I cinque film russi più attesi del 2020

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Nel prossimo anno usciranno più di 100 pellicole russe. Abbiamo scelto i titoli che hanno più chance di far parlare di sé ai festival cinematografici internazionali e/o più possibilità di successo al botteghino

1 / “Petrovy v grippe”/“Petrov’s Flu” – Kirìll Serèbrennikov

Negli ultimi due anni, il nome del regista Kirill Serebrennikov (1969-) è stato menzionato più spesso non in relazione ai suoi progetti cinematografici o teatrali, ma a causa del processo penale legato al caso “Sedmaja studia”, in cui era accusato di aver architettato uno schema per frodare fondi pubblici. I suoi prolungati arresti domiciliari hanno avuto una risonanza internazionale. Questo contesto difficile ha persino oscurato il successo del film “Leto”/“Summer”, sulla vita della star del rock sovietico Viktor Tsoj, che è stato in corsa per la palma d’oro a Cannes e ha trionfato al premio cinematografico russo “Nika”.

Tuttavia, a metà del 2019, Serebrennikov è stato rilasciato dagli arresti domiciliari e la sua posizione è stata stralciata dal processo. Il regista sì è immediatamente buttato a capofitto in nuovi progetti. Per quanto riguarda il cinema, nel film “Petrovy v grippe”/“Petrov’s Flu”, un adattamento del bestseller del 2016 di Aleksej Sàlnikov, “Petrovy v grippe i vokrug nego” (in corso di pubblicazione in Italia per i tipi di Brioschi con il titolo “I Petrov e l’influenza, annessi e connessi”). La struttura modernista del romanzo di Salnikov richiama le opere di James Joyce e John Updike. Il romanzo si incentra sulla descrizione dell’azione della febbre sulla famiglia Petrov di Ekaterinburg, ma in realtà tutto è, ovviamente, più complicato: con allusioni al mito di Ade e Persefone e altri must intellettuali.

Come un critico lo ha giustamente descritto, il romanzo di Salnikov è un’assurdità altamente culturale con grandi meriti artistici. Il film è stato prodotto da Ilja Stewart, con cui Serebrennikov aveva già realizzato due dei suoi precedenti progetti. Il ruolo femminile principale nel film è interpretato dalla famosa attrice Chulpan Khamatova, una delle donne più influenti di Russia. 

2 / “Nobody” – Iljà Najshùller

Ilja Naishuller (1983-) è diventato famoso nel 2015 quando il suo film d’azione “Hardcore!” (girato tutto in soggettiva, tanto da ricordare un videogioco sparatutto), che si svolge nella Mosca contemporanea, ha fatto furore al festival di Toronto ed è stato distribuito in 40 Paesi. Non è diventato un film di successo al botteghino, ma ha aperto molte porte al regista: si vociferava che i grandi studi di Hollywood fossero pronti a scritturarlo per progetti del valore di 100 milioni di dollari.

Najshuller ha respinto tutte le proposte, con sorpresa di tutti, e la volta successiva che la Russia ha sentito parlare di lui è stato solo nel 2017, quando ha girato un video per la canzone “Voyage” della popolarissima band “Leningrad”. Ma questa non era certo la prosecuzione della carriera su cui i suoi  fan tanto contavano. Ma quattro anni dopo Hardcore!, Ilja si è messo a girare il suo secondo lungometraggio, negli Stati Uniti, “Nobody”.

Questo action thriller è stato girato inglese e racconta di un uomo poco rilevante contro cui improvvisamente la mafia apre la caccia. Salvando una donna dai gangster di strada, il personaggio principale ne fa finire uno in ospedale. Si scopre essere il fratello di un potente signore della droga, che ora è ossessionato dalla sete di vendetta.

Il ruolo principale nel film è interpretato da Bob Odenkirk, la star della serie tv “Better Call Saul”; lo sceneggiatore è Derek Kolstad, che ha lavorato a “John Wick”. I produttori sono Braden Aftergood (produttore esecutivo della serie “Breaking Bad” e del film d’azione “Siberia”) e Kelly McCormick (produttrice esecutiva di “Deadpool 2” e di Fast & Furious - Hobbs & Shaw”).

