Gran parte della popolazione dell’Urss non viveva nel lusso. E non c’erano certo, a differenza di oggi, agenzie specializzate nell’organizzare feste di con i fiocchi. E così i sovietici, per il compleanno dei figli dovevano essere creativi.
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In occasione dei compleanni dei bambini, la mamma, di regola, o la nonna, portava a scuola o all’asilo una torta fatta in casa, in modo che il piccolo potesse festeggiare con i compagni e le compagne di classe.
Di solito si trattava di una festa modesta, con una torta semplice o dei dolcetti di pan di zenzero o dei waffle, quel tanto che bastava per rallegrare il festeggiato e i suoi amichetti.
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Al bambino che compiva gli anni venivano quindi tirate le orecchie in numero pari alla sua età, mentre tutti nella stanza contavano ad alta voce. A volte, la tirata d’orecchie veniva sostituita da un rituale meno comune, con i compagni che, da seduti, lanciavano in aria il bambino festeggiato e lo riprendevano. Poi tutti gridavano “Urrà!” e si proseguiva mangiando i dolcetti o la torta, con il tè.
A volte, un bambino che compiva gli anni poteva invitare i suoi migliori amici a una festicciola in casa. In questo caso, il menù era solitamente più elaborato e, oltre ai dolci, comprendeva anche un piatto principale come pollo o pesce con patate, insalate, frutta, kompot fatto in casa o tè.
L’interno dell’appartamento dove si festeggiava il compleanno era a volte decorato con festoni realizzati e colorati a mano, oppure con foto del festeggiato o palloncini.
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Visto che organizzare una festa in casa richiedeva più impegno che portare qualche dolcetto a scuola, gli ospiti dovevano presentarsi con regali più sostanziosi e costosi. I genitori del bambino che compiva gli anni spesso optavano per regali utili: cose pratiche come vestiti nuovi o articoli per la scuola (uno zaino, un astuccio, ecc.), i compagni di solito donavano qualcosa di più divertente, anche se meno pratico, come giocattoli o altri oggetti di grande interesse per i bambini.
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Dopo che tutti avevano mangiato a sufficienza, gli ospiti e il festeggiato riprendevano a giocare all’interno della casa o, più spesso, fuori, se la stagione lo consentiva. I bambini giocavano a nascondino o a guardie e ladri, gioco, quest’ultimo, noto nell’Urss nella variante “Cosacchi e banditi”.
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A volte, gli ospiti rimanevano più a lungo a casa del festeggiato e si dedicavano a una variante del gioco della pentolaccia: un mucchio di giocattoli e altri oggetti erano appesi a corde. Ai bambini venivano bendati gli occhi e, forbici alla mano, dovevano cercare di tagliare le corde per guadagnarsi i giochi.
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Tuttavia, non tutti coloro che sono cresciuti in Unione Sovietica hanno ricordi di particolari festeggiamenti per i compleanni. Secondo i ricercatori russi che hanno studiato la tradizione delle feste di compleanno in Unione Sovietica, il 20% dei bambini cresciuti nelle zone rurali dell’Urss dalla fine degli anni Sessanta alla fine degli anni Ottanta non festeggiavano per niente il proprio compleanno.
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Gli adulti invece sì, al lavoro con i colleghi o a casa con gli amici. Se, nel giorno del loro compleanno, andavano in fabbrica o in ufficio, dovevano portare cibo e bevande da offrire ai colleghi.
A turno i colleghi facevano gli auguri al festeggiato o alla festeggiata e consegnavano loro il regalo.
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Alcuni uomini sovietici potevano permettersi di organizzare una festa più in grande stile. L’artista e attore sovietico Anatolij Eliseev (1930-) portò i suoi amici alla celebre banja Sanduny per il suo compleanno nel 1971.
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…e si divertono a modo loro
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I politici più potenti adoravano feste di compleanno sontuose.
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E party scatenati potevano essere organizzati da artisti e celebrity.
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Come erano le discoteche in Unione Sovietica? Guardate queste foto e lo capirete