L'ensemble Lezginka, dal Daghestan
Musa Salgereev/TASSIl Caucaso è un'area prevalentemente montuosa situata tra il Mar Caspio e il Mar Nero. Da secoli ospita decine di gruppi etnici che, per via della lontananza dai villaggi, hanno sviluppato nei secoli lingue e credenze diverse, pur mantenendo stili di vita molto simili. Pertanto, il Caucaso spesso viene interpretato non solo come un luogo geografico, ma anche come un concetto storico e culturale.
Oggi questa regione è divisa in aree settentrionali e meridionali, dove il Caucaso meridionale è costituito da alcuni Stati post-sovietici, mentre il Caucaso settentrionale è composto da repubbliche nazionali che fanno parte della Russia.
Una signora a Groznyj, capitale della Cecenia
Kirill Kalinnikov/SputnikStoricamente, il Caucaso era al crocevia degli interessi dei Paesi vicini, come la Persia (l'odierno Iran), l'Impero Ottomano (Turchia) e la Russia. Nelle zone pedemontane del Caucaso, la Russia creò una serie di insediamenti cosacchi e una serie di fortezze per proteggere i suoi confini meridionali dalle incursioni dei nomadi. Allo stesso tempo, cercava nuove rotte commerciali che collegassero l'Asia all'Europa. È interessante notare che molti popoli caucasici (osseti, cabardini, ingusci, georgiani e altri) cercarono protezione sotto gli zar russi e chiesero di unirsi alla Russia. Ma per annettere alcuni territori, la Russia finì coinvolta in una serie di conflitti. Il Caucaso divenne russo solo nel 1864, dopo la fine della Guerra del Caucaso. Negli anni sovietici, i territori caucasici ottennero i moderni confini amministrativi e ricevettero l'autonomia all'interno del grande Paese. Dopo il crollo dell'URSS, Georgia, Armenia e Azerbaigian sono diventati Stati indipendenti, ma le repubbliche del Caucaso settentrionale sono rimaste parte della Russia.
Festa dei popoli del Daghestan a Derbent
Aleksej Filippov/SputnikLe repubbliche del Caucaso settentrionale sono sette:
Anche i territori di Stavropol (con capitale Stavropol) e Krasnodar (con capitale Krasnodar) appartengono amministrativamente della regione del Caucaso.
Oltre al russo, nelle repubbliche si parlano lingue locali, utilizzate a livello ufficiale. Ad esempio, in Karachaj-Circassia si parlano le lingue abazin, karachai, nogai e circasso. Ma il campione del multilinguismo è il Daghestan, dove si contano ben 14 lingue statali! E sono tutte così diverse tra loro che i residenti dei villaggi vicini possono non capirsi e devono parlare in russo per comunicare fra loro.
Un momento di festa in Kabardino-Balkaria
Elena Afonina/TASSIl Caucaso settentrionale è l'area più popolosa della Russia. Secondo il censimento del 2010, vi abitano circa 15 milioni di persone, appartenenti a 50 gruppi etnici.
Oltre ai russi, tra i popoli più numerosi ci sono i ceceni, i circassi, gli avari, i dargini, gli osseti, gli ingusci, i kumyk e i lezgini.
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È interessante notare che la maggior parte dei caucasici è di religione musulmana, mentre la credenza più diffusa tra gli osseti è l'ortodossia.
Tuttavia, i popoli del Caucaso hanno molto in comune anche al giorno d’oggi: mantengono uno stile di vita prevalentemente tradizionale, preferiscono vivere in case proprie anziché in appartamenti (è la regione con il più basso livello di urbanizzazione), sono per lo più dediti all'agricoltura e hanno una visione molto convenzionale della famiglia (spesso i parenti più anziani sono coinvolti nella scelta del futuro coniuge). Anche i loro costumi tradizionali sono simili: ad esempio, gli uomini indossano la lunga giacca circassa con tasche a gazer (per saperne di più, clicca qui), mentre le donne indossano abiti lunghi e stretti e scialli luminosi (leggi di più cliccando qui).
Adygeya vista dall'alto
Vitalij Timkiv/SputnikIl Caucaso settentrionale è una regione prevalentemente agroindustriale. Il clima caldo e il terreno fertile consentono di coltivare grandi quantità di frutta, verdura e cereali. Inoltre, il Caucaso settentrionale è oggi la destinazione turistica più popolare del Paese. Già in epoca zarista furono costruite città di villeggiatura affacciate sul mare o sulle montagne, e negli anni sovietici il turismo qui divenne un fenomeno di massa.
Oggi i russi visitano il Caucaso settentrionale per rilassarsi al mare, per fare cure termali, sciare in inverno e concedersi bellissime escursioni in estate.
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