Otto pionieri sovietici a cui dobbiamo le conquiste spaziali dell’umanità

Kira Lisitskaya (Foto: Legion Media; Science & Society Picture Library/Getty Images)
C’è chi nello Spazio c’è andato e chi lo ha solo immaginato, e ha studiato e progettato per rendere possibile questa avventura. E tra gli eroi non ci sono solo umani, ma anche degli splendidi cani

1 / Jurij Gagarin 

Il 12 aprile 1961, giorno in cui Jurij Gagarin è andato nello Spazio, diventando il primo terrestre cosmonauta, ha segnato una svolta nella storia dell’umanità. Subito dopo il volo spaziale, Gagarin fu spedito in “tournée”, toccando 29 paesi del mondo. Pranzò persino con Elisabetta II del Regno Unito e violò le regole del cerimoniale, facendosi fotografare in compagnia della regina.

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Prima del lancio, però, l’esito della missione era tutt’altro che certo, per cui Gagarin scrisse la sua “ultima lettera” da recapitare in seguito a sua moglie, in caso di morte. La tragica coincidenza delle cose volle che la moglie di Gagarin ricevesse questa lettera 7 anni dopo che era stata scritta, dopo la morte di Jurij Gagarin in un incidente aereo il 27 marzo 1968.

2 / Valentina Tereshkova 

Figlia di operai sovietici, Valentina Tereshkova ancora oggi rimane l’unica donna al mondo a essere andata nello Spazio da sola. Dopo di lei, voli in solitaria di donne non ne sono più stati effettuati. Il 16 giugno 1963 Tereshkova fu lanciata in orbita e fece 48 giri attorno alla Terra. Non tutto filò liscio, ma alla fine ritornò sana e salva, diventando una leggenda. Nikita Khrushchev non riuscì a trattenersi dal prendere in giro il mondo occidentale: con soddisfazione mal celata il leader sovietico dichiarò: “Mentre la borghesia ha sempre trattato le donne come il sesso debole, il socialismo ha dato alle donne le pari opportunità”.

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3 / Sergej Koroljov 

È l’uomo senza il quale non ci sarebbero stati né il primo satellite dell’Urss, né il volo spaziale di Gagarin nel 1961. Sergej Koroljov fu il Capo progettista e l’anima del progetto spaziale dell’Urss. Fu al comando di tutti i programmi realizzati nei primi decenni dell’era spaziale. Prima però, alla fine degli anni Trenta, era stato arrestato con una falsa accusa e rimase in prigionia fino al 1944, quando fu nominato Capo progettista del programma degli esperimenti spaziali.

Le masse tuttavia sentirono per la prima volta il nome di Koroljov soltanto dopo la sua morte nel 1966, quando un necrologio ufficiale fu pubblicato dalla Pravda. Fino ad allora, tutto quello che riguardava l’ingegnere era avvolto da un velo di assoluta segretezza.

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4 / Aleksej Leonov

Aleksej Leonov è il primo uomo uscito dalla capsula spaziale per andate nello Spazio aperto. Dopo questa celebre missione del 1965, il cosmonauta disse: “Ho trascorso nello Spazio soltanto 12 minuti, ma ora posso dire che per ciascuno di questi minuti ci è voluto un anno di addestramento sulla Terra”.

Sulla Terra, in effetti, era impossibile imitare in pieno lo Spazio. In quei 12 minuti di “passeggiata spaziale”, durante i quali il cosmonauta navigò accanto alla sua navicella spaziale, il suo scafandro si gonfiò a dismisura, rallentando tutti i movimenti, che richiedevano uno sforzo tremendo. Con molta fatica Leonov riuscì a rientrare nella capsula spaziale, e il rischio di restare per sempre nello Spazio fu molto elevato.

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5 / German Titov 

Alla storia passano i pionieri, chi li segue spesso viene trascurato. Tuttavia, con German Titov, che era la riserva di Gagarin per lo storico volo del 12 aprile 1961, le cose sono andate diversamente.

Gagarin fu giudicato idoneo alla prima missione spaziale, e Titov rimase sulla Terra. Tuttavia, andò nello Spazio un paio di mesi dopo. All’epoca aveva 25 anni e fino al 2021 è rimasto in testa alla classifica del cosmonauta più giovane del pianeta (il record di età è stato poi battuto dal diciottenne Oliver Daemen, un turista spaziale). Il volo di Titov è durato 25 ore, per cui egli non è soltanto il secondo cosmonauta al mondo, ma anche l’uomo che ha effettuato il primo volo prolungato (di oltre 24 ore).

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6 / Konstantin Tsiolkovskij 

È l’uomo che ha inventato la cosmonautica. All’inizio del XX secolo questo scienziato autodidatta svolgeva i suoi esperimenti in maniera non ufficiale; i contemporanei lo consideravano un eccentrico e non prendevano sul serio le sue idee. Eppure, Tsiolkovskij era in anticipo sui tempi e credeva fermamente nella possibilità dei voli spaziali e interplanetari. 

Fu proprio Tsiolkovskij a dimostrare scientificamente che il mezzo adatto per andare nello spazio era il razzo, a calcolare la velocità che consente di superare la forza di gravità terrestre (seconda velocità cosmica), a elaborare dei sistemi di controllo dei razzi, di raffreddamento e di alimentazione del carburante. Nel suo laboratorio attrezzò la prima galleria del vento, predisse la creazione di treni superveloci e tante altre cose.

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7 / Laika  

“Il cane più irsuto, più solo e più infelice del mondo”. Così scrisse della cagnetta sovietica il quotidiano New York Times. Dopo aver superato con successo l’addestramento, Laika andò nello spazio il 3 novembre 1957, diventando il primo animale a orbitare attorno alla Terra. 

Purtroppo, a causa di un errore di progettazione, il cane morì di ipertermia. I sovietici decisero di tacere il fatto, pertanto per altri sette giorni continuarono a trasmettere bollettini che informavano sulle condizioni di salute dell’animale. Quando nascondere la verità non era più possibile, fu comunicato che il cane era stato soppresso per evitare un’agonia prolungata. In realtà, sin dall’inizio l’eroica cagnetta non aveva nessuna possibilità di ritornare sulla Terra.

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8 / Belka e Strelka 

Sono i due cani randagi che diventarono i primi animali a tornare vivi dallo Spazio. Belka e Strelka trascorsero in orbita 27 ore. La loro missione fu seguita in diretta (il segnale trasmesso dalle telecamere arrivava sulla terra con un lieve ritardo). 

Dopo avere analizzato i risultati del volo, gli scienziati giunsero alla conclusione che la permanenza nello spazio non era pericolosa per l’uomo. Il volo di questi due cani fu l’ultima tappa della preparazione del volo umano. La popolarità di Belka e Strelka negli anni Sessanta era incredibile: dappertutto, in Urss, si vendevano manifesti, francobolli, cartoline e calendari con questi coraggiosi viaggiatori spaziali a quattro zampe.

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