È vero che in Urss il caviale nero costava poco e si mangiava a cucchiaiate?

Oggi il caviale nero è un prodotto molto costoso che soltanto pochi ricchi si possono permettere.

A partire dalla metà degli anni Venti e fino ai primi anni Ottanta del XX secolo, il caviale, in Urss, invece, non è mai mancato. Proprio in questo periodo la popolazione degli storioni aveva raggiunto i più alti valori numerici. Alla fine del 1929, l’Urss esportò circa 800 tonnellate di caviale nero, incassando un miliardo di dollari (attualizzati ad oggi). Il caviale costituiva una delle dieci voci più consistenti delle esportazioni del Paese.

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Tutti i sovietici, senza far troppi sacrifici, potevano comprare una scatola o un vasetto di caviale nero. E non sempre erano barattoli piccoli. Molte persone ricordano tuttora i vasi di vetro da tre litri pieni di caviale, che i loro genitori portavano a casa.

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I medici dell’Urss consigliavano di dare il caviale ai bambini per prevenire l’anemia e come importante fonte di ferro e di sali minerali. Durante la Grande guerra Patriottica, la Seconda guerra mondiale, il caviale veniva incluso nella razione degli equipaggi dei sottomarini, dei piloti e dei militari che operavano nelle zone polari.

Jurij Abramochkin/Sputnik

Ai tempi dell’Urss, il prezzo del caviale era del tutto accessibile. Negli anni Cinquanta, il caviale nero costava soltanto due volte di più del caviale rosso (di salmone). Alla fine degli anni Settanta, un vasetto di caviale di storione costava 4,5 rubli, come una bottiglia di vodka.

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L’abbondanza del caviale è finita negli anni Ottanta. La pesca abusiva, la diminuzione della popolazione degli storioni e il conseguente divieto di pesca, hanno reso questo prodotto praticamente inaccessibile per la maggioranza dei russi.

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