Gli interventisti americani trasferiscono, sotto grandi bandiere a stelle e strisce, le bare dei loro caduti nell’Estremo Oriente russo. Aprile del 1920
Quando scoppiò la Guerra civile in Russia, decine di Paesi non esitarono a prendere parte al conflitto, sia per sostenere le forze anti-bolsceviche, sia per raggiungere i propri obiettivi politici e territoriali. Tuttavia, le vittorie militari dell’Armata Rossa e il crollo del movimento Bianco anti-bolscevico costrinsero gli interventisti, uno a uno, a evacuare le loro truppe fuori dal paese. Nella primavera del 1920, la maggior parte aveva lasciato la Russia. Tuttavia, alcuni territori furono liberati solo nel 1925.
Artiglieria dell’Armata Rossa durante la Guerra sovietico-polacca. Ucraina, 1920
Nel 1919, i polacchi invasero Lituania, Bielorussia e Ucraina allo scopo di ricreare una Grande Polonia; tuttavia, l’Armata Rossa si riorganizzò e passò alla controffensiva infliggendo pesanti sconfitte all’esercito polacco. Avanzò fin quasi a Varsavia, e la caduta della capitale e la sovietizzazione della Polonia sembravano ormai a un passo. Ma dopo il “Miracolo della Vistola”, la sanguinosa battaglia vinta dai polacchi nell’agosto del 1920, il piano fallì.
Cosacchi rossi alla vigilia dell’attacco alle fortificazioni dell’Istmo di Perekop, in Crimea, ultima roccaforte delle forze della Guardia Bianca comandata dal generale Pjotr Wrangel. Novembre 1920
All’inizio del 1920, le truppe bianche sconfitte e demoralizzate sotto il comando del barone Pjotr Wrangel (1878-1928) opposero l’ultima resistenza in Crimea. Nonostante avessero temporaneamente respinto i tentativi dell’Armata Rossa di penetrare nella penisola, non poterono fare nulla contro il massiccio assalto dei sovietici a novembre. La sconfitta e l’evacuazione di quel che restava dell’Esercito Bianco fuori dalla Crimea significò che il movimento anti-bolscevico nella Russia meridionale era morto.
Donne turkmene a una lezione di grammatica. Turkmenistan, 1926
A partire dagli anni Venti, lo Stato sovietico iniziò una diffusa lotta contro l’analfabetismo tra la popolazione, che nell’Impero Russo aveva un livello elevato, di quasi l’80%. Nel 1927, varie misure, tra cui la formazione degli insegnanti, la pubblicazione di dizionari e la creazione di scuole nei villaggi, aveva già portato oltre 10 milioni di persone ad accedere all’istruzione.
Soldati dell’Armata Rossa attaccano i ribelli a Kronstadt. Marzo 1921
La rivolta dei marinai contro il dominio bolscevico, avvenuta nella base della flotta del Baltico a Kronstadt, nel marzo del 1921, scioccò profondamente la leadership sovietica. “L’orgoglio e la gloria della rivoluzione”, come Lev Trotskij chiamava i marinai, erano il nucleo più affidabile delle forze rivoluzionarie. I marinai, che chiedevano la cessazione della dittatura bolscevica, furono sconfitti dopo numerosi e sanguinosi assalti.
Contadini con una lampadina. Villaggio di Botino, Regione di Mosca, 1925
Un piano generale per elettrificare l’intero Paese fu adottato alla fine del 1921. Nell’arco di un decennio, decine di nuove centrali elettriche aumentarono la potenza nazionale totale di sette volte. L’elettrificazione gettò le basi per l’industrializzazione della Russia.
Contadini accusati di cannibalismo e resti delle loro vittime a Buzuluk, Regione di Samara, 1921
La devastante Guerra civile e le requisizioni forzate di cibo provocarono una grande carestia nel 1921-1922 su vasti territori dalla Crimea e dall’Ucraina meridionale fino al Kazakistan e alla Siberia. La situazione peggiore si ebbe nel Povolzhje (la regione del Volga). La carestia uccise oltre 5 milioni di persone. I bolscevichi cercarono disperatamente di risolvere il problema requisendo le proprietà della Chiesa e acquistando cibo all’estero con questi soldi. Un aiuto significativo venne dato da organizzazioni di beneficenza straniere.
Truppe della Repubblica dell’Estremo Oriente entrano a Vladivostok. 25 ottobre 1922
L’intervento giapponese nella Guerra civile russa portò vasti territori dell’Estremo Oriente sotto l’occupazione nipponica. Per evitare una guerra aperta con i giapponesi, i bolscevichi istituirono nel 1920 uno stato cuscinetto tra la Russia sovietica e i territori occupati. La cosiddetta Repubblica dell’Estremo Oriente, con capitale Verchneudinsk (ora Ulan-Udè) era formalmente uno Stato indipendente, ma di fatto agiva nell’interesse dei sovietici. Il 25 ottobre 1922, gli ultimi interventisti giapponesi evacuarono Vladivostok, che fu subito presa dai sovietici. Venti giorni dopo, la Repubblica dell’Estremo Oriente si unì alla Russia sovietica. La guerra civile in Russia fu dichiarata conclusa.
