Arriva il nuovo film della saga “Major Grom”, il supereroe russo che ha fatto faville su Netflix

Bubble Comics
Non ha superpoteri e i suoi autori non prendono bene il soprannome di “Russian Marvel” affibbiato alla loro casa editrice e di produzione. Ecco come la Bubble Comics è riuscita a creare da zero una cultura di massa per il fumetto russo

Igor Grom è un maggiore (majór) di polizia che vive a San Pietroburgo; un implacabile nemico del crimine. Non ha superpoteri, tranne la capacità di analizzare rapidamente una situazione e prevedere il corso più probabile degli eventi. “Uno non è un supereroe se ha dei superpoteri, lo è se ha sconfitto un supercattivo”, dice di lui un altro personaggio del fumetto “Major Grom”.

Igor Grom

Grom (il cognome in russo significa “Tuono”) è il supereroe più popolare mai inventato in Russia. L’editore Bubble Comics, i cui autori hanno ideato “Major Grom”, ha già pubblicato più di centocinquanta numeri con lui come protagonista. E il 1° gennaio 2023 uscirà un nuovo film ispirato alla sua saga: “Grom: Trudnoe detstvo” (“Гром: Трудное детство”; ossia “Grom: Un’infanzia difficile”). Il primo film, “Major Grom - Il medico della peste” (“Майор Гром: Чумной Доктор”; “Major Grom: Chumnoj Doktor”), ha raggiunto la vetta della classifica globale di Netflix nel 2021 ed è rimasto in Top 10 per altri sei mesi.

La cosplayer russa Kardi

La cosplayer russa Kardi è tra i fan di lunga data di Major Grom. È entrata nel fandom di Bubble nel 2015, quando è uscito il fumetto “Igrà” (“Il gioco”). “All’epoca la comunità dei fan era molto giovane e molto piccola, composta letteralmente da poche persone, ma molto amiche tra di loro”, racconta Kardi. “I fumetti uscivano regolarmente, ma il fandom è rimasto un po’ in sordina fino al 2018, quando è uscito il primo cortometraggio. Ma quando è uscito ‘Major Grom - Il medico della peste’ [il 5 maggio 2021; ndr] il fandom è letteralmente esploso”, continua Kardi. Più di 5.000 persone si sono recate al “Detskij Mir” (il celebre grande magazzino di articoli per bambini di Mosca) per la sessione di autografi con gli attori.

La cosplayer russa Kardi

Di Major Grom non è innamorato solo il pubblico, ma anche Artjom Gabreljanov (1987-), proprietario della casa editrice Bubble Comics, che ha contribuito alla stesura della sceneggiatura: “Ho messo in lui molte delle mie caratteristiche e del mio carattere; mi ci rivedo, e mi fa piacere notarlo”.

Nel 2011, Artjom, figlio dell’importante magnate russo dei media Aram Gabreljanov, ha creato la divisione Bubble presso la News Media del padre, che è poi diventata indipendente e la più grande casa editrice russa di fumetti originali grazie, in parte, a un finanziamento di 3 milioni di dollari. Nel 2015, Artjomm Gabreljanov ha aperto i Bubble Studios per produrre film.

Artjom Gavreljanov

Oltre a Grom, Bubble ha altri supereroi russi. Per esempio, Enoch, la storia di Andrej Radov, che cede la croce della famiglia a un banco dei pegni per comprare un’auto. Dopo un incidente cade in coma e nell’aldilà deve vagare nel tempo, proteggendo la Russia dalle forze del male. O “Besoboj”, con Danila che combatte i demoni che hanno invaso Mosca in una lotta per il trono di Satana.

Il creatore del forum online “BUBBLE Fans”, uno studente con il nickname  di Kuenzov, spiega così il suo interesse per i supereroi russi: “Attraggono per fattori assolutamente diversi: alcuni per il loro difficile destino, altri per il design, altri ancora per il carisma. Le loro realtà sono prettamente russe, ma possono essere comprensibili anche ai lettori stranieri”.

“Non siamo Marvel”

La cultura del fumetto è ancora nuova per i russi, quindi Bubble Publishing viene spesso definita dalla stampa “la Marvel russa” o è paragonata alla DC. Ma persino questi giganti internazionali hanno problemi con le vendite di fumetti cartacei in Russia: “La Marvel stancando bene, ma con errori di valutazione”, dice Nikita Karpov, proprietario della fumetteria “EDGE Comics” di Perm. “Alcuni fumetti non vendono per niente, altri invece si esauriscono nel giro di una settimana. Sembra che la Marvel sarà sempre più piccola sul mercato russo e che i fumetti nazionali abbiano la possibilità di conquistare nuovo pubblico”.

Nikita Karpov

“Le storie di Bubble Publishing sono originali. Non mirano a copiare la Marvel o la DC, ma a creare delle loro storie interessanti senza imitare gli editori occidentali. Certo, sono lontani da Marvel e DC, ma questo è comprensibile, il duo occidentale è apparso negli anni Trenta ed è cresciuto fino a raggiungere proporzioni gigantesche”, dice Kuenzov, il creatore del gruppo “Bubble Fans”.

Artjom Gabreljanov è irritato dal continuo paragone tra la sua casa editrice e i colossi americani: “Odio quando ci chiamano ‘la Marvel russa’. Non abbiamo nulla di simile a loro, non ci siamo mai posizionati in quel modo, abbiamo anche un focus diverso nei fumetti e le storie sono più realistiche”.

Fiasco e record

Per le riprese del primo film basato sul fumetto con protagonista Igor Grom sono stati spesi 600 milioni di rubli. I creatori avevano previsto di raccogliere 1,5 miliardi di rubli al botteghino per raggiungere il pareggio e finanziare nuovi film con i loro personaggi. Ma nonostante l’interesse dei fan, il film è stato un fiasco al cinema, coprendo solo la metà del budget. 

