Il potere in Russia è questione di testa: dal 1825 si alternano sempre un calvo e un capelluto

Getty Images, AFP, Dmitrij Donskoj/Sputnik
Fin dai tempi di Nicola I non ci sono eccezioni a questa bizzarra regola sulla tricologia dei leader

Una vecchia battuta sulla politica russa, si è con i secoli trasformata in una sorta di fenomeno immutabile. I leader russi si sono succeduti tutti seguendo uno schema semplice e strano: un leader con i capelli viene sempre dopo uno calvo o quasi.

Da sinistra: Nicola I e Alessandro I

Questo schema iniziò dopo che Nicola I salì al trono nel 1825: era leggermente calvo e suo figlio, il futuro imperatore Alessandro II, aveva una bella chioma. E il successore di Alessandro, suo figlio Alessandro III, era, ancora una volta, calvo, mentre il suo successore Nicola II aveva i capelli (di nuovo)!

Da sinistra: Alessandro III e Nicola II

Dagli zar ai bolscevichi

Mentre l’Impero russo si sbriciolava, iniziò a emergere una nuova schiera di leader sovietici; ma anche nel breve intermezzo lo strano schema proseguì. Questa pura coincidenza si è ripetuta così tante volte che è diventata una sorta di regola e di paradosso storico (fino a quando non sarà infranto).

Nicola II fu l’ultimo zar (e aveva la testa piena di capelli), mentre Lenin fu il primo leader bolscevico (ed era calvo!). Ma se prendiamo anche i leader del governo provvisorio la cosa funziona.

Da sinistra: Georgij Lvov e Aleksander Kerenskij

Nicola II abdicò dal trono in favore di suo fratello, il Granduca Mikhail Aleksandrovich. Ma con il suo ultimo ordine, Nicola II aveva nominato il Principe Georgij Lvov a capo del governo provvisorio: formalmente era dunque lui il capo dello Stato. Lvov, che aveva 55 anni, era calvo. Nel luglio del 1917 lasciò il governo e Aleksander Kerenskij (con una bella testa di capelli) divenne primo Ministro.

Il Granduca Mikhail Aleksandrovich e il Granduca Kirill Vladimirovich

Il fratello di Nicola, il Granduca Mikhail Aleksandrovich, a cui aveva lasciato il trono, in ogni caso era calvo. Il giorno successivo all’abdicazione, il 3 marzo 1917, Mikhail firmò il rifiuto del trono e conferì il potere al governo provvisorio. La persona che si autoproclamò imperatore russo dopo il 1917 fu il Granduca Kirill Vladimirovich, cugino di primo grado di Nicola II. Il 31 agosto 1924, assunse il titolo di Imperatore di tutti i russi e aveva una testa fitta di capelli…

“La regola della testa” in epoca sovietica

Vladimir Lenin e Joseph Stalin

Durante il periodo sovietico, dopo Lenin, lo schema restò stranamente vero anche per i segretari generali del Comitato centrale del Partito comunista dell’Unione Sovietica; i veri leader dello Stato sovietico. Il primo segretario generale del Comitato centrale fu Stalin, successore di Lenin, e aveva i capelli.

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Lavrentij Berija e Georgij Malenkov

Dopo la sua morte, nel marzo del 1953, Stalin non aveva lasciato alcun successore formale. Subito dopo il decesso, Lavrentij Berija, il capo della Sicurezza dello Stato, accentrò più potere. Ed era calvo. Il 26 giugno 1953, Berija fu arrestato, quindi processato e giustiziato, e Georgij Malenkov (con i capelli) divenne leader per un breve periodo; ma nel settembre del 1953, Nikita Khrushchev fu eletto Segretario generale del Comitato Centrale, e ovviamente era calvo. Ancora una volta!

Nikita Khrushchev e Leonid Brezhnev

Poi, la coincidenza continuò: Leonid Brezhnev aveva i capelli e Jurij Andropov era calvo, Konstantin Chernenko aveva i capelli e Mikhail Gorbachev era calvo.

Jurij Andropov e Konstantin Chernenko

Il periodo post sovietico

Mikhail Gorbachev e Boris Eltsin

Anche nei periodi di turbolenza di un altro profondo cambiamento del potere in Russia, intorno al 1991, lo schema rimase valido! Quando nell’agosto 1991, Mikhail Gorbachev (calvo) fu deposto dalla carica di presidente dell’Urss dal Comitato statale di Emergenza, venne sostituito da Gennadij Janaev (con i capelli), l’unico vicepresidente nella storia dell’Urss. Dopo il 21 agosto 1991, il calvo Gorbachev tornò al potere, ma nel dicembre 1991 l’Urss si sciolse e Boris Eltsin, con la sua famosa acconciatura grigio-ferro, divenne il primo presidente della Federazione Russa.

Viktor Chernomyrdin e Gennadij Janaev

L’unica volta in cui Boris Eltsin lasciò temporaneamente il suo incarico fu per un solo per un giorno, dal 5 novembre al 6 novembre 1996, quando dovette sottoporsi a un intervento cardiochirurgico. Con un decreto speciale, nominò Viktor Chernomyrdin, allora capo del governo, presidente ad interim, e, neanche a dirlo, era calvo. Il giorno successivo, il 6 novembre, Eltsin si svegliò dopo un intervento chirurgico ben riuscito e riprese le sue funzioni presidenziali, senza aver perso un capello…

Vladimir Putin e Dmitrij Medvedev

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Vladimir Putin, che divenne presidente dopo Eltsin, a quel tempo aveva già pochi capelli. Nel periodo 2008-2012, Dmitrij Medvedev (con i capelli) è stato presidente, prima che Putin fosse eletto di nuovo nel 2012, e riconfermato (con più voti, 76,69%, ma meno capelli) nel 2018. Come potete ben vedere, dal 1825, non ci sono state eccezioni a questa strana regola tricologica!

Vladimir Putin, attuale presidente russo

La probabilità matematica che tale modello funzioni per più di 13 successioni (dal regno di Nicola all’attuale mandato presidenziale di Vladimir Putin) è inferiore allo 0,00025. Nessuno sa chi abbia notato per primo questo fenomeno, ma era diventato abbastanza ovvio per molti tra gli anni Settanta e Ottanta.


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