In Russia esiste il fenomeno della "quotidiana assenza di sorriso", che costituisce una delle caratteristiche più evidenti e specificamente nazionali degli atteggiamenti non verbali dei russi e del loro modo di comunicare più in generale.
Tutto dipende dall’esistenza di codici culturali diversi tra i russi e gli abitanti dei paesi occidentali. “A un europeo i russi appaiono cupi, tetri e incapaci di sorridere”, dice il professor Iosif Sternin, dell’Universita di Voronezh. Mentre la slavista tedesca Katharina Wentzl, che ha vissuto in Russia negli anni Novanta, ricorda cosa le aveva detto sua madre quando era andata a trovarla: “Con la tua abitudine di sorridere, individuerebbero anche a cento chilometri di distanza che sei straniera”. Ma perché i russi non sorridono per la strada? Abbiamo cercato di analizzare questa tendenza in questo articolo.
Lo psicologo Pavel Ponomarev, intervistato da Russia Beyond, tiene a precisare che si sta parlando solo di sorrisi formali, rivolti perdipiù a estranei e che i russi, come tutte le altre persone, sorridono volentieri agli amici o anche da soli quando sono di buon umore, ma che quando s’incrocia casualmente lo sguardo di un estraneo non si usa sorridergli.
Per un russo un sorriso è un gesto pieno di significato, a cui si dà importanza, non è così facile guadagnarselo: il sorriso deve essere una manifestazione di buon umore e di un atteggiamento positivo verso l’altro.
"Come puoi avere freddo? Sei russo!”. È questa, probabilmente, una delle domande più fastidiose che spesso si sentono rivolgere i russi all’estero. Certo, siamo abituati all’inverno, e in alcune regioni del paese le temperature raggiungono picchi davvero estremi. Ciononostante capita di vedere uomini nerboruti uscire in maniche corte... anche con la neve!
Ma come vi abbiamo raccontato qui, il sistema di riscaldamento centralizzato fa sì che nelle case russe ci sia sempre un caldo tropicale. E così si spiega il fatto che negli uffici, negli appartamenti e nelle università si possano incrociare persone in abiti leggeri anche in pieno inverno! Ma quando un russo viaggia all’estero, soffrirà terribilmente le temperature ben più miti che ci sono nelle case, dove il riscaldamento viene utilizzato con maggior parsimonia.
Uno dei più grandi paradossi russi è la “guerra dei condizionatori”: quando fa molto caldo, in alcuni ambienti si arriva non solo ad aprire le finestre, ma addirittura ad accendere il condizionatore! E così ci si ritrova con il termosifone bollente (impossibile da regolare, proprio perché centralizzato) e l’aria condizionata tra capo e collo. Inoltre i russi temono terribilmente le correnti d’aria, considerate la causa di tutti i mali… E così negli uffici si scatenano spesso vere e proprie bagarre tra chi vuole la finestra aperta e chi la vuole chiusa, tra chi ha troppo caldo e vuole accendere l’aria condizionata, e chi invece vuole spegnerla a tutti i costi…
Qui vi abbiamo raccontato come fanno i russi per sopravvivere al freddo polare.
Gli stranieri, abituati ai caratteri latini, comprendono fin dal primo sguardo che il russo è una lingua speciale. Particolarmente difficile è abituarsi all'accento, all'uso dei casi e degli aspetti verbali e alla pronuncia della lettera “y” (ы).
Tuttavia, non è il caso di disperarsi: per alcuni aspetti il russo risulta una lingua più facile delle altre. I docenti menzionano, in primo luogo, la mancanza di articoli e il minor numero di tempi verbali (rispetto alle altre lingue europee) che in russo sono solo tre.
“Nel russo quasi tutta la grammatica più ostica finisce al livello A2 - spiega Natalya Blinova che insegna lingua russa agli stranieri -. Poi si comincia ad assaporare la libertà e lo sconfinato piacere che può dare l’apprendimento di una lingua così grande e bella”.
Esistono stereotipi secondo cui le donne russe sarebbero “facili” e vivrebbero in un paese “sessista”.
A livello statistico nel paese ci sono più donne che uomini e, naturalmente, questa disparità, unita a una mentalità che dà ancora molta importanza al matrimonio nella vita di una donna, genera il desiderio di trovare un partner il prima possibile.
Ma ciò che è ancor più interessante notare, è che gli uomini russi si considerano dei veri “duri”... tranne che in famiglia: per quanto riguarda la gestione della casa e l'educazione dei figli, infatti, sono proprio le mogli a indossare a tutti gli effetti i pantaloni!
In questo articolo abbiamo cercato di rispondere a una domanda piuttosto frequente: perché gli uomini russi sono dei tappetini succubi delle mogli?
