Nove remake americani di film sovietici e russi

Alcuni sono smaccatamente dei plagi, altri peccano di luoghi comuni, ma qualcuno merita di essere visto

“La scelta del destino”

Fermo immagine dal film “La scelta del destino” (titolo originale: “About Fate”)

Uno degli esempi più recenti di remake americani di film russi è questa pellicola (titolo originale: “About Fate”), che riprende la trama della commedia sovietica “L’ironia del destino, oppure Buona sauna!” del regista Eldar Rjazanov, grande successo del 1975. “About Fate” è stato girato negli Stati Uniti da Marius Vaysberg (noto anche come Marius Balčiūnas-Weisberg), regista di origini ebraico-lituane nato a Mosca nel 1971.

I protagonisti della versione americana, ambientata a Boston alla vigilia di Capodanno, sono l’avvocato Griffin Reed (Thomas Mann) e l’agente immobiliare Margot Hayes (Emma Roberts). Entrambi vogliono farsi una famiglia prima della fine dell’anno. Thomas intende chiedere alla sua ragazza Clementine, che fa la blogger, di sposarlo, mentre Margot spera che il suo boyfriend, Kip, le faccia la proposta di matrimonio.

Fermo immagine dal film “L’ironia del destino, oppure Buona sauna!” (titolo originale: “Ironija sudby, ili S ljogkim parom!”

Come tutti gli anni alla vigilia di Capodanno, Griffin e alcuni suoi amici russi vanno alla sauna, dove Griffin si ubriaca. Gli amici gli chiamano un taxi, ma danno all’autista un indirizzo sbagliato. L’autista lo porta in un altro quartiere, il quale però è quasi identico a quello dove abita Griffin. Il giovane apre con la sua chiave un appartamento ed entra. Non si accorge dell’errore, sebbene la casa sia arredata in maniera diversa. Per di più, c’è un gatto che non è suo. Poco dopo, Margot torna a casa e trova uno sconosciuto ubriaco nel suo letto.

L’inizio del film è un calco della commedia sovietica, ma gradualmente la storia hollywoodiana si discosta dall’originale. L’azione si svolge non solo dentro l’appartamento, ma anche nei ristoranti, nelle strade e negli uffici. 

Ne risulta una tipica commedia romantica con un tocco di miracoli di Capodanno e un lieto fine obbligatorio.

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“Seven Seconds”

Fermo immagine dalla serie tv Netflix  “Seven Seconds”

Netflix ha rifatto nel 2018 il dramma criminale “Majór” (“Майор”) del regista russo Jurij Bykov, trasformando il film del 2013 nella serie televisiva “Seven seconds”, con Regina King e David Lyons.

L’inizio della serie riprende la storia originale (un poliziotto, con la sua macchina, investe una persona e i suoi colleghi cercano di insabbiare il caso). L’azione, ambientata nel New Jersey, assume toni altamente drammatici, perché la vittima dell’incidente è un ragazzo di colore.

Fermo immagine dal film russo “Majór”

La serie, accolta positivamente dal pubblico, ha fruttato a Regina King un Premio Emmy e una nomina ai Golden Globe.

“The Elder Son”

Fermo immagine dal film “The Elder Son”

Il protagonista di “The Elder Son”, film del 2006 diretto da Marius Vaysberg, è un immigrato russo di origini ebraiche che si chiama Max, suonatore di clarinetto. La vita dell’uomo cambia, quando un ladro di macchine si fa passare per suo figlio da una donna che Max aveva amato nel passato.

Fermo immagine dal film sovietico “Starshij syn” (ossia: “Il figlio maggiore”)

La versione americana con Shane West e Leelee Sobieski è un remake del film omonimo del regista Vitalij Melnikov con Evgenij Leonov, Nikolaj Karachentsov e Natalja Egorova, uscito nel 1976. Nella commedia sovietica, “Starshij syn” (“Старший сын”), un uomo che non ha un posto per dormire si finge figlio del padrone di casa.

“Queen of Blood”

Fermo immagine dal film “Queen of Blood”

Non tutti i film americani sono un remake diretto. Per esempio, “Queen of Blood”, del 1966, è basato sulla sceneggiatura del film di fantascienza sovietico “Mechte navstrechu” (“Мечте навстречу”) di Michail Karjukov e Otar Koberidze, uscito nel 1963.

Il film sovietico raccontava la storia di una nave spaziale aliena che si schianta su Marte. L’astronoma sovietica Tanja parte alla ricerca degli alieni a bordo dell’astronave “Okean” (Oceano). Poco dopo viene lanciata un’altra nave, con la quale su Marte arriva l’uomo che Tanja ama.

Ad Hollywood la sceneggiatura è stata riscritta in chiave horror: gli astronauti partono per soccorrere una nave aliena, sulla quale però c’è una donna vampiro. Uno dei personaggi è interpretato da Basil Rathbone, conosciuto per i vecchi film britannici su Sherlock Holmes.

Fermo immagine dal film “Mechte navstrechu” (ossia “Incontro al sogno”)

Il regista Curtis Harrington confessò che il suo “Queen of Blood” al 70% era basato sulla sceneggiatura sovietica. Aveva inoltre incluso nella pellicola senza autorizzazione delle sequenze dell’originale “Mechte navstrechu” e di un altro film sovietico, “Nebo zovjot” (“Небо зовет”; titolo italiano: “Stazione spaziale K9”). Costato 60.000 dollari, il film americano incassò al botteghino 17 milioni.

