“Quello che era importante non era tanto la gomma da masticare in sé, che, tra l’altro, dopo i primi cinque minuti perdeva ogni gusto. È che all’interno della confezione c’erano delle figurine con le immagini di automobili e motociclette, con cui tutti i ragazzi facevano la conoscenza con i prodotti dell’industria automobilistica straniera. Nelle strade si vedevano ancora soltanto Volga e Zhigulí, ma sulle figurine c’erano Lamborghini, Bugatti, Opel e Toyota…,” ricorda Artur che negli anni Novanta collezionava le figurine.
“Era stato persino inventato un gioco: due figurine venivano messe una sopra l’altra, e poi le si colpiva con il palmo della mano. Se dopo il colpo le figurine si rivoltavano (erano di carta molto leggera) il giocatore vinceva entrambe le figurine. In totale le figurine della serie ‘Turbo’ erano alcune centinaia e molti cercavano di raccogliernel’intera collezione: di conseguenza le figurine a volte diventavano la posta di altri giochi”.
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