Per fortuna ha poi sorpreso sulle piattaforme di streaming. Netflix ha acquistato i diritti del film per una cifra record per il cinema russo, che non è stata resa nota ufficialmente. Il precedente record – 1,5 milioni di dollari – era detenuto dalla serie russa “Epidemija”/“To the Lake”, il che significa che non è stato pagato di meno per Major Grom. In due giorni il film della compagnia Bubble ha raggiunto la vetta della classifica internazionale. E in oltre 50 Paesi del mondo “Major Grom” si è piazzato stabilmente nella top 10.

L’insuccesso al botteghino del primo film Artjom Gabreljanov lo vive in modo filosofico, ritenendo che il successo della pellicola in entrambi i formati non avrebbe permesso alla società di svilupparsi, mentre le difficoltà li hanno costretti a lavorare sulla qualità: “È facile perdere la testa per un film di successo; si comincia a pensare che il prossimo, qualsiasi cosa si faccia, andrà benissimo. Il fallimento al botteghino ci ha salvato dal pericolo di un ego smisurato”. 

Un’infanzia difficile

Come risultato, il secondo film di Major Grom sarà distribuito solo in streaming, anche se stavolta sulla piattaforma russa di Yandex, Kinopoisk. Per Gabreljanov questo è un vantaggio. “Ci sono così tante sfide nella distribuzione che nessuno può prevedere se un film sarà un successo o meno”, sostiene. Kinopoisk ha chiesto ai Bubble Studios di realizzare un piccolo film esclusivo su Major Grom per il Capodanno, ma il film si è trasformato in un lungometraggio.

Con il secondo film della saga, lo studio vuole sorprendere il pubblico, ma ha anche paura di deluderlo. A differenza de “Il medico della peste”, ricco di azione, “Un’infanzia difficile” è un film calmo e misurato, pensato per rivelare il carattere di Igor Grom e mostrare le condizioni in cui è cresciuto.

“Questa non è la seconda parte di ’Major Grom – Il Medico della peste’”, mette le mani avanti Gabreljanov, “non ci sarà lo stesso livello di emozioni continue. Paragonare questi film è come paragonare un velocista e un fondista, la boxe alla danza classica; si tratta di formati assolutamente differenti”.

Come sono arrivati i fumetti in Russia e come se la passano oggi

Nella Russia zarista, e successivamente nei primi anni dell’Urss, esisteva una particolare cultura delle caricature satiriche, in parte simile a quella dei fumetti. Tuttavia, venne poi sempre più respinta dagli artisti sovietici come una “perniciosa influenza occidentale”. Di disegnato rimasero solo le storie illustrate per bambini, ad esempio in “Murzilka”, una popolare rivista per l’infanzia, a cui ci si poteva abbonare per posta. Di conseguenza, il fumetto si affermò nella coscienza di massa dei russi come un genere per bambini. La svolta è iniziata solo all’inizio degli anni Dieci del Duemila.

La rivista per l'infanzia “Murzilka”, 9/1985

Nel 2011 – anno di fondazione di Bubble comics – ha aperto a Mosca il primo negozio di fumetti, “Chuk i Gik” (“Chook and Geek”). Ancora oggi resta il più grande della capitale, con altre fumetterie che stanno però sorgendo in tutto il Paese. È inoltre possibile acquistare fumetti Marvel, DC o edizioni di artisti russi su un gran numero di piattaforme online o anche ordinare direttamente dagli autori sui social network

Nikita Karpov, di Perm, dice che in precedenza l’industria del fumetto in Russia era quasi esclusivamente un’industria di appassionati. I fan creavano case editrici, lavorando per l’idea, senza grande giro di soldi. Potevano permettersi di sperimentare e il loro obiettivo globale era quello di sviluppare il fumetto in Russia. Ora la cultura del fumetto è diventata aziendale.

“La maggior parte dei piccoli [progetti] passano sotto il grande editore Eksmo, e hanno più fondi ma meno libertà”, spiega Karpov. L’editore Alpaka utilizza un modello interessante. “Hanno avuto l’idea di prendere opere di autori popolari e creare fumetti basati su di esse. Questo approccio sembra essere vincente: autori e personaggi famosi della letteratura (che assicurano attenzione e vendite), con storie abbastanza mainstream”, dice Karpov.

I fumetti russi mancano ancora di supereroi e di fantascienza, i principali generi mainstream in tutto il mondo, spiega Karpov. “Se ne occupa solo Bubble, mentre se gli altri editori hanno una storia di supereroi, è per parodiarli o li prenderli in giro”, dice.

Inoltre, tutti loro, a differenza di Bubble, non sono in grado di produrre fumetti a cadenza mensile: le spese sono troppo elevate. La maggior parte degli editori pubblica solo singoli libri con copertina rigida e senza periodicità.

“E poi”, spiega ancora Nikita, “i clienti sono diventati difficili: se prima compravano tutto quello che usciva, ora scelgono con cura il loro prossimo acquisto. E le altre case editrici mancano di buoni autori, visto che tutti i migliori se li accaparra Bubble”.

Neanche lo stesso Artjom Gabreljanov, né Nikita Karpov, né gli appassionati di Major Grom vedono seri concorrenti a Bubble in Russia. Gabreljanov dice di non essere contento di questo: “Purtroppo non posso dire che qualcuno ci sia vicino in termini di numero di storie e di calendario di uscita dei fumetti. Mi piace competere e lottare per ottenere attenzione e qualità. È demotivante non avere nessuno con cui competere”.

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