I russi festeggiano il Natale il 7 gennaio, anziché il 25 dicembre (scopri qui il perché). E per la maggior parte di loro, la festa più importante è quella di Capodanno, quando le famiglie si riuniscono attorno alla tavola per il tradizionale scambio dei regali.
I russi infatti vedono il Natale come una celebrazione strettamente religiosa, oltre che un momento da passare in famiglia. Ecco come trascorrono oggi questa ricorrenza.
I cristiani ortodossi considerano il Natale la seconda festa più importante dell’anno (dopo la Pasqua). Una festa che prevede un periodo di digiuno dal 28 novembre al 6 gennaio. Nella notte tra il 6 e il 7 gennaio, i credenti seguono la "veglia notturna", durante la quale pregano per tutta la notte. Se non possono assistere personalmente alla veglia, la guardano in televisione: alcuni canali statali trasmettono la liturgia in diretta dalla cattedrale di Cristo Salvatore di Mosca. Secondo la tradizione (oggi quasi scomparsa), la famiglia di ogni credente dovrebbe preparare una cena per il giorno di Natale, a base di kutia (porridge dolce), carne e pesce al forno, kulebyaka con cavolo o funghi, e dolci alla frutta come la pastila.
Bisogna però riconoscere che la maggior parte dei russi al giorno d’oggi non festeggia più il Natale in questo modo: secondo un recente sondaggio, il Natale viene celebrato da due terzi dei russi, e solo il 19% di loro si reca in chiesa la notte di Natale.
Una delle tradizioni natalizie più diffuse tra i russi ortodossi è legata alla previsione del futuro. Il periodo compreso tra il 6 e il 19 gennaio (Epifania) si chiama "svyatki" (dalla parola "santo") e ha profonde radici pagane; talmente profonde che nemmeno la Chiesa, nel corso della storia, è stata in grado di bandirla del tutto.
In passato, il popolo slavo riteneva che in questo periodo gli spiriti vagassero sulla Terra. E la gente ne approfittava per cercare di predire il futuro. Mentre i contadini cercavano di indovinare il tempo e la qualità del raccolto, le giovani donne pensavano al futuro sposo.
Valentina, da San Pietroburgo, racconta che il suo rituale preferito è quello della candela sciolta: a seconda dei “disegni” creati dalla cera, dice, è possibile indovinare il proprio futuro. Ma c’è anche chi utilizza la cenere di un pezzo di carta bruciato.
Yulia, da Nizhnij Novgorod, preferisce accendere una candela e predire il futuro guardando le ombre che si formano sul muro. Un rituale che esegue insieme a sua madre.
Al di là dei rituali tradizionali, molti russi approfittano di questo periodo dell’anno per fare progetti per l’anno successivo e confrontarli con quelli precedenti.
Il modo più comune per celebrare il Natale ortodosso è far visita ai propri familiari. Le vacanze invernali in Russia si svolgono dal 1° all’8 gennaio, e in quei giorni la gente ne approfitta per andare a trovare i propri cari.
A Natale (il 7 gennaio), non si organizzano feste chiassose, ma solo una modesta cena in famiglia. Gli ospiti di solito portano delle torte - dolci o salate - e bevono del tè. C’è chi si scambia dei regali, o porta in dono dei tessuti, degli album fotografici o una collezione di tè. Tuttavia in questo giorno i regali non sono obbligatori (ricordiamo che lo scambio dei regali avviene nella notte di Capodanno): quindi presentarsi con una scatola di cioccolatini sarà più che sufficiente.
Scopri come si festeggiava il Capodanno ai tempi dell’URSS!
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