Directly below view of the Nenets kids in fur hats looking at camera against sky background, Yamal peninsula, Russia
Getty ImagesBambini di etnia nenet. Fonte: Getty Images
La diversità etnica della Russia spesso sorprende i turisti che si aspettano un paese più omogeneo. Nonostante l’esistenza di più di 190 gruppi etnici nel Paese, la Russia ufficialmente non classifica nessun gruppo come asiatico.
A detta di Egor Kitov, ricercatore di Antropologia fisica dell’Accademia delle Scienze russa, esistono almeno tre definizioni possibili del termine “asiatico” nel contesto russo.
In primo luogo, sono da definire asiatiche le persone che vivono nella parte asiatica della Russia, spiega Kitov nell’intervista a Rbth. In secondo luogo, l’essere asiatici è fondamentalmente una questione di autoidentità basata sulla lingua e la cultura. Anche le popolazioni tunguse e turchiche possono essere classificate come asiatiche. E in terzo si può semplicemente parlare di etnie mongoliche; tra esse vengono inclusi calmucchi, evenchi, jukaghiri, buriati, tuvani, khakassi, ciukci, koriaki, eschimesi e aleuti.
Esistono molte altre etnie di razza mongolica in Russia, spiega lo studioso. Tuttavia, identificarle è estremamente difficile da quando “il territorio della Russia moderna comprende almeno due razze: quella caucasica e quella mongolica” che dopo tanti secoli di coesistenza si sono variamente mescolate.
Il professor Ilja Perevozchikov, coautore del manuale di antropologia più diffuso nelle scuole russe, concorda su questo punto con Kitov. Perevozchikov sostiene che il termine asiatico è alquanto generico e fuorviante. I tatari e i kazaki dall’aspetto asiatico, che cita come esempio, sono in realtà di origine meticcia e hanno entrambi sangue caucasico e mongolico.
Perevozchikov sostiene che razza ed etnia non siano collegabili. Quello di razza è un concetto biologico, mentre quella di etnia è una nozione sociale.
Quanti asiatici vivono in Russia?
Secondo le stime del censimento effettuato nel 2010, in Russia ci sono 193 gruppi etnici. Quello riportato di seguito è l’elenco (tradizionalmente accettato) dei gruppi etnici più popolosi, basato sui dati del censimento:
Sebbene molte popolazioni indigene del Nord e dell’Estremo Oriente (come i ciukci e gli aleuti) appartengano alla razza mongola, purtroppo non sono state incluse nell’elenco poiché risultano seriamente in declino e il loro numero è esiguo. Il governo russo sta adottando dei provvedimenti per tutelare la cultura e le tradizioni di questi gruppi etnici sostenendo le loro associazioni e offrendo stage nelle sedi delle Nazioni Unite.
Ancor oggi si discute in Europa, in Asia e negli Stati Uniti sulla definizione precisa di asiatico. Tralasciando le classificazioni ormai consolidate, si può affermare che la Russia ha 9,5 milioni di abitanti asiatici, che costituiscono il 6,5 per cento della popolazione del Paese.
Tanto per fare un confronto, secondo le stime del Pew Research Center, gli americani asiatici costituirebbero il 5, 8 per cento della popolazione degli Stati Uniti.
La maggioranza delle popolazioni asiatiche russe vive nelle aree rurali. Le uniche comunità asiatiche largamente urbanizzate in Russia sono quelle formate da coreani, tatari, uzbeki e kirghizi.
Le statistiche mostrano come le donne siano numericamente superiori agli uomini nella comunità asiatica, in sintonia con il trend generale russo.
Originari di varie parti dell’Asia
Molti gruppi etnici asiatici hanno una storia indefinita, il che fa sì che sia difficile per i ricercatori contemporanei risalire ai loro antenati. Per esempio, i buriati hanno origine dalle tribù mongole e siberiane che si erano probabilmente insediate nei pressi del lago Bajkal e nell’attuale Repubblica interna russa di Buriazia.
Vengono menzionati per la prima volta nella “Storia segreta dei mongoli”, la più antica opera letteraria in lingua mongola che data alla fine del XIII secolo.
La storia dei calmucchi è strettamente legata a quella della tribù mongola degli oirati.
Nelle prime testimonianze scritte dei tuvani vengono definiti dingling.
I tatari e i kazaki hanno antenati comuni e parlano lingue turchiche. Anche le popolazioni jakute, bashkire, uzbeke e kirghize vengono fatte discendere da gruppi etnici turchichi, nativi dell’Asia Centrale.
Numerose comunità coreane hanno ripercorso atttraverso la Russia le tracce dei coreani che vivevano nell’Estremo Oriente russo durante il XIX secolo. I coreani che hanno dovuto lasciare il loro paese per sfuggire alla povertà si sono rapidamente adattati all’Estremo Oriente dove hanno occupato le fattorie abbandonate.
Negli anni Trenta il potere sovietico ha fatto deportare molti di loro nei paesi dell’Asia Centrale dove continuano a vivere tuttora.
Anche nelle repubbliche interne del Tatarstan e della Jakuzia risiedono numerose popolazioni di etnia asiatica.
Molti gruppi etnici hanno organi di rappresentanza e centri culturali. Il governo russo ha anche istituito l’Agenzia federale per i problemi etnici.
La Costituzione russa garantisce il diritto di tutte le repubbliche interne ad avere la propria lingua ufficiale, oltre al russo. Viene anche garantito ai gruppi etnici il diritto di preservare la loro lingua nativa e di promuovere lo studio e lo sviluppo della loro cultura.
Purtroppo, molti asiatici che vivono nelle repubbliche russe stanno abbandonando le loro case per trasferirsi a Mosca e in altre città economicamente più avanzate. Nel 2013 più di mezzo milione di migranti interni si sono trasferiti nella parte europea della Russia.
Le statistiche del governo sui salari arretrati potrebbero spiegare la necessità di queste migrazioni interne. Nel 2015 il Distretto federale siberiano doveva ai suoi dipendenti circa 773 milioni di rubli (13,3 milioni di dollari) di arretrati, mentre il Distretto federale centrale ne doveva 477.
Chi sono gli asiatici
Il censimento effettuato dal governo russo divide la popolazione in base all’appartenenza etnica, ma è obiettivamente difficile decidere quale gruppo possa essere classificato come asiatico.
La definizione del termine asiatico varia a seconda dei paesi. Nel Regno Unito si definiscono asiatiche principalmente le persone originarie dell’Asia del Sud, in prevalenza indiani, pakistani e bengalesi.
L’Ufficio del Censimento degli Stati Uniti d’America ha incluso nel 2010 in questa categoria le persone originarie dell’Estremo Oriente e del subcontinente indiano, mentre il governo svedese vi include anche chi è originario del Medio Oriente.
Sia i ricercatori non governativi dell’Ovest che quelli dell’Est non concordano sulla definizione del termine asiatici e tendono a usare il termine mongoli, anche se contemplano delle eccezioni.
Per esempio, la studiosa Marta Mirazon Lahr dell’Università di Cambridge ritiene che “tutte le popolazioni asiatiche” possano essere raggruppate nella categoria della razza mongola.
Masniari Novita, della Jember University, in Indonesia, sostiene invece che “gli asiatici appartengono alla razza mongolica e chi è originario del subcontinente indiano fa parte della razza caucasica”.
La guida di stile scritta dal professor David Blakesley nel 2011 suggerisce di usare il termine asiatico per definire le persone che vivono in “Cina, Giappone, Corea, Vietnam” a meno che un dato contesto non richieda di usare una definizione nazionale precisa, più adeguata del termine generico di asiatico.
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