L’amore dei russi per l’alcol è noto fin dai tempi in cui la Russia non esisteva ancora. Secondo il “Racconto dei tempi passati”, cronaca russa del XII secolo, uno dei primi principi della Rus, Vladimir, dovendo scegliere a quale fede religiosa far convertire gli slavi pagani apprese che l’Islam vietava l’uso di bevande alcoliche e subito accantonò l’idea di costringere la Rus a professare la fede in Allah. “Per la Rus bere è un diletto: non ne può fare a meno”, dichiarò il principe.
Esistono più di 190 gruppi etnici tra i 142 milioni di abitanti della Russia, che vanno dall’etnia russa (che costituisce il 78% della popolazione complessiva), alla popolazione siberiana dei Ket il cui numero supera il migliaio. La maggioranza dei residenti di etnia russa ha un aspetto cosiddetto europeo, ma ci sono molti cittadini russi che potrebbero essere classificati come asiatici.
La maggioranza delle popolazioni asiatiche russe vive nelle aree rurali. Le uniche comunità asiatiche largamente urbanizzate in Russia sono quelle formate da coreani, tatari, uzbeki e kirghizi.
Per saperne di più, cliccate qui.
Il primo a chiamare Mosca la Terza Roma fu il monaco ortodosso Filofej che scrisse tra il 1523 e il 1524 una lettera al Gran Principe di Mosca in cui lo esortava a combattere l’eresia. A detta del monaco, il Principato di Mosca restava l’utimo baluardo della vera fede. “Tutti i regni cristiani sono giunti alla loro fine e si sono fusi nell’unico regno del nostro sovrano”, scriveva Filofej in una delle sue lettere. “Due Rome sono cadute, ma la terza resiste e non ve ne sarà una quarta”.
Lo abbiamo già accennato sopra: agli occhi degli stranieri, i russi talvolta possono sembrare sgarbati e maleducati: non sorridono, non salutano, evitano le chiacchiere… e hanno spesso stampata in volto un’espressione triste e seccata. In realtà, analizzando un po’ più a fondo il carattere russo, ci si accorge che questi elementi, spesso interpretati come “maleducazione” da parte di chi arriva da paesi e culture diverse, non sono altro che l’altro lato di un’estrema schiettezza: non sorridono per semplice educazione, perché questo non è considerato un sorriso sincero… Ma potrebbero arrivare al punto di chiedere con disinvoltura al proprio interlocutore quanto guadagna sul lavoro e quanto spende di affitto. Atteggiamenti che ovviamente colgono di sorpresa gli stranieri.
E se al ristorante vi ritrovate a essere serviti da un cameriere maleducato, non prendetevela: tenete conto che per 70 anni l’Unione Sovietica ha insegnato ai propri cittadini a vivere in condizioni di uguaglianza, e per questo alcune persone non sopportano di servire gli altri. Quindi, imparate a conoscere meglio questo popolo e vi renderete conto che la maggior parte dei russi non è così maleducata come sembra.
Qui vi abbiamo spiegato quali aspetti storici hanno forgiato in questo modo il carattere russo.
Nessun'altra religione è così diffusa in Russia come il cristianesimo ortodosso: praticamente ogni comunità, grande o piccola che sia, ha una chiesa ortodossa. Il principe Vladimir (960-1015) decise di battezzare il Paese, in gran parte pagano, e lo fece in modo piuttosto aggressivo, seguendo l'obiettivo di unire così il suo popolo. Molto probabilmente non gli importava molto di Cristo, ma scelse l'ortodossia rispetto ad altre religioni per avere legami più stretti con il potente Impero Bizantino.
Qui vi abbiamo spiegato il rapporto che la Russia ha con la fede.
Il termine si è diffuso in mezzo mondo e ha spesso una connotazione ironica. In Russia ha avuto un preciso significato storico politico, e, come classe di persone, è stata attaccata tanto dagli zar che dai comunisti, con Lenin che ebbe parole di fuoco per questo “insieme di lacchè del capitale e complici della borghesia”
Qui abbiamo cercato di capire se esiste ancora e cosa significa precisamente questa parola.
Il tenore di vita nella capitale e gli stipendi medi sono molto diversi rispetto alla media delle altre regioni. Differenze che in molti casi suscitano divergenze e ostilità fra chi vive nella metropoli e chi invece risiede in provincia.
Ne abbiamo parlato ampiamente in questo articolo.
Tra tutte le peculiarità del carattere nazionale e gli stereotipi russi (veri o falsi che siano), abbiamo evidenziato 20 cose principali che rivelano la “russità” di una persona. Quanto è forte la vostra dipendenza dal tè dopo cena? Quanto vi mancano i boschi di betulle? In quali superstizioni credete?
Scoprite qui le 20 cose che dimostrano che siete dei veri russi.
Per molti sono come una droga: quando si inizia a sgranocchiarli è impossibile fermarsi! Qui vi abbiamo spiegato le origini di questa passione russa per i semi di girasole.
Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale
Iscriviti
alla nostra newsletter!
Ricevi il meglio delle nostre storie ogni settimana direttamente sulla tua email