Sei simboli della Perestrojka scomparsi per sempre

Ptitsyn/Sputnik
Il periodo delle riforme di Gorbachev portò con sé il diffondersi di alcuni beni e fenomeni, che, così come si erano affermati, altrettanto rapidamente sono spariti. Ecco quali

1. L’alcol di contrabbando

Una delle decisioni più controverse prese dalle autorità durante gli anni della perestrojka fu la campagna proibizionista. Cominciò due mesi dopo la salita al potere di Gorbachev nel 1985 e durò due anni. L’alcolismo era una piaga diffusa, ma le misure adottate apparvero troppo drastiche: forte aumento dei prezzi, chiusura dei negozi di liquori, limitazione delle ore in cui l’alcol veniva venduto nei bar e nei ristoranti, appello a non fare uso di alcolici durante le feste – come per esempio i matrimoni – e persino sradicamento delle viti in diverse regioni dell’Urss. Tutto ciò, unito alle difficoltà economiche che portavano alla penuria di prodotti nei negozi, accrebbe il malcontento, oltre a danneggiare le entrate fiscali del governo.
Tale politica dette la stura al contrabbando. Come Gorbachev ha ammesso in seguito, la campagna proibizionista fece aumentare la produzione di alcol illegale. Il liquore fatto in casa veniva distillato con l’aiuto di macchine artigianali. D’altro canto la campagna aumentò l’aspettativa di vita e ridusse i tassi di mortalità nell’Unione Sovietica.

2. I giornali dalle vendite record

La perestrojka fu il tempo della glasnost, una nozione che implicava principalmente la libertà di stampa. Le informazioni in precedenza censurate e controllate dal governo iniziarono ad arrivare liberamente al pubblico. Ciò portò a una crescita importante della circolazione di alcuni giornali. Tale fu il caso, per esempio, del settimanale “Argumenty i Fakty”, la cui diffusione è entrata nel Guinness dei primati, quando raggiunse 33,5 milioni di copie nel 1990; fino ad oggi la più grande diffusione di un giornale nella storia. Tale era la richiesta pubblica di contenuti non censurati che il giornale era letto in totale da 100 milioni di persone.
Qualcosa di simile accadde all’epoca con i periodici letterari sovietici. Fino alla perestrojka erano popolari ma non ebbero mai diffusioni milionarie. La glasnost costrinse le persone a correre alle edicole per aggiudicarsi l’ultimo numero della riviste, che ora stampavano i romanzi prima proibiti nell’Urss. La più famosa rivista letteraria era Novij Mir (“Nuovo mondo”). La sua diffusione nel 1991 raggiunse il livello record di 2,7 milioni di copie. Oggi ne vende solo 7.200.

3. I personal computer made in Urss

L’industria informatica sovietica fu tra i leader mondiali dopo la Seconda guerra mondiale, ma negli anni Settanta iniziò a perdere posizioni, durante il cosiddetto periodo di stagnazione. Eppure, dopo la comparsa del primo pc di massa prodotto in Occidente alla fine degli anni Settanta, l’Urss lanciò lo sviluppo dei propri computer domestici. Questo processo fu potenziato durante la perestrojka: dal momento che molte imprese furono costrette a riconvertirsi, abbandonarono la produzione di armi per passare a quella di computer. Anche le scuole iniziarono a dare lezioni di programmazione informatica, contribuendo al proliferare del mercato dei pc domestici sovietici.
La prima macchina sovietica paragonabile all’IBM fu l’Assistent-128, prodotto assieme all’Elektronika BK (uno dei pc sovietici più diffusi all’epoca) e al Korvet, usato nelle classi scolastiche. C’erano anche il Vektor, il Vesta, il Sura e molti cloni di dispositivi occidentali. Tali computer furono prodotti fino all’inizio degli anni Novanta, quando il crollo economico che seguì la caduta dell’Unione Sovietica spazzò improvvisamente tutti questi marchi nella pattumiera della storia.

4. Videocassette e videoregistratori

La perestrojka fu anche l’epoca in cui videocassette e videoregistratori divennero di moda nell’Urss. Ma pochi potevano permettersi di acquistare un videoregistratore, e questi elettrodomestici erano anche difficili da trovare, così alla fine degli anni Ottanta si moltiplicarono i “video saloni”. Si trattava di piccoli locali che di solito proiettavano film su un semplice videoregistratore. Non costavano molto ed erano estremamente popolari tra i giovani. Lì si potevano vedere film di Hollywood che erano stati in precedenza a lungo proibiti. Fu in questo modo che Rambo e Rocky divennero parte integrante della vita degli adolescenti sovietici.

5. I jeans lavati con l’acido

La perestrojka non cambiò solo il modo in cui la gente beveva, leggeva e guardava i film, ma anche come si vestiva. Quasi tutti in quest’epoca hanno indossato dei jeans lavati con l’acido. I jeans non erano così diffusi nell’Urss come in Occidente, ma la domanda era alta. Quando i confini iniziarono ad aprirsi durante la perestrojka, fece persino la sua comparsa una nuova razza di “spacciatori”. E i jeans polacchi Mawin divennero estremamente diffusi.
I jeans lavati con acido furono i primi prodotti all’interno del Paese da una classe imprenditoriale nuova di zecca: le persone che lavorano in cooperative, una forma di impresa introdotta con le riforme di Gorbachev che implicava una maggiore libertà economica. I cittadini sovietici che volevano dar prova del loro spirito imprenditoriale producevano pantaloni in denim lavati a casa con la candeggina e poi li vendevano. Di conseguenza, un gran numero di cittadini sovietici iniziò a indossare questi jeans.

6. I buoni

I coupon per l’acquisto di merce sono probabilmente il più memorabile – e onnipresente – elemento dell’era della perestrojka. Le riforme economiche di Gorbachev furono un fallimento e l’economia del Paese finì in una crisi profonda. Uno dei segnali più visibili fu la rapida crescita del deficit di alimenti e beni di consumo alla fine degli anni Ottanta. Il picco di questo sistema si ebbe nel 1988-1992, quando molti generi iniziarono a essere razionati e distribuiti solo in cambio di buoni: carne, burro, zucchero, sapone, detergenti ecc. Le diverse regioni avevano proprie tariffe. Di solito, la razione per un mese includeva 1 chilogrammo di zucchero e un chilogrammo di farina, 15 pacchetti di sigarette e due chili di carne a persona. Tutto cià è scomparso nel 1992, quando i prezzi furono liberalizzati e il deficit svanì.

E per quanto riguarda i videogiochi, avete mai giocato al mitico Perestrojka? 

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