Nella patria dei diamanti, ecco quali gemme si estraggono in Russia

Scienza & tech
ELEONORA GOLDMAN
Gli Urali e la Siberia custodiscono veri e propri tesori: non solo diamanti, ma anche topazi, ametiste, smeraldi… Qui si estraggono minerali di ogni tipo, che vengono poi trasformati in capolavori di arte orafa

Gli smeraldi degli Urali, i diamanti della Jakutia… La Russia estrae ogni anno una gran quantità di pietre preziose, apprezzate in tutto il mondo. Inoltre, negli Urali e in Siberia si trovano depositi di gemme, meno costose, ma non per questo meno ambite dai gioiellieri.

1 / Diamanti

Fino alla metà del XX secolo, i diamanti venivano estratti solo in India, Brasile e Africa. Oggi, invece, i diamanti della Jakutia hanno acquisito una popolarità mondiale. I geologi russi sapevano che nel sottosuolo della regione più fredda del Paese potevano nascondersi giacimenti di diamanti: le prime scoperte risalgono al XIX secolo, e i primi studi geologici sono iniziati negli anni Trenta del Novecento. 

Il primo giacimento di kimberlite (la roccia madre dei diamanti) è stato trovato in Jakutia nel 1954. Le prime a fare queste scoperte furono due donne: le geologhe sovietiche Larissa Popugaeva e Natalia Sarsadskij. 

Successivamente sono stati individuati giacimenti di diamanti anche nel Territorio di Perm (Urali) e nella Regione di Arkhangelsk (Nord della Russia), ma oggi è la Jakutia la patria russa dei diamanti, dove avvengono le estrazioni con finalità commerciale. 

Esiste anche il concetto di “taglio russo”, comparso alla fine degli anni '70 e legato ai rigidi standard sovietici per la lavorazione delle pietre: è il nome dato non solo alle pietre di produzione russa, ma anche a quelle di altissima qualità. Costano fino al 10% in più rispetto alle altre pietre preziose.

2 / Smeraldi

Il più grande giacimento di smeraldi d'Europa, nonché l'unico della Russia, si trova nella regione di Sverdlovsk, negli Urali, e si chiama Mariinskij Priisk (a volte chiamato anche giacimento Malyshevskoe, nome acquisito in epoca sovietica). Queste miniere di smeraldo sono state scoperte negli anni Trenta del XIX secolo e l'estrazione su larga scala è iniziata negli anni Venti. Oltre allo smeraldo, i geologi erano interessati anche al berillo, un minerale utilizzato nell'industria militare. Al giorno d’oggi negli Urali si estraggono circa 150 kg di smeraldi all’anno, tutti di ottima qualità e caratterizzati da un colore giallastro. Periodicamente qui vengono alla luce pietre molto grandi: nel 2019 è emerso dalla miniera uno smeraldo di 1,6 kg e l'anno precedente un altro di 1,54 kg. 

3 / Alessandrite

Oltre agli smeraldi e ai berilli, nella miniera Mariinskij si estraggono circa 5 kg di alessandrite all'anno. Questa gemma - una delle più rare al mondo - è stata scoperta durante i lavori di ricerca di smeraldi negli Urali e inizialmente i geologi l'avevano scambiata per uno smeraldo di scarsa qualità.

Ma dopo averla studiata, si sono resi conto che si trattava di una gemma completamente nuova! Brilla come uno smeraldo, ma cambia colore a seconda della luce: può assumere tinte verdi, rosse, viola... Il nome è stato dato nel 1834 in onore dell'imperatore russo Alessandro II e ha rapidamente guadagnato popolarità tra l'élite di corte. Oltre che negli Urali, l'alessandrite viene oggi estratta in Tanzania e in Madagascar. 

4 / Granato

Questa pietra semipreziosa di incredibile bellezza è conosciuta in Russia almeno dal XVI secolo, quando veniva importata dalla Boemia. Nella metà del XIX secolo negli Urali, sulle rive del lago Ladoga e nella penisola di Kola sono state scoperte diverse varietà di granato (compresi i rari granati verdi).

Oggi il granato viene estratto in Russia nella Siberia orientale e meridionale, oltre che in Carelia. I granati sono una delle pietre da gioielleria più popolari e allo stesso tempo meno costose. 

LEGGI ANCHE: Scoperto in Jakutia un diamante record di oltre 50 carati 

5 / Ametista

Le ametiste viola scuro sono chiamate Deep Siberian (o Deep Russian) e sono pietre semipreziose naturali estremamente rare e quindi molto preziose nell'arte della gioielleria. Si trovano negli Urali, in Siberia e in Carelia. Le ametiste con tonalità rosa sono chiamate Rose de France e sono molto più frequenti.

Nella Penisola di Kola si trova uno dei più antichi giacimenti di ametista al mondo, conosciuto fin dal XVI secolo: si tratta di Cape Korabl (circa 300 km a sud di Murmansk), dove questo cristallo è visibile direttamente nelle fessure della costa rocciosa del Mar Bianco. Bello, vero?

6 / Spinello 

Gli slavi chiamavano le gemme rosse con il termine “lal”, che significa “rosso”. Questo termine comprendeva sia i rubini che i corindoni, ma era più spesso usato per indicare lo spinello. Questa pietra è sopravvissuta nei regalia imperiali dei Romanov: decora infatti la corona dell'Impero russo, gli orecchini d'argento e altri ornamenti. 

LEGGI ANCHE: Quali gioielli dei Romanov sono conservati nel Fondo dei Diamanti del Cremlino? 

Tutte queste pietre sono di origine straniera e, fino al XVIII secolo, lo spinello non si distingueva affatto dal rubino: a un primo sguardo sono incredibilmente simili. In epoca sovietica sono stati trovati giacimenti di spinello in Jakutia, negli Urali e vicino al lago Bajkal. Tra l'altro, si trovano spesso vicino a rubini e zaffiri preziosi (in Russia non esiste un'estrazione industriale di queste pietre).

7 / Topazio

I topazi semipreziosi degli Urali sono disponibili sia in un delicato tono del blu, con una sfumatura traslucida, sia in marrone.

Si trovano perlpiù nella riserva di Ilmenskij, nella parte meridionale della regione, e tra i ritrovamenti ci sono stati veri e propri “pesi massimi”: fino a 30 chilogrammi! I topazi russi sono sempre stati gemme incredibilmente popolari, sia in patria che all'estero, e la loro fama risale agli inizi del XIX secolo. 

LEGGI ANCHE: Viaggio a Mirnyj, la capitale dei diamanti 

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: