonico molto armonioso.

Gli edifici abbandonati 

Via della Pace (Ulitsa Mira) a Tobolsk

Forse è proprio questa una delle strade pedonali più pittoresche della Russia: Ulitsa Mira (via Pace). Con i suoi vialetti ordinati, le panchine e le lanterne che costeggiano la strada, Ulitsa Mira si estende oltre le casette in pietra e in legno fatiscenti e arriva fino ai piedi del Cremlino e alla piazza del mercato, dove si trovano graziose bancarelle in legno che vendono cibo e souvenir.  

Il museo di famiglia di Nicola II

Tra gli antichi edifici sopravvissuti fino ai giorni nostri c’è la casa del mercante Kuklin, dove la famiglia Romanov trascorse il suo ultimo Natale. Per circa otto mesi, dopo la Rivoluzione, Nicola II visse in questa casa con sua moglie Aleksandra Feodorovna e i bambini. L’edificio era dotato di elettricità, acqua corrente e fognature: un lusso incredibile a quel tempo! Ma in inverno non c'era abbastanza legna per scaldare l'intera stanza; inoltre gli esuli non avevano il permesso di lasciare la casa, se non per andare in chiesa sotto stretta sorveglianza. L'ultima volta che uscirono dalla casa del mercante Kuklin fu per la funzione di Natale che si svolse nella chiesa dell'Annunciazione (poi distrutta nella metà del XX secolo).

Gli interni del museo di famiglia di Nicola II

Nell'aprile del 1918, la famiglia imperiale fu mandata a Ekaterinburg, dove andò incontro al suo triste destino. Oggi, la casa di Kuklin ospita un museo dove sono esposti oggetti personali e foto dei Romanov. 

Come arrivare a Tobolsk: la città può essere raggiunta in aereo da Mosca o Ekaterinburg o in treno da Tjumen.

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