All’inizio del XX secolo, a San Pietroburgo, apparve un’istituzione chiamata “molóchnaja kúkhnja” (“молочная кухня”), che potremmo tradurre alla lettera come “cucina del latte”, e che fu un’ancora di salvezza per tanti bambini appena nati. Nella legislazione russa attuale non esiste ufficialmente il concetto di “molochnaja kukhnja”, ma la legge prevede che l’alimentazione sia garantita alle donne incinte, alle madri che allattano e ai bambini fino a tre anni. La “molochnaja kukhnja” divenne capillarmente diffusa ai tempi dell’Unione Sovietica: oltre a essercene tantissime nelle città, ce n’era sempre almeno una in ogni villaggio. Oggi la Russia non ha un sistema così capillare di sostegno alle puerpere e ai neonati, tuttavia, in molte regioni del Paese è ancora possibile ricevere un set di alimenti a base di latte gratuiti o un equivalente sussidio in denaro.
La prima “molochnaja kukhnja” venne aperta nel 1901 presso l’orfanotrofio cittadino di San Pietroburgo. Accoglieva non solo bambini di strada, ma anche bambini illegittimi e neonati le cui madri erano morte (potevano essere poi riaccolti dalle loro famiglie quando raggiungevano l’età di 1 anno). Per ridurre l’altissimo tasso di mortalità tra i neonati dell’epoca, soprattutto di quelli prematuri, l’orfanotrofio organizzò un’alimentazione complementare.
In una molochnaja kuckhnja il latte preparato viene versato nei biberon, 1937
Dominio pubblicoAll’inizio ai bambini veniva somministrato il latte decantato dalle infermiere, per poi essere alimentati gradualmente con il normale latte di mucca.
Poco dopo, nel 1904, fu aperto un laboratorio per la preparazione del latte per bambini, che veniva poi trasportato alle farmacie. Le madri potevano ottenerlo con un certificato medico. Questo sistema e l’organizzazione che lo gestiva fu chiamato “Goccia di latte”; “Káplja moloká” (“Капля молока”).
Nel 1912 fu aperta una “Stanza del latte” (“Молочная комната”; Molóchnaja kómnata) presso la Casa di educazione di Mosca. Ogni giorno vi si preparavano più di 2000 barattoli di latte, e nel 1916 addirittura fino a 4000. Nel Paese operavano allora circa 40 “stanze del latte”, il che, ovviamente, era molto poco.
Operatrici di molochnaja kukhja sovietica scaricano prodotti lattiero-caseari, 1982
Evgenij Logvinov/TASSGià dopo la Rivoluzione del 1917 la pratica dell’alimentazione complementare al latte cominciò però a essere sviluppata attivamente a livello statale.
Nei primi anni dell’Unione Sovietica, lo Stato si trovò a dover combattere la malnutrizione di adulti e bambini, in particolare dei neonati. Iniziarono a essere organizzate “stanze” e “cucine” del latte negli orfanotrofi (dopo gli eventi rivoluzionari c’erano molti bambini di strada nel Paese) e negli ospedali. I bambini ricevevano dallo Stato latte, kefir e tvorog.
Durante l’assedio di Leningrado, durante la Seconda guerra mondiale, i bambini, indipendentemente dall’età, vennero affidati alla “molochnaja kukhnja” del policlinico, dove potevano ricevere latte, pappa e latte artificiale.
Repubblica Socialista Sovietica Armena. L’infermiera Julietta Arakeljan consegna a domicilio il cibo per bambini (alle madri con molti figli), 1987
Ruben Mangasaryan/SputnikGià dopo la Seconda Guerra Mondiale, le “cucine del latte” iniziarono a diffondersi in tutta l’Unione. Nel 1966, il Ministero della Sanità dell’Urss approvò l’istituzione di una speciale “molochnaja kukhnja” per i neonati. Inizialmente l’alimentazione gratuita era prevista solo per le famiglie numerose, ma poi divenne disponibile per tutti i bambini sotto l’anno di età.
