Che cosa c’è dentro le chiese russe? (FOTO)

State visitando una chiesa ortodossa, ma non capite a che cosa servano gli oggetti sacri che vi vedete attorno? Ve lo spieghiamo noi!

Abbiamo già esaminato gli elementi architettonici che normalmente compongono una chiesa ortodossa. Proviamo ora a entrare per capire com’è fatta dentro. 

Pritvor

Il più delle volte alla chiesa si può accedere attraverso il “Pritvor” (“притвор”), cioè “nartece” o “ardica”. Trattasi di una specie di vestibolo dove si espongono informazioni relative alla chiesa e gli orari delle funzioni liturgiche. Qui si tengono anche scialli e gonne lunghe per chi ne è sprovvisto, perché nelle chiese ortodosse le donne devono indossare la gonna e coprirsi la testa, mentre i maschi, al contrario, il copricapo se lo devono togliere. 

Nel passato il nartece era riservato ai penitenti che non potevano entrare in chiesa. Oggi nel nartece, o subito dopo la porta d’ingresso della chiesa, viene messo un banco dove si vendono candele, icone, croci, libri religiosi. 

Navata

Interno della Cattedrale della Trinità Vivificante nel Monastero di Solovki

Costituisce il principale spazio della chiesa dove si radunano i fedeli. Se la chiesa è grande, la navata può essere divisa in più sezioni a mezzo di colonne. Le pareti della navata sono dipinte con scene della Bibbia, mentre sotto la cupola spesso c’è un’immagine di Cristo Pantocratore. 

Kadilo

Il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill (Cirillo I) durante una funzione religiosa nella Cattedrale del Cristo Salvatore di Mosca

Quando si entra in una chiesa, si sente subito un particolare profumo. È la fragranza di incenso, un’apposita resina aromatica. Durante la liturgia, nel “Kadílo” (“кадило”), ossia turibolo, uno speciale vaso di metallo con coperchio e munito di catene, vengono accesi dei carboncini sui quali si mette poi dell’incenso. Il sacerdote fa un giro della chiesa, incensandola con il fumo che esce dal turibolo. 

Icone

Un sacerdote ortodosso accende la lampada votiva dell’iconostasi in una chiesa di campagna del Territorio di Krasnojarsk, in Siberia

Immagini sacre che raffigurano santi ortodossi, festività, scene della Bibbia, la Madre di Dio o Gesù Cristo. Di solito, di fronte all’icona viene accesa una lampada sospesa su catene.

Kandilo e candele

La messa della notte di natale nella Chiesa della Nostra Signora del segno (Znamenskij) a Divnogorsk

Di fronte a tutte le icone, sul pavimento, viene messo un “Kandílo” (“кандило”); un grande candelabro dove i fedeli mettono una candela accesa come supplemento alla loro preghiera. Le candele si accendono in particolare per la salute e il benessere delle persone care. 

Accensione delle candele in una chiesa ortodossa russa

La tradizione di accendere candele di fronte alle icone è antica, i primi cristiani, che pregavano nelle catacombe, senza candele non sarebbero riusciti a vedere il volto del loro santo. Oggi comprare una candela rappresenta una piccola offerta alla chiesa. 

Kanun 

Il “kanun”, candelabro rettangolare con molti alloggiamenti per le candele, della Cattedrale del Cristo Salvatore di Kaliningrad

In tutte le chiese troverete un “Kanún” (“канун”), candelabro rettangolare con molti alloggiamenti per candele. Di solito questo candelabro, simbolo del Calvario, viene posizionato di fronte a Gesù Crocifisso. Le candele si accendono in memoria delle persone defunte.

Analoj

La Chiesa della Resurrezione di Pljos, nella Regione di Ivanovo

Nel centro della navata, di fronte all’iconostasi, si trova “Analój” (“аналой”), ossia l’“analogion”, basamento inclinato sul quale vengono esposte le icone. Il più delle volte le icone sono dedicate alle festività in corso e quindi possono cambiare. 

Kliros

Il coro della Cattedrale della Santa Trinità di Ekaterinburg

Con questa parola greca viene indicata l’area rialzata, a sinistra o a destra dell’iconostasi, riservata al coro. Alcune chiese ne hanno due, su entrambi i lati della navata.

Iconostasi

Iconostasi della Chiesa dell’Innalzamento della Croce, a Palekh, Regione di Ivanovo

La parte più bella e più in vista della chiesa; la parete di icone che separa la navata dall’altare. L’iconostasi può avere da una a otto file di icone (le iconostasi più alte sono tipiche delle chiese Barocche). In media, l’iconostasi è composta da quattro ordini di icone.

