Nel 1682, dopo la morte dello zar Fjodor III, vengono messi sul trono i due fratelli Ivan V (16 anni; con grossi problemi di salute, anche mentale) e Pietro I (10 anni, che sarà poi detto “il Grande”). Il Paese è di fatto in mano alla reggente, la loro sorella Sofia. Pietro la scaccerà solo nel 1689 e prenderà poi definitivamente il potere assoluto nel 1696. In tutti questi anni, Pietro e sua madre Natalia vivono invece a Preobrazhenskoe, qualche chilometro fuori Mosca. Pietro va al Cremlino solo per le cerimonie, cosa che lo infastidisce molto. A Preobrazhenskoe, fin da bambino, gioca alla guerra con un reggimento di militari adolescenti, che formerà poi uno dei corpi d’élite del suo esercito.
Pietro (in piedi): Ne ho abbastanza! Sono uno zar russo, posso fare tutto ciò che voglio! Siete tutti estromessi!
Sofia (che appare da dietro il trono): Shhh! Pietro, siediti! Non è accettabile che uno zar interrompa il discorso di un rispettato e influente boiardo. Questa è la nostra tradizione!
Pietro: Bene! Guarda cosa ha già fatto la tua tradizione al Paese! Dopo la morte di nostro padre Alessio, il nostro commercio internazionale è crollato. Non possiamo vincere la guerra con l’Impero ottomano perché non abbiamo una flotta, e il nostro esercito è terrificante! La nostra tecnologia è obsoleta, la nostra moda è bloccata al XV secolo! Rispetto agli europei, siamo dei barbari! Io ho intenzione di cambiare tutto questo!
Sofia: Pietro, non puoi semplicemente seguire la tua strada e abbattere le nostre tradizioni secolari!
Pietro: Ah! Lo vedremo! (Alza i tacchi e se ne va a Preobrazhenskoe)
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Pietro: Mia fanteria! È tempo di cambiare le nostre armi obsolete con nuove armi europee. Per combattere gli europei, dobbiamo pensare come europei e combattere come europei. Chi vuole essere il primo soldato del mio nuovo reggimento?
Pietro: Ecco un soldato coraggioso e audace! Sei il primo tra i ranghi del reggimento Preobrazhenskij.
Pietro: Ma ho bisogno che dei colonnelli stranieri vi insegnino la tattica e vi addestrino alle armi! Per fortuna, conosco un posto in cui posso trovarli…
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Pietro: Ragazzi, ho bisogno di qualcuno che metta in piedi un esercito per me, e che insegni ai miei coraggiosi soldati le tattiche, il tiro e a marciare!
Gordon: Vostra Maestà, sono il generale Patrick Gordon, ho 53 anni e ho servito la Russia per quasi trent’anni. Sono desideroso di accettare il suo invito.
Pietro (bevendo un sorso da una brocca): Sei il Gordon che ha istruito il reggimento Butyrskij? È uno dei migliori del nostro esercito! Ottimo, porta i tuoi colonnelli con te, ho bisogno di più persone.
Gordon: Sarebbe un grande onore, per me, addestrare il nuovo esercito russo.
I boiardi di Pietro: Vostra Maestà. Questi tedeschi Non si inchinano davanti a te come noi, parlano con te come se fossero tuoi pari, cos’hanno di così speciale?
Pietro: È così che trattano i loro reali in Europa, e vi abituerete anche voi! Ah, al diavolo! Beviamo!
Tutti, sollevando brocche e bicchieri: A Pietro, nostro gentile e generoso sovrano!
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Nobile: Vostra maestà… Dopo le vittoriose conquiste meridionali, ora abbiamo accesso al Mar d’Azov… ma non abbiamo una flotta né denaro nel tesoro… Il Paese è stato prosciugato dalle pazze decisioni politiche di sua sorella ...
Pietro: Ora che sono l’unico zar, troverò i soldi. Introduci una nuova tassa: ogni 10.000 russi deve essere raccolto denaro a sufficienza per costruirci nuove navi!
Nobile: Ma… questo potrebbe causare una grande rivolta…
Pietro: Se osi ripetere questa parola, ti darò in pasto ai cani. Ho sentito quello che hai detto sui nostri fondi, però. Vado in Europa per cercare di attrarre qualcuno.
Pietro (correndo nella stanza con un soprabito macchiato e stivali sporchi): Su, veloce! Informami su cosa sta succedendo!
Nobile: Gli streltsy hanno iniziato una rivolta in estate, hanno rimosso i loro comandanti e minacciato di rimettere tua sorella Sofia a capo dello Stato. Ma i tuoi generali stranieri, in particolare Patrick Gordon, hanno scongiurato la minaccia. Più tardi, abbiamo giustiziato 57 dei peggiori malfattori…
Pietro (indignato): Cinquantasette?! Ma stai scherzando? Ci sono oltre duemila di quei furfanti che hanno osato ribellarsi contro il loro zar! Sto lanciando una nuova indagine. Non ci saranno più sciocchezze in questo Paese! Bisogna chiudere col vecchio ordine!
Nobile: Sì, vostra maestà, giustizia sarà fatta. Ha avuto qualche successo con il viaggio?
Pietro: Sì, sicuramente! Ho cenato e bevuto con i re europei. Ho studiato artiglieria e ho imparato a costruire navi, ho incontrato Isaac Newton, sono stato al Parlamento britannico e ho assunto un gran numero di scienziati e generali stranieri che lavoreranno per noi. Presto la Russia diventerà così potente che governeremo l’Europa e il mondo! Ci vediamo domani a Preobrazhenskoe, daremo un bel ricevimento!
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Pietro: Caro popolo dello Zarato di Mosca! Oggi ho introdotto una legge sulle barbe e gli abiti: d’ora in poi, a corte, tutti dovranno avere la faccia rasata e indossare abiti europei.
Alcuni boiardi: Caro zar! Ma le nostre barbe sono un segno della nostra nobiltà! Non possiamo sbarazzarcene!
Pietro: Come osate obiettare! Venite più vicino, miei boiardi… (tira fuori un paio di forbici giganti)
Pietro: E ora, vi comando di divertirvi! Bevete! Lunga vita alla Russia! Viva lo zar!
Alcuni boiardi: È la fine del mondo… O il nostro Zar è impazzito, o questo sarà il periodo più eccellente che la Russia abbia mai visto…
In quali lingue si esprimevano i Romanov?
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