Il primo inno della Russia fu copiato da quello inglese?

Kira Lisitskaya (Foto: Dominio pubblico; Legion Media)
Ascoltate l’inno scelto da Alessandro I, che fu ufficiale dal 1816 al 1833, e giudicate voi stessi…

Fino al 1816 l’Impero Russo non aveva un suo inno nazionale. In occasioni ufficiali si eseguiva uno dei seguenti componimenti:

1. Il canto militare “Risuoni il tuono della vittoria” (“Grom pobedy, razdavajsja!”) testo di Gavriil Derzhavin, musica di Osip Kozlovskij:

2. L’inno religioso “Quant’è glorioso il nostro Signore di Sion” (“Kol’ slaven nash Gospod’ v Sione”) testo di Mikhail Cheraskov, musica di Dmitrij Bortnjanskij:

3. La marcia del reggimento Preobrazhenskij (“Marsh Preobrazhenskogo polka”), veniva eseguita in occasione di vittorie militari (tradizionalmente, il comandante di questo reggimento era l’imperatore):

Con Alessandro I fu deciso di creare un nuovo inno dell’impero.
Alla fine del 1816 Alessandro I emanò un editto che indicava “La preghiera del popolo russo” come inno ufficiale dell’Impero. Il testo era del poeta Vasilij Zhukovskij, mentre la musica fu presa dall’inno britannico:

L’imperatore Alessandro era un anglofilo, come tutte le persone a lui più vicine durante i primi anni del suo regno. Le relazioni con l’Inghilterra si erano rafforzate dopo la vittoria dei russi su Napoleone, tanto che a Pietroburgo l’anglomania era praticamente ufficiale. Per esempio, la galleria dei ritratti degli eroi della guerra del 1812 fu creata sotto la direzione del ritrattista inglese George Dawe. Anche per il nuovo inno fu scelta la musica dell’inglese “God Save The King”, attribuito a Henry Carey. Le prime parole dei due inni erano in sostanza uguali.

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“La preghiera del popolo russo” accompagnava tutti gli eventi ufficiali e tutte le apparizioni in pubblico dell’imperatore. Rimase inno nazionale della Russia fino al 1833, quando per ordine di Nicola I il compositore Aleksej Lvov scrisse una nuova versione della musica e il poeta Vasilij Zhukovskij modificò leggermente il suo vecchio testo. Così nacque “Bozhe, tsaria khrani!” (“Dio, Proteggi lo Zar!”) che fu in uso fino al 1917.

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