Diplomatici tedeschi e sovietici a Rapallo, aprile 1922
Il trattato di Rapallo (quello del 1922) fu di vitale importanza per due emarginati dall’arena politica: la Repubblica tedesca di Weimar, sconfitta e umiliata nella Prima guerra mondiale, e la Russia sovietica, non riconosciuta a livello internazionale. I due Paesi decisero vari tipi di cooperazione economica e militare. La firma del suo primo grande accordo internazionale fu, per lo Stato sovietico, un primo passo fuori dall’isolamento geopolitico.
Una dimostrazione di piazza a Mosca nel 1922
Il 30 dicembre 1922, i rappresentanti delle repubbliche socialiste sovietiche di Russia, Ucraina, Bielorussia e della Repubblica Sovietica Transcaucasica (Armenia, Azerbaijan e Georgia) firmarono un trattato sulla creazione dell’Unione Sovietica, che due anni dopo adottò la sua prima Costituzione.
Pionieri e bambini senzatetto durante la manifestazione del 1°maggio del 1927
Il movimento dei Pionieri fu fondato nella Russia sovietica nel 1922. Questa organizzazione simile agli scout, aveva l’obiettivo di far crescere i bambini (tra i 9 e i 14 anni) secondo gli ideali comunisti, completamente fedeli e devoti al regime. I campi estivi divennero poi un’esperienza formativa indispensabile.
I leader sovietici vicino alla bara con il corpo di Lenin. Gennaio 1924
La morte del leader bolscevico scioccò allo stesso modo la leadership sovietica e la gente comune. Alla camera ardente di Lenin si presentarono oltre 500 mila persone. Collocato nel mausoleo appositamente costruito sulla Piazza Rossa, Lenin, imbalsamato, fu trasformato in una figura sacra dal regime bolscevico.
Il regista sovietico Sergej Eizenshtein sul set di “La linea generale”, 1926
Negli anni Venti, il leggendario regista sovietico Sergej Eizenshtein dette vita ai suoi primi capolavori, tra cui “Ottobre” (1927) e “La corazzata Potjomkin” (1925). Quest’ultimo è considerato uno dei più grandi film di tutti i tempi.
I contadini si riuniscono nel villaggio ucraino di Malchivij prima di entrare a far parte della fattoria collettiva nel 1929
A partire dal 1928, la collettivizzazione mirò a riunire le singole proprietà contadine e il lavoro agricolo nelle fattorie collettive, i cosiddetti “kolkhoz”. I lavoratori non ricevevano salari, ma una quota di ciò che produceva il kolkhoz; solo per i bisogni propri e delle loro famiglie, niente di più. I kolkhoz erano destinati a diventare una pietra miliare nell’ideologia socialista sovietica: comunità di lavoratori felici che lavoravano insieme in totale beatitudine e armonia a beneficio dell’intero enorme Stato. In realtà, rompere le antiche tradizioni dei contadini russi portò alla catastrofica Grande carestia sovietica del 1932-1933.
Squadra finlandese alle Spartachiadi del 1928
Boicottati dal Comitato olimpico internazionale, i sovietici decisero di istituire i loro “Giochi olimpici sovietici” e li chiamarono Spartachiadi, in onore del capo della rivolta degli schiavi contro la Repubblica romana, Spartaco. Le prime Spartachiadi iniziarono nel giorno della chiusura delle IX Olimpiadi, quelle di Amsterdam, il 12 agosto 1928. 612 atleti provenienti da 17 Paesi arrivarono a Mosca, in maggioranza dalla Germania e dalla Finlandia. Erano tutti membri delle società sportive dei lavoratori, poiché l’Unione Sovietica contrapponeva il suo evento “proletario” alle Olimpiadi “borghesi”. Dal 1952, con la partecipazione sovietica ai Giochi olimpici di Helsinki, le Spartachiadi cessarono di essere una manifestazione sportiva internazionale e divennero una manifestazione interna denominata “Spartachiadi dei Popoli dell’Unione Sovietica”.
Membri del Komsomol e lavoratori dello stabilimento automobilistico Zil. 1920
Nel 1928, fu implementato il primo piano quinquennale per lo sviluppo dell’economia nazionale dell’Unione Sovietica. Con molte fatiche e impegno da parte di tutti i sovietici, e il coinvolgimento di specialisti americani e tedeschi, l’Urss si trasformò da Paese agricolo in un Paese industriale. Nell’Urss apparvero 1.500 nuove fabbriche, venne creata una propria industria automobilistica e il Paese divenne uno dei leader mondiali nella produzione di petrolio, ghisa ed elettricità. Questo aumento del potenziale industriale rese possibile il riarmo dell’Armata Rossa, che seguì a breve.
Lev Trotskij (a sinistra) nel 1928, poco prima del suo esilio dall’Urss. Stalin (a destra) nel 1929
Nel 1929, dopo aver perso le lotte intestine contro Stalin, uno dei principali leader bolscevichi, Lev Trotskij, fu esiliato dall’Unione Sovietica. Stalin consolidò gradualmente la sua stretta ferrea sul potere.
Come esplose (e poi implose) la rivoluzione sessuale in Russia negli anni Venti
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