Mosca non è stata costruita in una volta sola: la sua è stata un’espansione continua, fatta di inglobamenti di cittadine e villaggi limitrofi. Anche se il numero è difficile da stimare, si crede che nel corso degli anni siano stati integrati a Mosca almeno 220 insediamenti rurali, che sono diventati di fatto nuovi quartieri della capitale.
Lo sviluppo attivo della periferia è iniziato negli anni ‘60 del Novecento, quando non è più stato possibile rimandare il problema degli alloggi (molte persone vivevano negli appartamenti comunitari) e del traffico (si è passati alla costruzione della tangenziale di Mosca).
In quegli anni Mosca, che ospitava già 6 milioni di abitanti, aumentò quasi del doppio; nei suoi nuovi quartieri spuntarono come funghi edifici a pannelli, che plasmarono l’aspetto di tutte le zone residenziali della Russia.
Negli anni ‘80, quando il numero di residenti ufficiali superò gli 8 milioni, Mosca si allargò oltre la tangenziale, inglobando i quartieri di Butovo, Zhulebino e altri. E nel 2012, forte di 12 milioni di abitanti, l’estensione di Mosca è raddoppiata con l’annessione di diverse città situate fin sul confine con la Regione di Kaluga. Questo processo di allargamento ha fatto di Mosca la città più grande d’Europa.
Nelle zone residenziali di oggi ci sono molti grattacieli, centri commerciali, parchi e luoghi pubblici. Abbiamo scelto sette (ex) villaggi per mostrarvi come è cambiato il loro aspetto nel corso degli anni.
A sinistra: una mucca nel villaggio Beljaevo-Bogorodskoe, 1968; a destra: un murales di 30 metri dedicato al campionato FIFA 2018 in via Profsojuznaja
Yurij Artamonov / Sputnik; Anton Novoderezhin / TASSTra il 1960 e il 1986, alcuni villaggi sono stati uniti per formare il nuovo quartiere di Konkovo, nel sud-ovest di Mosca (dove si trovano le stazioni della metropolitana Kaluzhskaja, Beljaevo e Konkovo); la sua strada principale è via Profsojuznaja. Qui non troverete aree industriali, ma parchi, colline e antiche chiesette.
Alcune vecchie foto raccontano la costruzione degli edifici a pannelli, attorno ai quali pascolavano ancora le mucche.
A sinistra: il villaggio di Kozhukhovo nel 1951. A destra: la chiesa Aleksandr Nevskij a Kozhukhovo
Sputnik; Evgenij Izmailov (CC BY-SA 3.0)Questo è uno dei più antichi villaggi di Mosca, conosciuto fin dal XV secolo; è diventato parte di Mosca nel 1923. Situato a sud-est della città, vantava una stazione ferroviaria già in epoca zarista, ma le case in legno sono rimaste fino agli anni ‘70, quando nella zona sono spuntati i primi edifici in cemento.
A sinistra: case di legno nel villaggio Troparevo, 1978. A destra: stazione della metropolitana di Troparevo, 2019
I. Zotin / Sputnik; Nikolaj Galkin / TASSIl quartiere di Troparjovo, nel sud-ovest della città, è stato costruito al posto di un antico villaggio inglobato da Mosca nel 1960. Il nome deriva dal suo primo sovrano, il boiardo (nobile) Ivan Tropar (la parola “tropar” significa “pregare in una chiesa”), che fu sepolto qui nel 1393.
In epoca sovietica, in questa zona - ben collegata a livello di trasporti - esistevano un grande kholkhoz (fattoria collettiva), una scuola e un negozio. Le ultime case in legno sono state demolite nel 1981. Nel 2014 è stata aperta una stazione della metropolitana.
A sinistra: campo d'aviazione di Chertanovo, metà anni '60. A destra: un parco a Chertanovo, 2010
Archivio del 2° club di aviazione di Mosca / pastvu.com; Valery Sharifulin / TASSL'ex villaggio di Chertanovo, a sud di Mosca, è entrato a far parte di Mosca nel 1960. Oltre a un kolkhoz e ad alcune zone agricole, qui negli anni ‘40-’60 esisteva un campo di aviazione. Successivamente sono apparsi i primi edifici a pannelli, e la parte settentrionale del nuovo quartiere è stata progettata seguendo lo schema di un quartiere modello, che avrebbe dovuto rappresentare un “paradiso sovietico” da sfoggiare agli ospiti delle Olimpiadi di Mosca del 1980.
