Marius Petipa, il genio della danza tra incanto e leggenda

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Ancora oggi la figura del celebre coreografo e primo maître de ballet del balletto imperiale di San Pietroburgo è avvolta dal mistero. Ma la sua eredità artistica continua a essere fonte di ispirazione per artisti di tutto il mondo

Il nome di Marius Petipa appare sui manifesti di balletti famosi in tutto il mondo come “Il lago dei cigni”, “La bella addormentata”, “Giselle” e altri ancora. Il nome del celebre coreografo e primo maître de ballet del balletto imperiale di San Pietroburgo è noto a tutti gli amanti dell’arte. Ma la figura di questo artista che ha portato il balletto russo all’attenzione del mondo è ancora oggi avvolta da un alone di mistero.

La leggenda

Fu Petipa stesso ad aver trasformato la propria vita in leggenda. Nato a Marsiglia, in Francia, all’interno di una famiglia d’arte, aveva un innato talento e un gran fiuto per il successo. Due caratteristiche che lo aiutarono a fare carriera.
Petipa sarebbe stato disposto a fare carte false pur di ottenere un contratto. E il suo temperamento lo spinse in aventure romantiche, a causa delle quali si ritrovò a dover fuggire dalla Spagna.

Nell’arco della sua vita si fece in quattro per il proprio lavoro. E all’età di 85 anni, dopo una vita burrascosa, fatta di alti e di bassi, di successi e delusioni, lascio in eredità una biografia risultata poi altamente inaffidabile. Per quasi un secolo le memorie di Petipa furono ristampate varie volte e servirono come prima fonte per altri biografi.

Originalità o plagio?

Per quanto riguarda il suo lavoro creativo, la faccenda è ancor più complessa. Lavorò in Russia per quasi 60 anni, 40 dei quali ricoprendo l’incarico di primo maître de ballet del balletto imperiale di San Pietroburgo. Durante questo periodo creò centinaia di balletti e dozzine di opere. Oggi il suo nome è comunemente associato all’eredità classica del balletto.

Bisogna però riconoscere che forse non era Petipa colui che creava i grandi ensemble classici, colui che adattava la danza nazionale al palcoscenico, o colui che affinava la tecnica delle punte o il principio della gerarchia del balletto. Forse Petipa non fu, così come tutti credono, il più geniale creatore degli spettacoli di danza. Ma fu di sicuro colui che riuscì a preservare l’autenticità dell’arte della danza russa in un periodo in cui il balletto in Europa era sostanzialmente degenerato in semplici show. Riuscì a creare la migliore compagnia di balletto del mondo. E questo bisogna riconoscerlo.

Ispirazione per i coreografi di oggi

Nel frattempo, giurando fedeltà all’eredità del coreografo, per un secolo i suoi seguaci hanno tratto ispirazione dal suo lavoro. La biblioteca universitaria di Harvard, negli Stati Uniti, ospita un voluminoso archivio dell’assistente coreografo Nicholas Sergeyev, che contiene preziose annotazioni sulla produzione di Petipa dell’inizio del XX secolo. Questi appunti sono rimasti in gran parte ignorati da professionisti e teorici, ma oggi servono come testimonianza per quella che è stata l’incredibile storia del balletto classico russo.

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