Cinque fatti su Anna Pavlova, la più grande ballerina di tutti i tempi

Cultura
ALEKSANDRA GUZEVA
Le sono state dedicate poesie e sculture, e il suo modo di danzare era ammirato in tutto il mondo. Pensate che ha persino dato il nome a uno squisito dolce alla meringa, con panna e frutti di bosco!

1 / La Torta “Pavlova” è dedicata a lei

Ariosa panna montata, frutti di bosco freschi e una meringa che ricorda la leggerezza di questa straordinaria ballerina… la Torta Pavlova è famosa in tutto il mondo!

Le sue origini in Oceania sono certe, ma Australia e Nuova Zelanda stanno ancora discutendo su dove sia stato inventato e servito prima questo dessert. Quello che si sa di sicuro è che è stato creato dopo la tournée di Anna Pavlova nel 1926, quando entrambi i Paesi rimasero incantati dalla grazia della ballerina russa.

A quel tempo era già una vera e propria leggenda vivente, che si era esibita nei principali teatri in giro per il mondo. Fu soprattutto grazie ad Anna Pavlova che il balletto russo divenne un marchio globale.

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2 / Sembrava vincere la forza di gravità

Perché tra l’intero pantheon di ballerine russe dell’inizio del XX secolo è stata Anna Pavlova a diventare una leggenda? È tutta una questione di quella leggerezza che è stata immortalata nella meringa di cui al punto 1.

Quella leggerezza quasi aerea fu notata da tutti i contemporanei che la videro danzare. “La carne in lei non sembrava più che in un fiocco di neve”, disse della sua collega un’altra celebre ballerina, Tamara Karsavina.

Dopo essersi diplomata alla Scuola Imperiale di Teatro di San Pietroburgo nel 1899, la Pavlova fu accettata nella Compagnia del Teatro Mariinskij subito dopo l’esame finale. Il suo talento era così brillante che, saltata tutta la gavetta da ballerina del corpo di ballo, ottenne subito ruoli di rilievo, e già dal 1902 era solista nei panni di Giselle, in quelli di Nikija ne “La Bayadère”, di Odette e Odile ne “Il lago dei cigni” e di Kitri nel “Don Chisciotte”.

Le sue capacità furono apprezzate dallo stesso Marius Petipa, il coreografo francese che ha sostanzialmente creato il balletto russo come lo conosciamo oggi e che ha messo in scena la maggior parte dei balletti leggendari.

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Lo storico del balletto Valerian Svetlov scrisse che la Pavlova possedeva “il raro segreto di infrangere le leggi della gravità terrestre e di svolazzare nell’aria con straordinaria facilità”.

Il suo piede aveva un collo troppo alto. Per rendere le sue scarpe da ballo più stabili sulla punta dei piedi, la Pavlova realizzò anche un’imbottitura speciale e oggi la maggior parte delle ballerine danza con queste scarpette da punta. Nel 1913, lo scultoreBoris Frödman-Cluzel ha addirittura riprodotto in bronzo l’incredibile piede curvo della Pavlova.

3 / Fu la prima interprete dell’assolo “La morte del Cigno”

Il tandem creativo della Pavlova con il giovane coreografo Michel Fokine (nato Mikhail Fokin) fu particolarmente proficuo. Fu lui a mettere in scena per la ballerina l’assolo coreografico “Il cigno”, rappresentato per la prima volta nel 1907 al Teatro Mariinskij. Molti si confondono e la considerano parte del balletto “Il lago dei cigni”, ma si tratta di una composizione a sé stante. In seguito divenne più nota come “La morte del cigno”. Il pubblico rimase stupito non solo dal dramma e dall’incredibile abilità, ma anche dal modo in cui la Pavlova interpretava in modo convincente il ruolo del cigno; da come le sue mani in filigrana erano in grado di imitare i movimenti delle ali dell’uccello.

Questo assolo sarebbe diventato il cavallo di battaglia della ballerina, che lo avrebbe eseguito in tournée in tutto il mondo. Anna Pavlova morì di pleurite all’età di 49 anni, nel 1931, ma si esibì fino all’ultimo.

“Preparate il mio costume da cigno!”, furono, secondo la leggenda, le ultime parole dell’artista.

Si è conservato un video di una delle esibizioni della Pavlova.

4 / Creò una sua compagnia di balletto

La Pavlova non brillò solo a San Pietroburgo. Già nel 1908, insieme al ballerino Adolph Bolm, aveva messo su una piccola compagnia ed era partita per la prima tournée in Europa. Nel 1909 Anna Pavlova conquistò poi Parigi, danzando in diversi balletti della prima assoluta delle popolarissime "Stagioni russe" di Sergej Diagilev.

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Ma la ballerina non rimase nella compagnia di Djagilev. In questo periodo componeva già da sola numeri di danza e decise di organizzare una propria compagnia di balletto.

Nel 1914 la Pavlova si esibì per l’ultima volta in Russia e allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si trasferì a Londra. Tuttavia, nella sua nuova casa non c’era certo molto spesso: iniziò infatti la sua tournée mondiale. Si esibì in decine di Paesi in tutto il mondo: Australia, Nuova Zelanda, Filippine, Malesia, Giappone, Cina, India, Egitto, vari Stati dell’America Latina e, naturalmente, Stati Uniti ed Europa. In alcuni Paesi portò il balletto per la prima volta.

Un vero e proprio momento di gloria fu la visita della Pavlova in Messico nel 1919. Il Paese si era appena ripreso dalla rivoluzione e, per la sicurezza della ballerina e della sua troupe, il presidente Venustiano Carranza ordinò addirittura di mettere 200 soldati di scorta sul tetto del treno.

A Città del Messico, la Pavlova tenne vari spettacoli nell’arena della corrida. Oltre ai classici del balletto, mise in scena “Fantasie messicane”, basato sul folklore locale. Sei anni dopo, tornò in Messico, incantando ancora una volta il pubblico di lingua spagnola con il “Don Chisciotte”.

Il poeta messicano Ramón López Velarde scrisse la poesia “Anna Pavlova”, interamente dedicata ai piedi divini della ballerina.

5 / È la ballerina più famosa al mondo

Quasi tutti i Paesi le hanno conferito premi o mostrato la loro adorazione in altri modi. Non solo dolci, ma anche asteroidi, alghe, pianure su Venere, aerei e strade sono stati chiamati in onore della Pavlova.

Nei Paesi Bassi è stata creata una varietà speciale di tulipani bianchi “Anna Pavlova”.  

Quando la ballerina era ancora viva, una sua statua dorata fu installata sulla cupola del Victoria Palace Theatre di Londra (andò perduta durante la Seconda Guerra Mondiale, ma fu reinstallata nel 2006).

Fino a poco tempo fa, un posto speciale era riservato al fantasma della Pavlova (!) ad ogni spettacolo del teatro. Si dice che il personale del teatro vedesse il fantasma danzare sul palcoscenico vuoto quando non c’erano spettacoli. Questa tradizione è stata interrotta solo nel 2016, quando il teatro ha iniziato a proiettare lo spettacolo “Harry Potter e il bambino maledetto”: il posto della Pavlova è stato assegnato al pubblico. Qualche anno fa, però, nell’edificio vicino è stato aperto il bar “Pavlova’s”


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