Gli smeraldi degli Urali, i diamanti della Jakutia… La Russia estrae ogni anno una gran quantità di pietre preziose, apprezzate in tutto il mondo. Inoltre, negli Urali e in Siberia si trovano depositi di gemme, meno costose, ma non per questo meno ambite dai gioiellieri.
Diamanti della Jakutia esposti vicino alla miniera Mirny, 2017
Aleksandr Ryumin/TASSFino alla metà del XX secolo, i diamanti venivano estratti solo in India, Brasile e Africa. Oggi, invece, i diamanti della Jakutia hanno acquisito una popolarità mondiale. I geologi russi sapevano che nel sottosuolo della regione più fredda del Paese potevano nascondersi giacimenti di diamanti: le prime scoperte risalgono al XIX secolo, e i primi studi geologici sono iniziati negli anni Trenta del Novecento.
Il primo giacimento di kimberlite (la roccia madre dei diamanti) è stato trovato in Jakutia nel 1954. Le prime a fare queste scoperte furono due donne: le geologhe sovietiche Larissa Popugaeva e Natalia Sarsadskij.
Diamanti della Jakutia, Mirny
Aleksandr Ryumin/TASSSuccessivamente sono stati individuati giacimenti di diamanti anche nel Territorio di Perm (Urali) e nella Regione di Arkhangelsk (Nord della Russia), ma oggi è la Jakutia la patria russa dei diamanti, dove avvengono le estrazioni con finalità commerciale.
Esiste anche il concetto di “taglio russo”, comparso alla fine degli anni '70 e legato ai rigidi standard sovietici per la lavorazione delle pietre: è il nome dato non solo alle pietre di produzione russa, ma anche a quelle di altissima qualità. Costano fino al 10% in più rispetto alle altre pietre preziose.
Smeraldi degli Urali
Donat Sorokin/TASSIl più grande giacimento di smeraldi d'Europa, nonché l'unico della Russia, si trova nella regione di Sverdlovsk, negli Urali, e si chiama Mariinskij Priisk (a volte chiamato anche giacimento Malyshevskoe, nome acquisito in epoca sovietica). Queste miniere di smeraldo sono state scoperte negli anni Trenta del XIX secolo e l'estrazione su larga scala è iniziata negli anni Venti. Oltre allo smeraldo, i geologi erano interessati anche al berillo, un minerale utilizzato nell'industria militare. Al giorno d’oggi negli Urali si estraggono circa 150 kg di smeraldi all’anno, tutti di ottima qualità e caratterizzati da un colore giallastro. Periodicamente qui vengono alla luce pietre molto grandi: nel 2019 è emerso dalla miniera uno smeraldo di 1,6 kg e l'anno precedente un altro di 1,54 kg.
Oltre agli smeraldi e ai berilli, nella miniera Mariinskij si estraggono circa 5 kg di alessandrite all'anno. Questa gemma - una delle più rare al mondo - è stata scoperta durante i lavori di ricerca di smeraldi negli Urali e inizialmente i geologi l'avevano scambiata per uno smeraldo di scarsa qualità.
Alessandrite della miniera Mariinskij
Egor Aleyev/TASSMa dopo averla studiata, si sono resi conto che si trattava di una gemma completamente nuova! Brilla come uno smeraldo, ma cambia colore a seconda della luce: può assumere tinte verdi, rosse, viola... Il nome è stato dato nel 1834 in onore dell'imperatore russo Alessandro II e ha rapidamente guadagnato popolarità tra l'élite di corte. Oltre che negli Urali, l'alessandrite viene oggi estratta in Tanzania e in Madagascar.
Questa pietra semipreziosa di incredibile bellezza è conosciuta in Russia almeno dal XVI secolo, quando veniva importata dalla Boemia. Nella metà del XIX secolo negli Urali, sulle rive del lago Ladoga e nella penisola di Kola sono state scoperte diverse varietà di granato (compresi i rari granati verdi).
Oggi il granato viene estratto in Russia nella Siberia orientale e meridionale, oltre che in Carelia. I granati sono una delle pietre da gioielleria più popolari e allo stesso tempo meno costose.
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Ametista della Siberia
Ilya Naimushin/SputnikLe ametiste viola scuro sono chiamate Deep Siberian (o Deep Russian) e sono pietre semipreziose naturali estremamente rare e quindi molto preziose nell'arte della gioielleria. Si trovano negli Urali, in Siberia e in Carelia. Le ametiste con tonalità rosa sono chiamate Rose de France e sono molto più frequenti.
Questa collana con ametista apparteneva alla popolare cantante folk russa Ludmila Zykina
Gavriil Grigorov/TASSNella Penisola di Kola si trova uno dei più antichi giacimenti di ametista al mondo, conosciuto fin dal XVI secolo: si tratta di Cape Korabl (circa 300 km a sud di Murmansk), dove questo cristallo è visibile direttamente nelle fessure della costa rocciosa del Mar Bianco. Bello, vero?
Roccia di ametiste
Ivtorov (CC BY-SA 4.0)La Grande Corona Imperiale di Russia
Stanislav Krasilnikov/TASSGli slavi chiamavano le gemme rosse con il termine “lal”, che significa “rosso”. Questo termine comprendeva sia i rubini che i corindoni, ma era più spesso usato per indicare lo spinello. Questa pietra è sopravvissuta nei regalia imperiali dei Romanov: decora infatti la corona dell'Impero russo, gli orecchini d'argento e altri ornamenti.
Parure di diamanti di Caterina la Grande
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Tutte queste pietre sono di origine straniera e, fino al XVIII secolo, lo spinello non si distingueva affatto dal rubino: a un primo sguardo sono incredibilmente simili. In epoca sovietica sono stati trovati giacimenti di spinello in Jakutia, negli Urali e vicino al lago Bajkal. Tra l'altro, si trovano spesso vicino a rubini e zaffiri preziosi (in Russia non esiste un'estrazione industriale di queste pietre).
Topazi degli Urali
SputnikI topazi semipreziosi degli Urali sono disponibili sia in un delicato tono del blu, con una sfumatura traslucida, sia in marrone.
Si trovano perlpiù nella riserva di Ilmenskij, nella parte meridionale della regione, e tra i ritrovamenti ci sono stati veri e propri “pesi massimi”: fino a 30 chilogrammi! I topazi russi sono sempre stati gemme incredibilmente popolari, sia in patria che all'estero, e la loro fama risale agli inizi del XIX secolo.
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