La città nacque alla confluenza fra i fiumi Tobol e Irtysh. Qui furono deportati l’ultimo zar Nicola II e la sua famiglia.
Foto di William Brumfield
Nonostante oggi sia Tyumen il capoluogo del vasto territorio che porta il suo nome (Oblast di Tyumen), questa regione è stata governata per gran parte della sua storia da Tobolsk, cittadella che si affacciava sull’alta riva destra del fiume Irtysh. Di tutti i fiumi che scorrono in Siberia, nessuno ha un valore storico ed emotivo maggiore dell’Irtysh, affluente del grande fiume Ob e arteria fondamentale per gli spostamenti russi in Siberia.
Fu nei pressi dell’Irtysh che nel 1582 un coraggioso gruppo di cosacchi, guidati dal leggendario Yermak e sostenuti dalla famiglia Stroganov dalla loro fortezza di Solvychegodsk, sconfisse le truppe tartare di Khan Kuchum. Sebbene la data precisa sia oggetto di discussione fra gli storici, è verosimile che nell’autunno del 1581 Yermak abbia conquistato la città di Chingi-Tura (che più tardi divenne Tyumen). Egli tuttavia abbandonò presto questo luogo e proseguì diritto per Kashlyk, roccaforte di Kuchum, dove avvenne l’epico scontro immortalato in un dipinto di Ivan Surikov. Yermak stesso però, nel 1584, rimase ucciso in un raid a sorpresa e le sue conquiste, dopo la sua morte, si dissolsero. Ma lo zar Boris Godunov, consapevole dell’enorme importanza della regione siberiana, vi lanciò una potente offensiva, al fine di crearvi insediamenti. La città di Tobolsk fu fondata nel 1587 dal leader cosacco Daniel Chulkov nel punto di confluenza fra i fiumi Tobol e Irtysh, nelle vicinanze della località dove Yermak conquistò la storica vittoria.
Tobolsk, la cui popolazione si aggira intorno ai 100 mila abitanti, è nettamente divisa in due sezioni, superiore e inferiore. Quest’ultima, la più vicina al fiume Irtysh, si sviluppò grandemente fra il XVIII e il XIX secolo. Qui vivevano i mercanti, alcuni dei quali in grosse ville, insieme a commercianti e artigiani. Un significativo numero di edifici commerciali e magazzini del XIX secolo è sopravvissuto fino ai giorni nostri, anche se alcuni di loro non si presentano in buone condizioni.
La parte inferiore di Tobolsk è caratterizzata da un certo numero di chiese, che definivano i vari quartieri della città. La maggior marte di esse erano russo-ortodosse. Tuttavia a Tobolsk abitavano molti polacchi mandati in esilio nella regione siberiana; la loro presenza portò alla costruzione della magnifica chiesa cattolica della Santissima Trinità, del tardo XIX secolo, recentemente restaurata. Qui, inoltre, c’era un quartiere tartaro, con una moschea.
In principio, la parte superiore di Tobolsk era riservata alle istituzioni di potere, alle amministrazioni del territorio e della tesoreria, nonché alla prigione centrale. Il primissimo complesso di edifici storici era situato su un altro promontorio che dominava la città inferiore. Il più importante fra questi edifici è la prima cattedrale siberiana, costruita nel 1680, con la doppia intestazione a Santa Sofia e alla Dormizione di Maria. La presenza della Chiesa Ortodossa era particolarmente forte a Tobolsk, tanto che nel 1620 circa divenne la sede della vastissima diocesi siberiana. Per questa ragione, le autorità moscovite decisero di erigere una cattedrale imponente. Per l’edificazione del duomo, tuttavia, erano necessarie delle abilità che nessuno aveva in Siberia, quindi un gruppo di esperti muratori di Veliky Ustiug venne inviato nella regione.
Il cantiere era supervisionato da Vasily Larionov, un capomastro di Mosca, che portò con sé dei materiali speciali e il progetto originario della cattedrale dell’Ascensione del Cremlino a Mosca, recentemente ristrutturata. Le cattedrali del Cremlino, in effetti, fungevano spesso da prototipo per le grandi chiese costruite in tutta la Russia, simboleggiando così la connessione spirituale e politica di tutto il Paese con la capitale. Infatti, la “Corte di Sofia” e la “Corte dei Mercanti” (Gostiny Dvor), iniziate da Pietro il Grande e progettate dal talentuoso Semyon Remizov, possono essere viste come riproduzioni del Cremlino. La loro costruzione fu agevolata dall’impiego di molti soldati prigionieri svedesi mandati a Tobolsk da Pietro il Grande dopo la vittoria ottenuta su Carlo XII di Svezia nel 1709 a Poltava.
Il XVIII secolo fu un periodo particolarmente produttivo per quanto riguarda la costruzione di chiese a Tobolsk, molte delle quali furono decorate in stile barocco siberiano. Sebbene molte di queste furono gravemente danneggiate in epoca sovietica, alcune di esse sono sopravvissute e, risorse permettendo, è in atto il restauro di quelle costruite nella città inferiore. Fra questi eccezionali edifici vi sono la chiesa dell’Arcangelo Michele (ora magnificamente restaurata), la chiesa dei Santi Zaccaria e Elisabetta e la chiesa dell’Elevazione della Croce, situate vicino il fiume Irtysh. La loro costruzione è collocabile tra la metà e la fine del XVIII secolo.
Fra i pochi edifici secolari a essere ben mantenuti, nella città inferiore c’è la villa del mercante Kuklin, costruita dopo l’incendio del 1788. Questo tipico esempio di neoclassicismo provinciale fu rilevato dal governo dopo la bancarotta di Kuklin nel 1817 e convertito in una residenza per il governatore della provincia. Tale edificio acquistò importanza storica quando molti prigionieri politici del XIX secolo vi facevano tappa prima di essere mandati in esilio. La caduta dell’Unione Sovietica, ironia della sorte, ha dato poi una nuova rilevanza alla costruzione. Fu in quella villa, infatti, che Nicola II di Russia e famiglia vissero dall’agosto del 1917 all’aprile del 1918, prima di trasferirsi a Ekaterinburg, dove furono uccisi nel luglio del 1918. Gli interni della villa sono stati parzialmente restaurati, con particolare attenzione a quello che era lo studio di Nicola II.
Nella città inferiore esistono altri edifici in mattoni (non tutti in buone condizioni), risalenti all’arco di tempo che va dal XVIII al XX secolo. Fra questi c’è la scuola superiore frequentata per otto anni dal rinomato chimico Dmirty Mendeleev. Tobolsk aveva anche quartieri con grandi case in legno, molte delle quali con fantasiosi intagli decorativi. Con il passare degli anni il numero di queste case diminuisce, poiché sono scarse le risorse destinate al loro mantenimento.
Oggi, la maggior parte degli investimenti finanziari, edilizi e amministrativi converge nella moderna città superiore. Quest’area della città era stata sviluppata con l’aspettativa che Tobolsk condividesse il boom del petrolio della regione, magari con la costruzione di raffinerie o di impianti petrolchimici. A Tobolsk, come in altre città siberiane, esiste un equilibrio precario fra il retaggio storico di un passato turbolento ma produttivo e le esigenze di una città moderna e ben funzionante. Fortunatamente, è ancora possibile fermarsi sul promontorio della città superiore, ai margini della “Corte di Sofia”, e godere della vista mozzafiato che continua ad attirare i russi in Siberia.