Cinque fatti su Anna Pavlova, la più grande ballerina di tutti i tempi

Anna Pavlova, ballerina, nacque a San Pietroburgo il 12 febbraio 1881 e morì per una pleurite all’Aia, il 23 gennaio 1931

Anna Pavlova, ballerina, nacque a San Pietroburgo il 12 febbraio 1881 e morì per una pleurite all’Aia, il 23 gennaio 1931

Kira Lisitskaya (Foto: Nemer-T, Bettmann/Getty Images)
Le sono state dedicate poesie e sculture, e il suo modo di danzare era ammirato in tutto il mondo. Pensate che ha persino dato il nome a uno squisito dolce alla meringa, con panna e frutti di bosco!

1 / La Torta “Pavlova” è dedicata a lei

 Anna Pavlova nel 1910 nei panni della principessa Aspicia ne “La figlia del faraone”,  balletto coreografato da Marius Petipa su musica di Cesare Pugni, tratto da “Le Roman de la Momie” (“Il romanzo della mummia”) dello scrittore francese Théophile Gautier

Ariosa panna montata, frutti di bosco freschi e una meringa che ricorda la leggerezza di questa straordinaria ballerina… la Torta Pavlova è famosa in tutto il mondo!

Le sue origini in Oceania sono certe, ma Australia e Nuova Zelanda stanno ancora discutendo su dove sia stato inventato e servito prima questo dessert. Quello che si sa di sicuro è che è stato creato dopo la tournée di Anna Pavlova nel 1926, quando entrambi i Paesi rimasero incantati dalla grazia della ballerina russa.

A quel tempo era già una vera e propria leggenda vivente, che si era esibita nei principali teatri in giro per il mondo. Fu soprattutto grazie ad Anna Pavlova che il balletto russo divenne un marchio globale.

LEGGI ANCHE: Pavlova, la meringa russa con bacche di stagione 

2 / Sembrava vincere la forza di gravità

Locandina del balletto “Les sylphides”, con la ballerina Anna Pavlova protagonista, risalente al 1909 (dalla collezione della Biblioteca di Stato russa, Mosca). La coreografia originale di questo balletto fu realizzata da Michel Fokine su musiche di Fryderyk Chopin orchestrate da Aleksandr Glazunov

Perché tra l’intero pantheon di ballerine russe dell’inizio del XX secolo è stata Anna Pavlova a diventare una leggenda? È tutta una questione di quella leggerezza che è stata immortalata nella meringa di cui al punto 1.

Quella leggerezza quasi aerea fu notata da tutti i contemporanei che la videro danzare. “La carne in lei non sembrava più che in un fiocco di neve”, disse della sua collega un’altra celebre ballerina, Tamara Karsavina.

Dopo essersi diplomata alla Scuola Imperiale di Teatro di San Pietroburgo nel 1899, la Pavlova fu accettata nella Compagnia del Teatro Mariinskij subito dopo l’esame finale. Il suo talento era così brillante che, saltata tutta la gavetta da ballerina del corpo di ballo, ottenne subito ruoli di rilievo, e già dal 1902 era solista nei panni di Giselle, in quelli di Nikija ne “La Bayadère”, di Odette e Odile ne “Il lago dei cigni” e di Kitri nel “Don Chisciotte”.

Stampo del piede di Anna Pavlova. Scultura di Boris Frödman-Cluzel

Le sue capacità furono apprezzate dallo stesso Marius Petipa, il coreografo francese che ha sostanzialmente creato il balletto russo come lo conosciamo oggi e che ha messo in scena la maggior parte dei balletti leggendari.

LEGGI ANCHE: Marius Petipa, il genio della danza tra incanto e leggenda 

Lo storico del balletto Valerian Svetlov scrisse che la Pavlova possedeva “il raro segreto di infrangere le leggi della gravità terrestre e di svolazzare nell’aria con straordinaria facilità”.

Il suo piede aveva un collo troppo alto. Per rendere le sue scarpe da ballo più stabili sulla punta dei piedi, la Pavlova realizzò anche un’imbottitura speciale e oggi la maggior parte delle ballerine danza con queste scarpette da punta. Nel 1913, lo scultoreBoris Frödman-Cluzel ha addirittura riprodotto in bronzo l’incredibile piede curvo della Pavlova.

3 / Fu la prima interprete dell’assolo “La morte del Cigno”

Anna Pavlova ne “La morte del cigno” (originariamente “Il cigno”), un assolo coreografico di Michel Fokine su  brano musicale di Camille Saint-Saëns, realizzato appositamente per lei. Circa 1905

Il tandem creativo della Pavlova con il giovane coreografo Michel Fokine (nato Mikhail Fokin) fu particolarmente proficuo. Fu lui a mettere in scena per la ballerina l’assolo coreografico “Il cigno”, rappresentato per la prima volta nel 1907 al Teatro Mariinskij. Molti si confondono e la considerano parte del balletto “Il lago dei cigni”, ma si tratta di una composizione a sé stante. In seguito divenne più nota come “La morte del cigno”. Il pubblico rimase stupito non solo dal dramma e dall’incredibile abilità, ma anche dal modo in cui la Pavlova interpretava in modo convincente il ruolo del cigno; da come le sue mani in filigrana erano in grado di imitare i movimenti delle ali dell’uccello.

