Una personalità sfaccettata. Questo era Sergej Dovlatov (1941 - 1990), giornalista sovietico, scrittore, amico del poeta premio Nobel Joseph Brodskij, emigrato negli Stati Uniti, editorialista del New Yorker, autore di più di 12 libri.
Dovlatov era un maestro della tradizione letteraria tragicomica e per i suoi scritti traeva spunto da autori del calibro di Anton Chekhov, Arkadij Averchenko e Mikhail Zochenko. È diventato famoso grazie alla pubblicazione di alcuni opere come “La valigia”, “Compromesso”, “La marcia dei solitari” e molti altri.
Un nuovo film che porta il suo nome, “Dovlatov”, ritrae alcuni giorni della sua vita a Leningrado (oggi San Pietroburgo) nel 1971. Girato dal regista Aleksej German jr., il film racconta il suo lavoro onesto di giornalista, il rapporto teso con la moglie e la figlia e il mondo personale dello scrittore immerso in un regime totalitario.
Il destino di due geni
Nonostante il film biografico sia dedicato a Dovlatov, il regista coglie l’occasione per parlare anche di un altro personaggio: Joseph Brodskij.
Così come ha spiegato Aleksej German jr., la scelta è ricaduta su quel periodo perché nel 1971 sia Dovlatov sia Brodskij non avevano ancora lasciato l’Urss. Il film racconta la profonda relazione che lega i due, entrambi banditi dalla scrittura e costretti a lasciare il Paese.
Il laccio della censura rischiava infatti di strangolare la loro creatività. Nonostante nessuno dei due volesse lasciare la propria patria, si ritrovano costretti ad andarsene per evitare persecuzioni. Entrambi, poi, ebbero vita breve: Dovlatov morì a 48 anni, mentre Brodskij morì a 55 anni. Nonostante ciò divennero scrittori conosciuti e apprezzati a livello internazionale.
La realtà sovietica degli anni Settanta
In alcune interviste il regista ha spiegato di voler raccontare agli spettatori come fosse la vita ai tempi dell’Unione Sovietica negli anni Settanta. Secondo lui è stato un periodo caratterizzato da un grande massimalismo. Nel film il regista ripercorre il disgelo di Khrushchev, caratterizzato da un nuovo vento di libertà, e il successivo periodo di stagnazione.
Nella pellicola il regista fonde la vita reale di Dovlatov e i suoi sogni di scrittore a una Leningrado sovietica surreale e ricca di satira e allusioni filosofiche.
Dalla letteratura al cinema
Il film su Dovlatov è considerato uno dei migliori film di German jr. e ha vinto numerosi riconoscimenti. A interpretare Dovlatov è l’attore serbo Milan Maric, che presenta una straordinaria somiglianza con lo scrittore. Dal film emerge una personalità forte e fragile al tempo stesso, uno scrittore alla costante ricerca di un posto nella vita e nella letteratura.
Ripercorrete i luoghi che hanno segnato in Russia la vita di Dovlatov: ecco la nostra guida!
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