Il “Khudozhestvennyj”, in Piazza Arbat, è uno dei cinema più antichi del mondo ancora in funzione. È sopravvissuto alla Rivoluzione russa del 1917, alla Seconda guerra mondiale, all'era della stagnazione degli anni '70 e alla tumultuosa perestrojka degli anni '80.
Il cinema Khudozhestvennij nel 1912
Dominio pubblicoInaugurato il 10 novembre 1909, originariamente era chiamato “Art Electro-Theater”, e la prima proiezione ebbe luogo il giorno seguente. Il pubblico aspettava con ansia di vedere il film muto francese “Georgette” diretto da Maurice de Féraudy. Le prime proiezioni furono molto brevi e duravano solo 15 minuti circa.
Nel 1909, visitò il cinema nientepopodimeno che l'autore di “Guerra e Pace”, Lev Tolstoj!
Il progetto originale fu disegnato dall'architetto russo Nikolaj Blagoveshchenskij che ideò un edificio a un piano con una cupola e una fontana luminosa nel foyer. Il cinema originariamente poteva ospitare circa 400 persone.
Quattro anni dopo l'apertura, il cinema fu acquistato dal pionieristico regista e imprenditore russo Aleksandr Khanzhonkov. A quel tempo, era ormai chiaro che il pubblico moscovita era affamato di film, perciò il locale doveva essere ampliato per aumentare la capacità di posti a sedere.
Il progetto dell'architetto Fjodor Schekhtel
Dominio pubblicoNel 1913, l'edificio fu ricostruito secondo il progetto di Fjodor Schekhtel, uno dei protagonisti del panorama moscovita dell’Art Nouveau.
Il Khudozhestvennij fu quindi restaurato e modernizzato: la facciata fu riprogettata in stile classico, fu installato un sistema di riscaldamento a vapore e sul tetto fu costruita una cabina speciale per conservare le bobine dei film. Il foyer venne decorato con lampadari di cristallo, colonne di marmo e palme. Prima di ogni proiezione, musicisti e attori accoglievano gli ospiti con spettacoli dal vivo.
Il cinema raddoppiò la sua capacità per accogliere circa 900 persone: l'intellighenzia moscovita di solito prendeva posto in platea, mentre le persone meno facoltose acquistavano i biglietti nel loggione.
Anche il repertorio fu ampliato: nel 1914 vennero proiettati circa 15 cortometraggi muti.
Durante la Rivoluzione del 1917, il cinema fu usato come centro di detenzione per i prigionieri dell'Armata Rossa.
Nel 1919, Vladimir Lenin emise il decreto "Sulla transizione del commercio e dell'industria fotografica e cinematografica sotto il controllo del Commissariato del popolo per l'educazione". Come risultato, l’edificio smise di essere privato e divenne di proprietà del nuovo Stato sovietico.
All'epoca il Khudozhestvennyj offriva un eccellente livello di servizi: era l'unico cinema russo a recapitare i biglietti direttamente a casa dei clienti. Nelle vicinanze, infatti, vi erano molti edifici residenziali.
Il cinema Khudozhestvennij nel 1925
Dominio pubblicoA metà degli anni '30, il cinema aveva quasi 950 posti a sedere, un angolo bar con bevande e dolci, una sala lettura, un fasciatoio per bambini e un cortile interno per ospitare concerti dal vivo in estate.
Il cinema ha continuato a funzionare anche durante la Seconda guerra mondiale per sollevare il morale dei cittadini.
Fu modernizzato nuovamente negli anni '50: alcune delle finestre furono murate, la buca dell'orchestra fu rimossa e furono apportate delle modifiche alla facciata.
Poi, nel 1955, il Khudozhestvennyj divenne il primo cinema "widescreen" (a schermo largo) dell'URSS.
Rimase la più grande e popolare sala di Mosca fino a quando il cinema “Rossija” aprì le sue porte in Piazza Pushkin per ospitare la seconda edizione del Festival Internazionale del Cinema di Mosca, nel 1961.
Nel 1926, il Khudozhestvennyj (che allora si chiamava ufficialmente “1° Cinema di Stato”) ospitò la prima mondiale dell'iconico dramma storico di Sergej Eizenshtejn “La corazzata Potemkin”, accolto con entusiasmo dal pubblico.
Nel 1926, il cinema Khudozhestvennij di Mosca ospitò la prima mondiale del film "La corazzata Potemkin"
Dominio pubblicoNel 1931, “Il cammino verso la vita”, il primo film sonoro sovietico, fu proiettato proprio qui. Fu acclamato alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia del 1932, con Nikolaj Ekk che vinse il premio come miglior regista.
Anche il primo film a colori dell'URSS, “Grunja Kornakova”, fu proiettato al Khudozhestvennyj: era il 1936.
Le cose cominciarono ad andare male negli anni ‘90, quando il Khudozhestvennyj iniziò a ospitare un casinò con slot machine. Questo tempio del cinema chiuse nel gennaio 2014 ed è finalmente tornato in vita nella primavera del 2021.
Dopo sette anni di restauro, lo storico locale ha aperto di nuovo le porte al pubblico. Ora ha quattro schermi e sale con una capacità di posti a sedere da 21 a 474 persone. E nonostante sia sontuosamente decorato con il marmo, non è più eccessivamente ostentoso come una volta.
Oggi il Khudozhestvennyj non proietta “popcorn movie” o blockbuster, ma solo film indipendenti e progetti d'autore, in lingua originale e con i sottotitoli in russo.
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