3 / “Resurrected” – Egòr Barànov

Alcuni anni fa, il regista e produttore Timur Bekmambetov ha inventato il genere dello “screenLife horror”: horror le cui azioni si svolgono tutte all’interno dello schermo di uno smartphone o computer. La prima esperienza in questo genere, “Unfriended” (ambientato completamente nello schermo di un MacBook Air) ha raccolto 63 milioni $ in tutto il mondo; nel 2018, il thriller “Searching” ha guadagnato 75,5 milioni $ in 60 paesi. E tutto questo, con budget di produzione molto piccoli. Non sorprende che Bekmambetov continui a sviluppare questa miniera d’oro.

Il regista del suo prossimo horror ScreenLife è Egor Baranov (1988-), diventato famoso dopo aver girato la trilogia “Gogol” che ha raccolto oltre 40 milioni $ nei cinema russi. Inoltre, Baranov è il regista delle serie TV “Fartsa” e “Saranchà”/“Locust”, che sono stati i primi programmi televisivi russi a essere acquistati da Netflix.

“Resurrected” si svolge nel prossimo futuro, dove la Chiesa cattolica ha sviluppato un modo per resuscitare i morti. Uno dei primi al mondo a tornare in vita è il figlio di un ministro della chiesa virtuale, Stanley, morto durante un incidente d’auto. All’inizio Stanley è felice, ma si rende presto conto che i risuscitati sono incontrollabili. Ma nessuno vuole ascoltare i suoi avvertimenti e il personaggio principale inizia la sua indagine per scoprire una cospirazione globale…

4 / Aspiration – Mikhaìl Ìdov

Lo scrittore e sceneggiatore russo-americano Mikhail Idov (1976-), che ha fatto il suo debutto lo scorso anno come regista del film “Jumorist/The Humorist”, su un comico sovietico degli anni Ottanta, finirà di lavorare al suo primo film in lingua inglese nel 2020. “Aspiration” è una coproduzione russo-canadese. Per quanto riguarda la parte russa, la produzione è svolta da Metrafilms (la compagnia del film “Dovlatov”, per intendersi), che aveva già prodotto il film d’esordio di Idov.

Idov afferma che “Aspiration” è un thriller psicologico da camera, ispirato ai film di Danny Boyle, J. C. Chandor e Julia Loktev. La trama ruota attorno a un gruppo di uomini di successo che iniziano a litigare tra loro dopo un suicidio sospetto nei loro ranghi. Le riprese del film avverranno completamente in Irlanda, e tutti i ruoli saranno interpretati da attori di lingua inglese, i cui nomi non sono ancora stati divulgati.

5 / “Kalashnikov” – Konstantìn Bùslov

Il produttore Sergej Bodrov (famoso anche come regista, tra gli altri di “Il prigioniero del Caucaso”, “Mongol“ e “Il settimo figlio”) e il regista Konstantin Buslov (1970-) stanno lavorando a una biografia di Mikhail Kalashnikov, il creatore di forse uno dei marchi russi più famosi del XX secolo: il fucile d’assalto AK-47.

Il film racconta i test fallimentari del progettista autodidatta, prima di realizzare il suo sogno. Kalashnikov era un comandante di carri armati durante la Seconda guerra mondiale, fu gravemente ferito nel 1941 e in seguito non poté più tornare al fronte. Mentre era in ospedale, non smise mai di rimproverarsi di “essere nelle retrovie” e fece i primi disegni di armi su un quaderno. A 29 anni, creò l’arma che gli ha portato fama mondiale.

Il ruolo del protagonista nel film è interpretato dalla stella nascente del cinema russo, Jurij Borìsov (1992-), noto per i film “Vtorzhenie”/“Invasion”, “Byk”/“The Bull” e “Khrustal”/“Crystal Swan. Il film è dedicato al centesimo anniversario della nascita di Mikhail Kalashnikov, che si celebra quest’anno.

Tutto quello che c’è da sapere sul Kalashnikov 

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