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A sinistra: vecchie case a Cherkizovo, 1964. A destra: Via Bolshaja Cherkizovskaja, 2009
Anatoly Garanin / Sputnik; Lodo27 (CC BY-SA 3.0)Il vecchio villaggio di Cherkizovo-Podmoskovnje, a est di Mosca, è diventato parte della città all'inizio del XX secolo, ma fino agli anni '70 assomigliava ancora a un villaggio con case in legno e graziosi giardini. Ora, Cherkizovo fa parte del quartiere Preobrazhenskoe; qui si trova l’antica chiesa di Elia il Profeta, costruita nel 1690.
A sinistra: il villaggio di Cherjomushki, 1954. A destra: Una nuova casa a Cherjomushki, costruita al posto delle vecchie case a pannelli, 2020
Lev Borodulin / MAMM/ russiainphoto; Vladimir Novikov / Moskva AgencyNel 1956-1959, il villaggio di Cherjomushki, nel sud-ovest di Mosca, ha visto la nascita delle prime khrushchevki, i tipici condomini dell’epoca di Khrushchev. È entrato a far parte di Mosca nel 1958.
Qui vennero costruiti minuscoli appartamenti-pilota, con facciate decorate di mattoni, cortili con fontanelle e spazi per le piante. Furono costruiti negozi, mense e persino un cinema.
Oggi, le vecchie khrushchevki di questo quartiere sono state sostituite da nuovi edifici a più piani, con grandi appartamenti e infrastrutture moderne.
A sinistra: Kurjanovo nel 1967. A destra: la stazione ferroviaria di Kurjanovo
Yury Artamonov/ Sputnik; mos.ruIl tempo a Kurjanovo sembra essersi fermato! Arrivare qui, significa fare un tuffo nel passato sovietico. Questo quartiere, situato a sud-est di Mosca, è entrato a far parte della città dal 1960; sorprendentemente, qui sono sopravvissuti vecchi edifici residenziali a due piani, circondati da cortili. E nel centro del quartiere svetta un monumento a Lenin. La gente del posto ama questa zona per la sua autenticità.
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A sinistra: un postino parla con i residenti del villaggio di Vykhino, 1944. A destra: un laghetto nel distretto di Vykhino-Zhulebino
Nikolai Sitnikov / TASS; (CC BY 4.0)Il villaggio di Vykhino, nel sud-est della capitale, si è unito a Mosca nel 1960; il vecchio insediamento e la fattoria collettiva sono stati demoliti, e i residenti hanno lasciato le vecchie capanne in legno per trasferirsi negli edifici a pannelli. Oggi, Vykhino è uno dei più grandi quartieri di Mosca, dove vivono più di 220.000 persone.
A sinistra: azienda lattiera del Kommunarka sovkhoz, 1968. A destra: un nuovo quartiere residenziale
pastvu.com; Vyacheslav Prokofyev / TASSIl villaggio di Kommunarka, che è entrato a far parte della capitale nel 2012, è oggi uno dei quartieri principali della cosiddetta “Nuova Mosca” (Novaja Moskva). In epoca sovietica ospitava un grande sovkhoz (azienda agricola statale), che cadde in rovina con il crollo dell'URSS. Oggi, la strada principale della zona è intitolata all'ultimo capo del sovkhoz, Aleksandra Monakhova.
Il quartiere si sta espandendo a ritmi vertiginosi: in pochi anni è stato costruito un centinaio di nuove case. Nel 2019, poi, è stata inaugurata una stazione della metropolitana.
A sinistra: sugli sci, anni '60. A destra: un campo sportivo con nuovi edifici abitativi, 2020
pastvu.com; Kirill Zykov / Moskva AgencyVatutinki è un altro quartiere della “Nuova Mosca”, che si è unito alla capitale nel 2012. Si trova a ben 17 chilometri dalla MKAD (Circonvallazione di Mosca). Prima del 2012, Vatutinki ospitava circa 10.000 persone, oggi invece si contano circa 35.000 abitanti. La popolazione è in costante aumento, così come aumenta la costruzione di nuovi edifici.
Una vecchia casetta blu circondata da un nuovo complesso residenziale nella regione di Mosca
Mikhail Japaridze/TASSQuando nelle città russe i palazzoni avanzano e si mangiano le viuzze di periferia, non tutti accettano gli scambi proposti dai costruttori: alcuni residenti preferiscono tenersi la vecchia isba con l’orto invece di traslocare in un monolocale di venti metri quadrati. In questo articolo vi abbiamo raccontato la storia delle ultime casette di legno che resistono ai nuovi mostri di cemento del boom edilizio russo.
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