Un primo sguardo al Padiglione russo alla Biennale di Venezia curato dall’Ermitage

Aprirà i battenti l’11 maggio e si preannuncia una delle principali attrazioni in Laguna. Prende il titolo dalla parabola evangelica del Figliol Prodigo. Ecco qualche assaggio di quello che potrete vedere

Per la prima volta è un’intera istituzione, il museo più grande della russia, l’Ermitage, e non una singola persona, a fare da curatore per l’esposizione russa alla 58º Biennale di Venezia.

Il titolo dell’esposizione viene direttamente dai Vangeli, da quello di Luca (15,11-32) per la precisione: la “Parabola del figliol prodigo” (in russo: “Pritcha o bludnom syne”). Una parabola che ci insegna la compassione, il perdono e la pietà. 

Probabilmente, l’opera d’arte più famosa al mondo sul tema è “Ritorno del figliol prodigo” di Rembrandt (1606-1669), conservata all’Ermitage. Ed è proprio al grande pittore olandese che è dedicata la parte centrale del padiglione russo, grazie all’installazione multimediale del celebre regista russo Aleksandr Sokurov (che proprio a Venezia ha vinto il Leone d’oro nel 2011 con il film “Faust”).

L’installazione rappresenta una delle sale più famose dell’Ermitage e allo stesso tempo anche l’atelier del pittore, con quadri, sculture e un enorme specchio. Lo spazio interno, che rappresenta il mondo contemporaneo, vuole essere un enorme rifugio, un posto dove isolarsi e conservare i valori spirituali. 

Il simbolo più riconoscibile dell’Ermitage-tempio sono gli atlanti fuori dall’ingresso del Nuovo Ermitage, attraverso i quali arrivano da tutto il mondo in visita i “pellegrini” dell’arte. E nella prima stanza del padiglione russo c’è la riproduzione esatta delle gambe di uno degli atlanti. 

L’artista Aleksandr Shishkin-Hokusai ha invece creato una attrazione intitolata “Scuola fiamminga” (in russo: “Flamandskaja shkola”). Figure intagliate in legno si muovono costantemente e interagiscono con i quadri, i loro personaggi e i visitatori del museo. È un mondo magico che richiama alcuni esempi di complessi meccanismi dell’Ermitage, come il celebre “Orologio del Pavone”. 

L’inaugurazione è prevista per l’8 maggio prossimo, e l’Esposizione sarà poi visitabile dall’11 maggio al 24 novembre del 2019, nello storico Padiglione russo dei Giardini della Biennale, risalente al 1914.

 

Anche il Museo Pushkin e la Galleria Tretjakov saranno protagonisti durante la Biennale di Venezia 

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