In Russia, dove fa freddo per la maggior parte dell’anno, la bicicletta come mezzo di trasporto urbano non ha mai avuto la popolarità che ha in molti altri Paesi, tra cui l’Italia, ed ha rappresentato principalmente una forma di divertimento estivo in campagna o un modo per fare esercizio fisico. Solo recentemente le bici sono diventate più popolari e per alcuni una forma di trasporto quasi quotidiana, e il numero di piste ciclabili continua a crescere.
C’è una leggenda (ma forse è vero) che vuole che sia stato un russo, più precisamente il servo Efim Artamonov, della città di Nizhnij Tagil (1.800 chilometri a est di Mosca) l’inventore della prima bicicletta. Lui l’avrebbe creata e il suo padrone avrebbe deciso di inviarla a San Pietroburgo, nel 1801, come sorpresa per l’Imperatore Alessandro I, appena salito al trono (regnò dal 1801 al 1825). Efim Artamonov avrebbe dunque anche completato il primo tour ciclistico della storia, percorrendo in sella circa 2.300 chilometri. Stupisce come ci sia riuscito, visto che il mezzo era davvero poco confortevole; pesava oltre 60 chili e aveva il sellino posto sopra il manubrio. In ogni caso l’Imperatore Alessandro I ne rimase molto impressionato e fece del servo un uomo libero.
I membri della famiglia imperiale Romanov erano veri fan della bicicletta. Alessandro II (regnò dal 1855 al 1881) era solito aggirarsi in bicicletta per la residenza di Tsarskoje Selo, 25 chilometri a sud di San Pietroburgo. Una volta i suoi ragazzi scioccarono le guardie scorrazzando per i saloni del Palazzo Imperiale. Avevano ricevuto le bici come regalo in inverno, e non potevano certo provarle all’aperto. Ma il patito di bicicletta più famoso tra i Romanov rimane sicuramente l’ultimo zar, Nicola II.
Lev Tolstoj (1828-1910) era noto per il suo amore per lo sport. Tra i suoi hobby c’erano le lunghe passeggiate, la ginnastica, il nuoto, l’equitazione e la corsa. Non sorprenderà quindi sapere che fu uno dei primi russi ad andare in bicicletta. Nel 1895, la Società ciclistica moscovita gli regalò una Rover safety bicycle, una delle prime biciclette di sicurezza; ovvero simili a quelle odierne e diverse dai bicicli. Così all’età di 67 anni lo scrittore imparò ad andare su due ruote e, entusiasta, lo insegnò anche ai figli.
Anche un altro geniale russo, lo scienziato, ingegnere e pioniere della ricerca spaziale Konstantin Tsiolkovskij (1857-1935) iniziò ad andare in bicicletta ormai da anziano. La gente della sua città natale, Kaluga (180 chilometri a sudovest di Mosca) lo consideravano un vecchio pazzo, vedendolo sfrecciare su due ruote per la città e vicino alla sua casa di legno in periferia. Oggi nel centro di Kaluga c’è un monumento a Tsiolkovskij che lo rappresenta in piedi vicino alla sua bici e con gli occhi rivolti al cielo. Le due passioni della sua vita.
Il progettista della nota Torre Sukhov (un traliccio d’acciaio in un sobborgo di Mosca, dalla forma di iperboloide di rotazione, alto 160 metri e costruito tra il 1920 e il 1922), Vladimir Shukhov (1853-1939), non era solo un innovativo ingegnere e architetto, ma anche un uomo appassionato di opera, teatro, scacchi e biciclette. Si racconta che una volta Aleksandr Bari, il capo della ditta di costruzioni per la quale Shukhov lavorava, entrando nella piazza del Maneggio di Mosca si imbatté in una folla assiepata che faceva il tifo per dei corridori in pista. “Vai, rosso, vai!”, gridavano. Fu allora che, guardando meglio il ciclista dai capelli rossi che tagliava vincente il traguardo, riconobbe il suo dipendente più di talento, l’ingegner Shukhov.
Il Presidente russo Vladimir Putin e il Primo ministro Dmitrij Medvedev amano più sciare e fare esercizi in palestra che non andare in bicicletta. Ma in ogni caso, una volta sono apparsi in pubblico inforcando una bicicletta nelle residenza presidenziale di Gorki-9, vicino a Barvikha e sembravano molto felici.
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