Questo assolo sarebbe diventato il cavallo di battaglia della ballerina, che lo avrebbe eseguito in tournée in tutto il mondo. Anna Pavlova morì di pleurite all’età di 49 anni, nel 1931, ma si esibì fino all’ultimo.

“Preparate il mio costume da cigno!”, furono, secondo la leggenda, le ultime parole dell’artista.

Si è conservato un video di una delle esibizioni della Pavlova.

4 / Creò una sua compagnia di balletto

“Anna Pavlova nel ruolo della baccante nel balletto “Le stagioni”, dipinto del pittore irlandese John Lavery (1856-1941). “Le Stagioni” è un balletto allegorico in un atto, quattro scene, del coreografo Marius Petipa, con musiche di Aleksandr Glazunov

La Pavlova non brillò solo a San Pietroburgo. Già nel 1908, insieme al ballerino Adolph Bolm, aveva messo su una piccola compagnia ed era partita per la prima tournée in Europa. Nel 1909 Anna Pavlova conquistò poi Parigi, danzando in diversi balletti della prima assoluta delle popolarissime "Stagioni russe" di Sergej Diagilev.

LEGGI ANCHE: Le foto più rare dei “Balletti Russi” di Sergej Diagilev a Londra e Parigi a inizio Novecento 

Ma la ballerina non rimase nella compagnia di Djagilev. In questo periodo componeva già da sola numeri di danza e decise di organizzare una propria compagnia di balletto.

Nel 1914 la Pavlova si esibì per l’ultima volta in Russia e allo scoppio della Prima Guerra Mondiale si trasferì a Londra. Tuttavia, nella sua nuova casa non c’era certo molto spesso: iniziò infatti la sua tournée mondiale. Si esibì in decine di Paesi in tutto il mondo: Australia, Nuova Zelanda, Filippine, Malesia, Giappone, Cina, India, Egitto, vari Stati dell’America Latina e, naturalmente, Stati Uniti ed Europa. In alcuni Paesi portò il balletto per la prima volta.

La ballerina Anna Pavlova sulle scale della sua casa di Hampstead, Londra. Da un servizio fotografico pubblicato sulla rivista “Dame” nel 1912

Un vero e proprio momento di gloria fu la visita della Pavlova in Messico nel 1919. Il Paese si era appena ripreso dalla rivoluzione e, per la sicurezza della ballerina e della sua troupe, il presidente Venustiano Carranza ordinò addirittura di mettere 200 soldati di scorta sul tetto del treno.

A Città del Messico, la Pavlova tenne vari spettacoli nell’arena della corrida. Oltre ai classici del balletto, mise in scena “Fantasie messicane”, basato sul folklore locale. Sei anni dopo, tornò in Messico, incantando ancora una volta il pubblico di lingua spagnola con il “Don Chisciotte”.

Il poeta messicano Ramón López Velarde scrisse la poesia “Anna Pavlova”, interamente dedicata ai piedi divini della ballerina.

5 / È la ballerina più famosa al mondo

La prima ballerina russa Anna Pavlova con le sue numerose paia di scarpette da ballo nel suo camerino prima di uno spettacolo a Parigi

Quasi tutti i Paesi le hanno conferito premi o mostrato la loro adorazione in altri modi. Non solo dolci, ma anche asteroidi, alghe, pianure su Venere, aerei e strade sono stati chiamati in onore della Pavlova.

Nei Paesi Bassi è stata creata una varietà speciale di tulipani bianchi “Anna Pavlova”.  

Quando la ballerina era ancora viva, una sua statua dorata fu installata sulla cupola del Victoria Palace Theatre di Londra (andò perduta durante la Seconda Guerra Mondiale, ma fu reinstallata nel 2006).

La statua di Anna Pavlova sul Victoria Palace Theatre di Londra

Fino a poco tempo fa, un posto speciale era riservato al fantasma della Pavlova (!) ad ogni spettacolo del teatro. Si dice che il personale del teatro vedesse il fantasma danzare sul palcoscenico vuoto quando non c’erano spettacoli. Questa tradizione è stata interrotta solo nel 2016, quando il teatro ha iniziato a proiettare lo spettacolo “Harry Potter e il bambino maledetto”: il posto della Pavlova è stato assegnato al pubblico. Qualche anno fa, però, nell’edificio vicino è stato aperto il bar “Pavlova’s”


LEGGI ANCHE: Come le ballerine russe insegnarono all’Europa a danzare 

Cari lettori, 

a causa delle attuali circostanze, c’è il rischio che il nostro sito internet e i nostri account sui social network vengano limitati o bloccati. Perciò, se volete continuare a seguirci, vi invitiamo a: 

  • Iscrivervi al nostro canale Telegram
  • Iscrivervi alla nostra newsletter settimanale inserendo la vostra mail qui
  • Andare sul nostro sito internet e attivare le notifiche push quando il sistema lo richiede
  • Attivare un servizio VPN sul computer e/o telefonino per aver accesso al nostro sito se risultasse bloccato nel vostro Paese

Per utilizzare i materiali di Russia Beyond è obbligatorio indicare il link al pezzo originale

Questo sito utilizza cookie. Clicca qui per saperne di più

Accetta cookie