Mosca, marzo 1992. L’Unione Sovietica ha da poco cessato di esistere e i prezzi dei prodotti a base di latte sono alle stelle. Si fa la fila per ottenere latte per l’infanzia in una molochnaja kukhnja
Sergej Kalachev/TASSLa particolarità di questa istituzione era che tutto veniva cucinato sul posto e somministrato secondo le prescrizioni mediche, che dovevano essere ricevute ogni mese in determinati giorni. La “molochnaja kukhnja” era aperta solo al mattino, dalle 7 alle 11. Lì si distribuivano i prodotti che arrivavano direttamente dai caseifici. La durata di conservazione era molto breve, uno o due giorni. Non era permesso usare conservanti nei prodotti per bambini. Il latte e il kefir venivano distribuiti in bottiglie di vetro, il cui vuoto doveva essere restituito il giorno successivo.
I prodotti della “molochnaja kukhnja” non erano in vendita e potevano essere ottenuti solo con prescrizione medica. La ricetta scritta da un medico doveva essere consegnata una volta al mese al punto di distribuzione.
Non tutte le regioni della Federazione Russia hanno oggi un sistema paragonabile a quello della “molochnaja kukhnja” sovietica. Secondo la Legge federale “Sui fondamenti della protezione della salute dei cittadini”, la fornitura di “cibo nutriente” alle donne incinte, alle madri che allattano e ai bambini fino a tre anni attraverso speciali punti di alimentazione è regolata in modo diverso in ogni regione.
Rjazan, Russia, agosto 2009. Una madre con bambino riceve il latte artificiale in una molochnaja kukhnja
Aleksandr Ryumin/TASSA Mosca, ad esempio, ci sono più di 250 “punti di distribuzione del latte”. Non preparano nient’altro, si limitano a distribuire latte artificiale, purea di frutta, kasha e succhi di frutta di diversi produttori. Hanno i loro set gratuiti per i bambini (fino a 3 anni, o fino a 7 anni se la famiglia ha molti figli), per le donne incinte e per le madri che allattano. Ad esempio, le madri possono ricevere vitamine, i neonati latte artificiale e i bambini da uno a tre anni tvorog e kefir. Per ricevere i prodotti regolarmente, è sufficiente ottenere un certificato medico una volta e poi ordinare i prodotti online ogni mese. Un set mensile pesa circa 10 kg.
In Baschiria (Bashkortostan) e nella Regione di Nizhnij Novgorod solo le famiglie a basso reddito hanno diritto a questo aiuto. I set sono più modesti, ma comprendono anche in questo caso latte artificiale, prodotti lattiero-caseari e kasha. Sono compresi anche gli alimenti prescritti da un medico. A Ekaterinburg, i prodotti gratuiti sono disponibili solo fino al compimento degli 8 mesi di età, e fino a tre anni solo per le famiglie a basso reddito.
A Tjumen il sistema della “molochnaja kukhnja” non esiste più, ma le famiglie a basso reddito possono ricevere un pagamento forfettario di 10.000 rubli (circa 100 euro, al cambio di fine ottobre 2023) per il cibo dei piccoli.
Anche nella Regione di Mosca la “molochnaja kukhnja” non c’è, ma è possibile richiedere un sussidio in denaro (massimo 1.000 rubli al mese, ossia 10 euro).
Uno dei punti di distribuzione del latte e di altri alimenti per l’infanzia a Mosca
Mos.ruA Samara non ci sono prodotti gratuiti o sussidi, ma si può andare in una delle “molochnaja kukhnja” locali e acquistare set di latte per bambini (prodotto con latte naturale) a prezzi calmierati. Un sistema simile vige anche a Rostov sul Don.
LEGGI ANCHE: Quali aiuti statali ottiene chi ha un bambino in Russia?
Cari lettori,
a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a:
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email