I lavori di costruzione del quartiere Novye Cheremushki a Mosca, 1954
Boris Ryabinin/SputnikLa costruzione di edifici a cinque piani (“пятиэтажка”; “pjatietázhka”) in Unione Sovietica iniziò alla fine degli anni Cinquanta. Questo tipo di palazzo è chiamato anche “хрущевка” (“Khrushchevka”) perché la maggior parte fu costruita nel corso di un grande piano abitativo voluto dal Primo segretario del Pcus, Nikita Khrushchev.
La leadership sovietica voleva fornire alloggi al maggior numero possibile di persone, sostenere il loro trasferimento dai villaggi alle grandi città e chiudere il capitolo degli appartamenti in condivisione tra varie famiglie, le famigerate “kommunalki”. Inoltre, questi alloggi, detti anche “панельки” (“panélki”) perché costruiti con pannelli prefabbricati, erano economici e veloci da edificare. Negli edifici di cinque piani non venivano costruiti né ascensori né scivoli per la spazzatura (“мусоропровод”; “musoroprovód”), e non c’erano cantine o soffitte. Una squadra di muratori erigeva queste case in 12 giorni se lavorava su 3 turni. Durante gli anni della leadership di Nikita Khrushchev (1953-1964) più di 13 mila case popolari furono costruite in Urss e quasi tutte erano edifici a cinque piani.
La tecnologia costruttiva di palazzi a pannelli standard prefabbricati venne presa in prestito dalla Francia e dall’architetto Raymond Camus, che l’aveva brevettata nel 1949. Un decennio dopo, l’Urss comprò in Francia la prima linea per la produzione di pannelli, e poi acquistò da Camus una licenza per lo schema di produzione di massa di edifici in cemento, che fu poi rielaborato dall’ingegnere sovietico Vitalij Lagutenko (1904-1967). Il suo lavoro portò alla serie “K-7” di case popolari sovietiche a cinque piani.
Cantieri per la costruzione di edifici abitativi nel quartiere Khoroshyovo-Mnyovniki a Mosca, 1963
Naum Granovskij/TASSPuò sembrare strano che in Urss, dopo il boom edilizio dei palazzi a cinque piani, sia iniziata la costruzione di massa di quelli a nove piani, invece che di dieci. Questo si spiega con l’austerità. Se, per la normativa sovietica gli edifici fino a cinque piani potevano essere costruiti senza ascensori, e quelli fino a nove piani con un solo ascensore, negli edifici di dieci o più piani si sarebbe dovuto installare obbligatoriamente anche un montacarichi.
Un altro fattore era la sicurezza antincendio. L’altezza di una scala antincendio motorizzata standard è di 28 metri. Questa è esattamente l’altezza con cui i vigili del fuoco possono raggiungere il nono piano. In caso di edifici più alti, i requisiti di sicurezza antincendio avrebbero richiesto la costruzione di scale esterne e pozzi di estrazione del fumo con un sistema di estrazione artificiale. Questo avrebbe aumentato il costo della costruzione.
Una donna in un condominio di cinque piani costruito ai tempi di Khrushchev, nel quartiere Beskudnikovskij di Mosca. Il governo di Mosca prevede di abbattere i condomini di cinque piani dell'era Khrushchev e di rialloggiare i loro residenti
Sergej Bobylev/TASSLa vernice verde era ampiamente utilizzata per la mimetizzazione dei veicoli militari, e il blu per i camion e le macchine agricole, e quindi questi due colori erano sempre in abbondanza in Urss.
Gli ingressi e le pareti delle scale dei palazzi di cinque e nove piani erano solitamente dipinti come segue: la metà inferiore era dipinta con vernice, mentre la metà superiore era imbiancata a calce. La pittura era più pratica, ma l’imbiancatura permetteva alle pareti di “respirare”, quindi le proteggeva più a lungo dalla muffa.
La parte dipinta con vernice era facile da pulire da parte degli stessi abitanti. Il contrasto tra la vernice e l’imbiancatura all’altezza degli occhi creava una linea visibile anche in caso di fumo e aveva lo scopo di aiutare i residenti a uscire in caso di incendio. Inoltre, il verde e il blu sono colori molto saturi e quindi nascondevano bene i difetti e le imperfezioni.
Una donna apre una porta foderata di pelle artificiale
Boris Babanov/SputnikDurante la costruzione delle khrushchevki furono installate semplici porte di legno. Non trattenevano bene il calore e non fornivano un isolamento acustico affidabile. Gli inquilini cercavano di isolarli da soli attaccando alle porte gommapiuma e rivestendola con pelle artificiale. Verso la fine dell’Urss, allo stesso scopo si diffuse la moda della doppia porta. Un ulteriore vantaggio di questa soluzione era che si potevano mettere più serrature sulle due porte e aumentare la sicurezza.
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Nei tipici appartamenti sovietici la toilette con il wc e il bagno con la vasca e il lavandino erano uno accanto all’altro, ma separati da una parete. Entrambi erano senza finestra verso l’esterno. Ma il bagno con la vasca aveva una finestra che dava… sulla cucina! Per molti la presenza di questa finestra è sempre stata un mistero, ma sembra che assolvesse a varie funzioni. Dava più luce, permettendo un risparmio energetico. Consentiva una migliore ventilazione, evitando l’umidità eccessiva e il proliferare dei batteri. Inoltre, facilitava il soccorso se una persona chiusa a chiave dentro il bagno si sentiva male. Per garantire più privacy, le persone si sbizzarrivano con tende e colorazioni e decorazioni varie dei vetri.
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