Anna Kikina, chi è l’unica donna nel corpo dei cosmonauti russi (FOTO)

SpaceX / NASA
Tra la sua prima sessione di addestramento e il primo volo nello Spazio sono passati dieci anni di duro lavoro. Ma presto approderà sulla Stazione Spaziale Internazionale e ci resterà sei mesi

Erano passati otto lunghi anni da quando una cosmonauta russa era volata per l’ultima volta nello Spazio. Anna Kikina, 38 anni, ha ora interrotto questa lunga pausa: il 5 ottobre partirà per la Stazione spaziale internazionale a bordo della SpaceX Crew-5 di Elon Musk, insieme ad altri tre astronauti: gli statunitensi Nicole Mann e Josh Cassada e il giapponese Koichi Wakata.

Nel luglio di quest’anno, Roscosmos e la Nasa hanno firmato un accordo di volo incrociato. In sostanza, tre cosmonauti russi voleranno su navicelle Crew Dragon e tre astronauti americani voleranno su Sojuz. Anna Kikina è la prima e unica donna da parte russa in questi scambi.

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La sua storia è unica perché dieci anni fa Kikina non aveva nulla a che fare con l’industria spaziale. L’idea di volare nello Spazio le è venuta solo dopo che, nel 2012, la società spaziale russa ha deciso di condurre un esperimento e di trovare, per la prima volta nella storia, dei cosmonauti tra i comuni cittadini russi (prima di allora solo i piloti militari o i dipendenti dell’industria missilistica e spaziale potevano entrare nello squadrone). All’epoca, con lo pseudonimo di Anna Raduga, la Kikina era presentatrice e direttrice dei programmi di “Radio Sibir Altaj”. Il reclutamento le è stato segnalato da un collega.

“All’inizio abbiamo scherzato sul fatto che presto avremmo volato. Ma poi ho visitato il sito web del Centro di addestramento per cosmonauti e ho scoperto che era possibile davvero. In quel momento mi ero già resa conto di voler fare la cosmonauta”, ha raccontato Anna al programma televisivo “Vechernij Urgant”.

Tra i requisiti richiesti ci sono l’istruzione tecnica, almeno tre anni di esperienza, buona salute e forma fisica. Kikina si rese conto di avere tutte le caratteristiche richieste. 

Anna è nata a Novosibirsk e a scuola ha studiato in una classe di specializzazione di salvataggio in mare, il che significava attività fisica costante, concorsi e gare. Dopo la laurea, ha completato la formazione nei corsi del Ministero delle Situazioni di Emergenza e, nel 2005, ha ottenuto il certificato di istruttrice di primo soccorso e di bagnina professionista.

Un anno dopo, Kikina si è qualificata come ingegnere idraulico presso l’Accademia Statale dei Trasporti Acquatici di Novosibirsk e nel 2008 è diventata manager economista. 

Ha avuto esperienze come guida nel Territorio degli Altaj, istruttrice di nuoto e di paracadutismo. La ragazza ha partecipato anche alla formazione dei soccorritori in mare.

Anna è anche un “master sporta” (“maestro dello sport”; un’onorificenza sportiva russa) in sport multidisciplinare e rafting. 

Aveva 27 anni quando decise di candidarsi come cosmonauta e preparò in tutta fretta i documenti richiesti. “Ero determinata a superare il processo di selezione nel miglior modo possibile, per dimostrare il mio valore, in modo da non rimpiangere in seguito di non averlo fatto. [Che cercassi di farmi reclutare come cosmonauta] lo sapeva solo mio marito”, ha raccontato Anna in un’intervista a Roscosmos TV.

“Il mio livello di forma fisica è stato sufficiente per superare la gara con un punteggio superiore alla media. Anche se tutto veniva valutato secondo gli standard maschili. L’unica particolarità era che le donne potevano fare le flessioni invece delle trazioni: tre flessioni contavano come una trazione”, ha detto. 

Le ragazze rappresentavano un quarto dei candidati e molte di loro sono state scartate proprio nella fase di selezione medica. “Ci sono requisiti molto seri, il corpo viene esaminato a fondo”, aggiunge la Kikina. Alla fine sono stati scelti otto dei 304 candidati (di cui 43 donne) e solo Kikina ha superato la selezione tra le donne.

Anna è diventata la sesta donna nella storia della cosmonautica sovietica/russa ad andare nello Spazio. Prima di lei, Valentina Tereshkova nel 1963, Svetlana Savitskaja nel 1982, Elena Kondakova che ha volato due volte negli anni Novanta, Elena Serova nel 2014 e l’attrice Julia Peresild nel 2021 come parte della troupe del film “Vyzov”/“The Challenge”.

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Il fatto che Anna Kikina abbia dovuto aspettare 10 anni interi per il suo primo volo è una prassi normale nella cosmonautica russa. Nella squadra ci sono stati cosmonauti che non hanno mai avuto la possibilità di andare nello Spazio prima del pensionamento.

Finora la Kikina ha partecipato solo all’esperimento di simulazione di volo spaziale a lunga distanza russo-americano SIRIUS, e si è allenata intensamente per tutti i dieci anni. 

Ora trascorrerà sei mesi in orbita sulla Stazione spaziale internazionale. L’essenza del suo lavoro consiste nel mantenere in funzione la stazione e la navicella, effettuare riparazioni e condurre esperimenti scientifici. 

Gli astronauti e i cosmonauti possono portare sulla Stazione spaziale internazionale fino a un chilo di effetti personali. “Io porterò con me solo il buon umore e una bella carica di passione per fare un ottimo lavoro con piacere. Quanto a oggetti fisici, beh, allora porterò qualche foto dei miei cari”, ha detto la Kikina.

Nella primavera del 2021, la Mattel ha messo in commercio una Barbie cosmonauta realizzata a immagine e somiglianza di Anna Kikina. La prima Barbie cosmonauta era stata dedicata nel 1965 al volo di Valentina Tereshkova.

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“Da bambina non sognavo di diventare cosmonauta. E non è detto che tutte le ragazze che giocano con una Barbie del genere vogliano farlo anche loro. La cosa più importante è che tutte loro sappiano che hanno la possibilità di scegliere, che hanno il diritto di scegliere qualsiasi professione”, dice la Kikina.

A suo avviso, volare nello Spazio è un tipo di attività specifica che non può attirare a priori un gran numero di donne. “Se una donna capisce che questa è la professione a cui vuole dedicare la sua vita, parteciperà al processo di selezione, si preparerà e lavorerà per ottenerla. Ma non ci sono molte donne così”, dice, suggerendo che aumentare la percentuale di donne nello squadrone sarà difficile, ma “almeno qualche donna dovrebbe esserci, questo è certo”.

Anche nel 2017 Roscosmos ha ripetuto la campagna di reclutamento di persone comuni come cosmonauti, ma non sono state selezionate donne.

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