Dopo il successo ottenuto al Festival RIFF, la commedia italiana “Metti la nonna in freezer”, firmata dai giovani talenti Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, arriva nei cinema russi. Il film, interpretato da Fabio De Luigi e Miriam Leone, sarà distribuito dal 1° gennaio nelle sale di tutto il paese.
Contattati da Russia Beyond, Giancarlo e Giuseppe non nascondono l’entusiasmo di questo nuovo traguardo. “Siamo stati in Russia già due volte (l’ultima nel novembre scorso in occasione del RIFF, ndr), e siamo sempre felici di andare a visitare un paese che ha dato i natali a grandi registi come Ejzenshtejn e Dziga Vertov, oltre che a scrittori come Gogol, Cekhov e Dostoevskij: autori che hanno saputo raccontare questo paese con maestria in chiave visiva. Ogni volta che voliamo in Russia, quindi, andiamo alla ricerca di quello che abbiamo amato nelle pagine di quei libri e nelle scene di quei film”.
L’irriverente commedia fatta di equivoci, astuzie e malintesi si ispira a una storia vera, tratta dalle cronache di Cuneo, dove una nonna morta era stata messa letteralmente in frigo dai suoi familiari per continuare a percepire la pensione.
“Sentiamo una certa responsabilità nel presentare questo film davanti al pubblico russo: siamo ben consapevoli che molti pionieri del cinema erano russi, come i già citati Ejzenshtejn e Dziga Vertov, massimi teorici del montaggio. Per questo ci sentiamo molto responsabilizzati e un po’ orgogliosi”.
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Portare l’ironia italiana davanti a un pubblico straniero sarà una sfida che Giuseppe e Giancarlo sono intenzionati a vincere: “Questo film presenta una serie di battute che spesso in Italia non vengono capite, e che vengono apprezzate di più all’estero… Paradossalmente il nostro umorismo, cinico e un po’ nero, è poco italiano e molto più esterofilo”.
Uscito nelle sale cinematografiche italiane nel 2018, “Metti la nonna in freezer” ha rappresentato per Stasi e Fontana l’atteso debutto sul grande schermo, dopo anni di soddisfazioni limitate però al mondo del web. Solo nel primo fine settimana di programmazione, il film aveva incassato circa 1,3 milioni di euro, raggiungendo in totale 3,3 milioni di incasso. Un vero trionfo, per i due ragazzi poco più che 30enni. “È stata la costanza a permetterci di realizzare i nostri sogni, trasformando la passione per il cinema in un lavoro - spiegano -. Abbiamo girato video fin da ragazzini, e abbiamo continuato a girare e a sperimentare, indipendentemente dai lavori che ci venivano commissionati… Ci siamo sempre messi in gioco, per dimostrare che avevamo della stoffa come film-maker”.
E la Russia potrebbe essere fonte di ispirazione per qualche lavoro futuro? “Sarebbe bello raccontare il Comunismo degli anni ‘70, il periodo della Perestrojka, quando la cultura occidentale e in particolare quella italiana, con Al Bano e Romina, hanno iniziato a penetrare pian piano nella cultura russa… A giudicare da quello che ci hanno raccontato gli amici russi, dev’essere stato un periodo davvero affascinante. Ma anche la storia dei Romanov sarebbe un bellissimo argomento da trattare… o le vite di Lenin e di Stalin… In generale, siamo affascinati dall’adattamento dei romanzi. Uno dei nostri romanzi preferiti è ‘Il Maestro e Margherita’ (di Mikhail Bulgakov, ndr), che ora dovrebbe essere adattato da Baz Luhrmann. La Russia è sicuramente un paese carico di storia e suggestioni, e potrebbe essere fonte di grande ispirazione. A Mosca, poi, ci sono vari luoghi che ci piacciono da morire: dopo le Sette Sorelle di Stalin, c’è la metropolitana… Ci piacerebbe fare un film totalmente ambientato nella metropolitana di Mosca! Ma chissà, magari la prossima volta andremo finalmente a visitare San Pietroburgo e ci verrà voglia di girare un film sulla Prospettiva Nevskij!”.
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