“Battle Beyond the Sun”

Fermo immagine dal film “Battle Beyond the Sun”

Un altro progetto pirata, risalente al 1962, del regista Roger Corman, che per questo film fu assistito da Francis Ford Coppola.

“Battle Beyond the Sun” è un calco del sovietico “Nebo zovjot” (1959) di Aleksanr Kozyr e Michail Karjukov che racconta una sfida tra Russia e Stati Uniti per essere i primi a sbarcare su Marte. Nella versione russa, ovviamente, vincevano i sovietici.

Fermo immagine dal film “Nebo zovjót” (ossia: “Il cielo chiama”), che fu distribuito in Italia con il titolo “Stazione spaziale K9”

Rielaborando la sceneggiatura, gli americani hanno proposto una propria versione. Corman e Coppola hanno rimosso gli episodi in cui gli americani erano i “cattivi” e hanno aggiunto un’altra battaglia su Marte in cui si fronteggiano il Sud e il Nord. Anche i nomi dei personaggi sono stati americanizzati.

“The Magic Voyage Of Sinbad”

Fermo immagine dal film “The Magic Voyage of Sinbad”: il regista americano si limitò a tagliare e rimontare la pellicola sovietica “Sadko”

Il “remake” più sorprendente è forse quello del sovietico “Sadko” (1952)  del regista Aleksandr Ptushko. Nel 1953, questo film fantasy sovietico, che racconta la storia di Sadko, fiabesco suonatore di Gusli, fu premiato con il Leone d’argento alla Mostra di Venezia. Successivamente, il film fu distribuito negli Usa.

Dieci anni dopo, Roger Corman ha rimontato il film, tagliando le scene in cui Sadko canta e cambiando i nomi dei personaggi. La nuova versione è stata presentata con il titolo “The Magic Voyage of Sinbad”. La sceneggiatura è stata adattata da Francis Ford Coppola.

“Voyage to the Prehistoric Planet”

Fermo immagine dal film “Voyage to the Prehistoric Planet”

Il sovietico “Planeta bur’”, conosciuto in Italia col titolo “I sette navigatori dello Spazio”, fu girato nel 1961 dal regista Pavel Klushancev. Il film racconta la storia di cosmonauti che su tre navi spaziali partono alla volta di Venere, dove trovano degli esseri sconosciuti, vedono un’eruzione vulcanica e risolvono una serie di problemi psicologici.

L’influenza di questo film sovietico è visibile in celebri produzioni americane come “Guerre stellari” di George Lucas, “2001: Odissea nello spazio” di Stanley Kubrick e “Terminator 2 – Il giorno del giudizio” di James Cameron.

Fermo immagine dal film “Planeta bur” (ossia: “Il Pianeta delle tempeste”), distribuito in Italia con il titolo “I sette navigatori dello Spazio”

Le citazioni dirette però le troviamo in due progetti di Hollywood. Nel 1965, dopo aver rimontato il film e aver aggiunto alcuni episodi, la pellicola fu riproposta col titolo “Voyage to the Prehistoric Planet”. Successivamente, la sceneggiatura fu usata anche per “Voyage to the Planet of Prehistoric Women”.

“Three Russian Girls”

Fermo immagine da “Three Russian Girls”, film di propaganda filo-sovietica americano dei tempi della Seconda guerra mondiale

Il film sovietico del 1941 “Frontovye podrugi” (“Фронтовые подруги”, altrimenti conosciuto come “Natascia”) racconta la storia di alcune infermiere che lavorano in un ospedale militare durante la Guerra d’inverno, tra Urss e Finlandia. 

Fermo immagine dal film “Frontovye podrugi” (ossia: “Le amiche del fronte”), noto nel mondo anglosassone come “The Girl from Leningrad” e distribuito in Italia come “Natascia”

L’americano “Three Russian Girls” (“She Who Dares”), dei registi Fedor Ozep ed Henry Kesler, ne è un calco quasi identico. Racconta la storia di un’infermiera di un ospedale di Stalingrado che si innamora di un pilota americano, l’aereo del quale è stato abbattuto. La versione americana include diverse sequenze di documentari sovietici, mentre alcune scene di guerra sono identiche a quelle del film prodotto in Urss.

“Three Russian Girls” fu proposto per l’Oscar alla migliore colonna sonora.

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“Sahara”

Fermo immagine dal film “Sahara” del 1943. In Italia uscì nel 1950, tagliato e con un doppiaggio di Alberto Sordi che modificava molte battute rispetto all’originale, per non far passare da codardo il soldato italiano

Nel 1936, il film “Trinadzat” (titolo italiano: “Sangue sulla sabbia”), che racconta le avventure di alcuni combattenti dell’Armata Rossa, rese famoso il regista Mikhail Romm. 

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Fermo immagine dal film “Trinadtsat” (ossia “I tredici”), distribuito in Italia con il titolo “Sangue sulla sabbia”

Ispirato da questo “eastern” sovietico, il regista Zoltán Korda, sei anni dopo, girò il suo “Sahara” con Humphrey Bogart. Nella versione americana un’unità di carri armati americani in Libia affronta un battaglione di tedeschi. Ciò è forse l’unica differenza rispetto al progetto sovietico. Eppure, “Sahara” di Korda ebbe ben 3 nomination del Premio Oscar: al miglior suono, alla migliore fotografia e al miglior attore non protagonista.

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