  • Ordine inferiore. (Chiamato anche “chin” - “чин”), detto “locale”. Nella parte centrale c’è la Porta reale (o santa) che conduce nell’altare, che i semplici fedeli non devono vedere. A sinistra della Porta reale è esposta un’icona della Madre di Dio, a destra quella di Gesù Cristo. La seconda icona a destra è quella del tempio, cioè l’icona dedicata al santo o alla festività che hanno dato il nome alla chiesa.
  • Secondo ordine. Detto deesis, comprende le immagini di Cristo, della Madre di Dio, di Giovanni Battista e dei due Arcangeli. In più ci possono essere anche immagini dei 12 Apostoli o di Santi particolarmente venerati. 
  • Terzo ordine. Ospita icone dedicate alle Festività che rievocano la vita terrestre di Cristo. 
  • Ordini successivi. Rappresentano i Profeti dell’Antico Testamento, la Trinità, i Patriarchi, Adamo ed Eva. 
Iconostasi del Monastero di Jurev (San Giorgio)

A proposito, la chiesa può avere più iconostasi, ma non dovete esserne sbalorditi. Iconostasi più piccole si trovano nei cosiddetti “Pridél” (“придел”), cioè sezioni dell’edificio dedicate a determinate Festività o a singoli santi. Di solito queste cappelle si trovano ai lati dell’iconostasi maggiore o in apposite costruzioni annesse all’edificio. Nella chiesa ci possono essere più “pridel”, per esempio la Cattedrale di San Basilio ne ha 11! Ciascuna con una sua cupola. Ne abbiamo parlato nell’articolo dedicato all’architettura delle chiese ortodosse. 

LEGGI ANCHE: L’architettura delle chiese ortodosse russe: ecco il nome e il significato dei vari elementi 

Porta reale 

Messa di Pasqua nella Chiesa di San Demetrio di Rostov, nel villaggio di Dmitrievskoe, Regione di Tula

La porta centrale dell’iconostasi (generalmente a due ante) viene aperta soltanto durante la liturgia. Conduce all’altare, di cui parleremo in seguito. Vi possono accedere soltanto i sacerdoti. Ai lati dell’iconostasi ci sono altre due porte, usate dai coadiutori del sacerdote celebrante, di cui una può condurre nella “Ríznica”, cioè in “sagrestia”, dove sono conservati i paramenti liturgici.

La porta dell’altare nella chiesa della prigione di Omsk

Altare

La parte più importante della liturgia viene celebrata dentro l’altare, luogo rialzato (in nome deriva dal latino “altus”, cioè, alto), delimitato dall’iconostasi. L’ingresso nell’altare è vietato a tutti tranne i sacerdoti e i fedeli che hanno avuto l’apposita benedizione (le donne vi possono entrare soltanto se sono monache e premesso sempre che abbiano ricevuto la benedizione). 

L’altare è il luogo dove si compiono sacrifici. Nella tradizione cristiana viene celebrato il Sacrificio Incruento. 

Sacro Tavolo

Altare della Chiesa di tutti i Santi a Ekaterinburg

Nella parte centrale dell’altare, dietro la Porta reale, si trova il Sacro Tavolo (in russo “prestòl” – “престол”). Trattasi di un tavolo alto circa un metro coperto con due teli. Quello inferiore simboleggia la Sacra Sindone, il telo sopra, gli abiti di Cristo.

Il “prestol”, o “tavolo sacro” dell’altare, usato per appoggiare le suppellettili e i libri sacri da utilizzare durante la liturgia

Sul Sacro Tavolo sono sistemati gli arredi più importanti dell’altare:

  • Antimins. Telo  con immagini della Sepoltura di Gesù. Potrebbe sembrare un semplice pezzo di stoffa, ma in realtà è un elemento importantissimo della chiesa. Questo oggetto consacrato è una specie di documento che autorizza la chiesa a celebrare le liturgie. In conformità alla tradizione ortodossa, ogni Antimins contiene una particella delle reliquie di un santo. 
  • Vangelo con pesante copertina riccamente decorata. Durante le liturgie il Vangelo viene prelevato dal Sacro Tavolo e letto di fronte ai fedeli.
  • Croce conservata sul Sacro Tavolo, con la quale il sacerdote benedice i fedeli  e l’acqua santa, e che viene baciata dai fedeli alla fine della liturgia.
  • Lampada che viene accesa soltanto durante le sacre funzioni.
  • Tabernacolo per la custodia del Santissimo Sacramento destinato alle persone che non possono venire in chiesa perché malate o moribonde. 
  • Pisside, recipiente usato per comunioni fuori dalla chiesa, che viene riempito prelevando il Santissimo Sacramento dal tabernacolo.
  • Crismale contenente l’olio consacrato per le unzioni. 

Tavolo delle oblazioni

Il patriarca Kirill (Cirillo I) durante la liturgia nella Cattedrale del Cristo Salvatore

Tavolino posizionato a fianco del Sacro Tavolo, sul quale il pane e il vino vengono preparati per la liturgia. 

Candelabro a sette braccia 

Un candelabro a sette bracci nella Chiesa della Purificazione del Signore, a Kaliningrad

Particolare tipo di candelabro alto per 7 candele, nell’altare di solito si trova accanto al Sacro Tavolo. 

Cattedra

Accanto alla parete dell’abside, a pianta semicircolare, un posto speciale è riservato al trono sul quale, durante la liturgia, siede il vescovo. 

Reliquiario

Un reliquiario contenente i sacri resti di Santo Spiridione di Trimitonte, portati in Russia dall’isola greca di Corfù

Nelle chiese spesso sono esposte per la venerazione delle reliquie di santi conservate, appunto, in reliquiari, che possono avere l’aspetto di un sarcofago riccamente decorato, di un piccolo scrigno o di un cassetto di dimensioni più grandi che contiene frammenti più voluminosi o vestiti.

LEGGI ANCHE: Le sette principali differenze tra ortodossia e cattolicesimo 

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