50 / “L’incredibile signor Detockin” – Eldar Rjazanov, 1966
Jurij Detochkin è un Robin Hood sovietico. Ruba le macchine a chi si è arricchito illegalmente, le vende, e dona tutti i soldi agli orfanotrofi. Un investigatore lo scopre, ma dopo aver appreso il fine umanitario dei furti, non se la sente di arrestarlo. È uno dei più popolari film dell’Urss e mostra il cittadino sovietico modello, per il quale la coscienza pulita e l’uguaglianza sociale contano più di tutto. Titolo originale in russo: “Beregis avtomobilija” (“Attento all’automobile”).
49 / “A suo agio fra gli estranei, estraneo fra i suoi” – Nikita Mikhalkov, 1974
È una sorta di western sovietico, ambientato sulla fine della Guerra civile russa. Un ex soldato dell’Armata Rossa, ora cekista, ha il compito di trasportare a Mosca dell’oro confiscato ai borghesi, ma viene rapinato prima da un gruppo di Bianchi e poi dei banditi comuni… Questo è il debutto alla regia di Nikita Mikhalkov e ormai è considerato un classico. Titolo originale in russo: “Svoj sredì chuzhikh, chuzhoj sredì svoikh”.
48 / “Summer” – Kirill Serebrennikov, 2018
Film biografico sulla vita del rocker Viktor Tsoj (1962-1990), figura di culto dell’underground sovietico. La pellicola ha ottenuto il Soundtrack Award per la migliore colonna sonora al Festival di Cannes. Al dramma del film si aggiunge quello personale del regista, Kirill Serebrennikov, che è stato arrestato con l’accusa di appropriazione indebita di fondi statali. Non ha potuto così potuto più presentarsi sul set e ha continuato a seguire la lavorazione del film dagli arresti domiciliari. “Summer” è il titolo per il mercato estero e corrisponde a quello originale in russo: “Leto”.
47 / “Una matta, matta, matta corsa in Russia” – Eldar Rjazanov e Franco Prosperi, 1974
A Leningrado (ora San Pietroburgo) ci sono tantissime statue di leoni. Per sapere sotto quale esattamente è stato nascosto ai tempi della Rivoluzione un enorme tesoro, di cui ha parlato in punto di morte una vecchia nobile russa riparata a Roma, dei furbastri italiani corsi in Unione Sovietica per appropriarsi della fortuna frugano ovunque, tra mille rocambolesche avventure. Coproduzione sovietico-russa, nel cast ci sono anche famosi attori italiani, tra cui Ninetto Davoli e Alighiero Noschese. Titolo originale in russo: “Neverojatnye prikljuchenija italjantsev v Rossii” (“Le incredibili avventure degli italiani in Russia”).
46 / “Sluzhili dva tovarishcha” – Evgenij Karelov, 1968
È uno dei migliori film sulla Guerra civile russa, che persino gli insegnanti di storia consigliano sempre di guardare. Un distaccamento di Bianchi viene circondato dai Rossi in Crimea. Il comandante dei Rossi dà ordine a due aviatori di riprendere dall’alto con una cinepresa il posizionamento del nemico, ma il loro velivolo viene abbattuto e finiscono prigionieri… Il titolo si traduce come “Servivano [nell’esercito] due compagni”.
45 / “Vij” – Konstantin Ershov e Georgij Kropachjov, 1967
I film horror sovietici possono essere contati sulle dita di una sola mano, ma dopo aver visto “Vij”, difficilmente riuscirete a prendere sonno. Alla base di questa pellicola c’è l’omonimo racconto di Nikolaj Gogol, nel quale uno studente del seminario viene mandato a recitare le preghiere per tre notti accanto a una ragazza defunta. Peccato solo che fosse una strega (che lui stesso aveva colpito a morte in precedenza) e che ben presto si alzi dalla bara chiamando in suo aiuto un intero esercito di spaventose creature ultraterrene, tra cui il Vij, la più orribile…
44 / “Quando volano le cicogne” – Mikhail Kalatozov, 1957
Due innamorati passeggiano romanticamente per Mosca a notte inoltrata e la mattina dopo vengono a sapere che i tedeschi hanno invaso l’Unione Sovietica ed è iniziata la guerra. Il ragazzo viene spedito al fronte e la ragazza resta a Mosca e si sposerà poi con un altro (il cugino di lui). Non consigliamo la visione di questo film estremamente toccante alle persone troppo sensibili. I giurati di Cannes, nel 1958, erano in lacrime quando gli dettero la Palma d’oro al Miglior film. La canzone che fa da colonna sonora è diventata un classico russo, e su questo tema è stato realizzato anche un memorabile spettacolo circense. Il titolo originale in russo è “Letjat zhuravlì” (“Volano le gru”). Quello italiano fu ripreso dal francese “Quand passent les cigognes”. In francese infatti “grue” oltre che l’uccello indica gergalmente la prostituta, e quindi si ritenne meglio cambiare specie.
