Un ragazzo del Daghestan
Kunstkamera/russiainphoto.ruNella cultura popolare del periodo sovietico, queste piccole tasche erano associate ai costumi nazionali del Caucaso - che tra l'altro venivano indossati molto raramente - e a Balbes, protagonista del film comico “Una vergine da rubare”. Nella commedia, Balbes, interpretato dall’attore Yurij Nikulin, infila le sigarette (le famose Papirosy) e l’accendino in questi piccoli taschini della giacca.
Una scena tratta dal film “Una vergine da rubare”
Leonid Gaidaj/Mosfilm, 1967Questo elemento del costume popolare è chiamato “gazyr” (газырь, in russo) e non è altro che un taschino per contenere le cartucce del fucile. Molti popoli del Caucaso (georgiani, ceceni e osseti) facevano cucire il “gazyr” sul petto delle proprie giacche.
I russi videro per la prima volta un simile abbigliamento sui circassi, motivo per cui questo caftano viene chiamato in russo “cherkeska”.
Un uomo circasso (a sinistra) e cabardo
Grigorij GagarinI “gazyr” apparvero sui “cherkeska” nel XVIII secolo con l'avvento delle armi da fuoco. I proiettili e una determinata quantità di polvere da sparo venivano sistemati all’interno di un anello di stoffa o di pelle; insomma, contenitori per le cartucce. Grazie a queste tasche, dette “gazyr”, la polvere da sparo rimaneva asciutta.
I leader della Repubblica Montuosa del Caucaso settentrionale, 1917-1920
Tapa CharmoyevNegli scomparti più vicini alle ascelle venivano conservati un acciarino e delle capsule. Le tasche potevano contenere tra i 4 e i 18 “gazyr” su ogni lato.
Un "gazyr" tradizionale del Daghestan, XIX secolo
shakko (CC BY-SA 3.0)Per inciso, inizialmente non venivano cuciti sul petto, ma venivano utilizzate delle speciali tasche attaccate alle spalle o alla cintura.
Un uomo mette in vendita il proprio cavallo, 1900 circa
MAMM/MDFMolti uomini del Caucaso combattevano a cavallo, perciò la funzione principale dei “gazyr” era quella di permettere al cavaliere di caricare il fucile in corsa.
Nel XIX secolo l'Impero russo cominciò a conquistare il Caucaso, e le truppe cosacche a cavallo adottarono molti elementi dell'abbigliamento caucasico: dai copricapo in pelle di pecora ai mantelli in feltro, fino alle sciabole ricurve e ai “cherkeska” completi di “gazyr”.
Un cosacco della guardia personale dell'imperatore, 1910 circa
Peter Vedenisov/Alexander Odinokov archiveI “gazyr” con le punte d’argento erano considerati un vero lusso. A proposito: allo zar Nicola II piaceva indossare il “cherkeska” adornato di “gazyr”, anche se nel suo caso di trattava di un semplice dettaglio decorativo.
Nicola II
russiainphoto.ruIl cosacco più famoso (dopo Balbes) fu il Barone Wrangel, che era solito indossare il “cherkeska” completo di “gazyr”; fu generale dell'esercito imperiale russo, nonché uno dei capi del Movimento Bianco antibolscevico, nel quale i cosacchi ebbero un ruolo molto importante. L'uniforme quotidiana di Wrangel era un caftano nero con dei “gazyr” cuciti sopra. Per questo insolito abito fu addirittura soprannominato il "Barone Nero". Possedeva anche un’uniforme da cerimonia bianca, sempre adornata con “gazyr”.
Pyotr Wrangel
Dominio pubblicoMa i cosacchi prestarono servizio anche sotto le autorità sovietiche, e in occasione della Parata della Vittoria del 1945 vennero sfoggiate uniformi con i “gazyr” e le decorazioni militari attaccate al petto.
I cosacchi del Kuban sulla Piazza Rossa durante la parata della Vittoria del 24 giugno 1945
Alexander Kiyan (CC BY-SA 3.0)Oggi questo tradizionale costume viene sfoggiato prevalentemente dai gruppi di ballo nazionali.
Un gruppo di canto e danza popolare dell'Abkhazia
Tomas Tkhaitsuk/SputnikPer utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
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