43 / “Placido Don” – Sergej Gerasimov, 1958
Se non avete letto l’epopea in quattro tomi di Mikhail Sholokov “Il placido Don”, sulla Guerra civile russa, che è definito addirittura “Il Guerra e pace del XX secolo”, allora sbrigatevi a guardare almeno la sua versione cinematografica. La Rivoluzione ha rivoltato il mondo tradizionale da capo a piedi. I fratelli si fanno la guerra l’uno con l’altro, e il protagonista fa la spola tra Bianchi e Rossi e tra moglie e amante. Qui ci sono amore, tradimento e morte. Molto coinvolgente. Titolo originale in russo: “Tikhij Don”
42 / “Miminò” – Georgij Danelija, 1969
Un georgiano soprannominato Miminò lavora come pilota sulle aviolinee locali, ma sogna di poter volare per tutto il mondo, e allo stesso tempo di conquistare una bella hostess della “grande aviazione”. Ma una volta realizzati i sogni, inizia a provare una invincibile nostalgia per la terra natale… Il modo in cui veniva pittorescamente ritratta la Georgia sovietica conquistò tutta l’Urss, soprattutto per la bravura degli interpreti e per la canzone “Chito-drito, chito-margarito”, che è amata ancora oggi.
41 / “Loveless” – Andrej Zvjagintsev, 2017
Ultimo film, per ora, di Zvjagintsev, ha portato nel palmares del regista il Premio della giuria a Cannes, due premi dell’European Film Awards (Miglior fotografia e Miglior colonna sonora) e varie nomination, tra cui al Golden Globe a all’Oscar. È la storia drammatica di una famiglia dove ormai manca completamente il rispetto reciproco, e in cui al momento massimo della crisi coniugale sparisce, scappando di casa, il figlio adolescente. “Loveless” è il titolo per il mercato internazionale, quello corrispondente in russo è “Neljubov”.
40 / “Ottobre” – Sergej Eizenshtejn, 1927
I fotogrammi della presa del Palazzo d’Inverno da parte dei marinai tratti da questo film sono spesso scambiati per immagini d’archivio. Abbellendo un po’ la realtà storica del 1917, Eizenshtejn mostra la presa del potere da parte dei Bolscevichi. Realizzato per il suo decennale, è un vero e proprio cine-inno alla Rivoluzione d’Ottobre, la quale ha da poco compiuto cento anni. Titolo originale in russo: “Oktjabr”.
39 / “Prikljuchenija Elektronika” – Konstantin Bromberg, 1980
Ogni bambino sogna di avere una copia gemella di se stesso che possa andare al suo posto alle interrogazioni. Per il piccolo Serjozha (diminutivo di Sergej) Syroezhkin, il sogno si materializza con l’arrivo delle sua copia robotica (di nome Elektronik), che ne sa un sacco di tutto. Ma una volta finito tra gli uomini, Elektronik resta deluso, di non poter diventare lui stesso uomo. Questo telefilm in tre puntate è uno dei più popolari film per l’infanzia sovietici e ci ha donato ai russi anche delle bellissime canzoni, tra cui “Krylatye kacheli”, che è diventata di culto. Il titolo del film si traduce come “Le avventure di Elektronik”.
38 / “Stranà glukhikh” – Valerij Todorovskij, 1998
Il ragazzo di Rita ha preso in prestito dei soldi da dei criminali, lasciando lei come pegno. La salva e le offre un nascondiglio un ballerina di striptease sorda, che sogna di poter andare in un lontano mondo immaginario e giusto che chiama “il Paese dei sordi”. È uno dei primi, e finora dei pochi, film russi ad affrontare il tema dei diversamente abili, e fece innamorare gli spettatori grazie all’eccezionale coppia di attrici Dina Korzun e Chulpan Khamatova. Il titolo del film si traduce come “Il Paese dei sordi”.
37 / “Samaja obajatelnaja i privlekatelnaja” – Gerald Bezhanov, 1985
Nadja è ingegnere, si avvicina ai trent’anni ed è preoccupata perché non ha ancora trovato marito. La sua vecchia amica fin dai tempi della scuola, Susanna, decide di darle una mano: trovarle abiti alla moda sul mercato nero e insegnarle i “metodi scientifici della seduzione”. Ma, più importante di tutto è l’allenamento all’autoconvinzione, per cui ogni giorno dovrà ripetersi più volte di essere “la più affascinante e la più attraente”. Guardate che risultati otterrà, in una delle più popolari commedie degli anni della Perestrojka. Il titolo si traduce, appunto, come “La più affascinante e la più attraente”.
36 / “Qui le albe sono quiete” – Stanislav Rostotskij, 1972
Ecco un altro toccante film sulla Seconda guerra mondiale, adattamento da un racconto di Boris Vasilev. È la storia di cinque ragazze dalle vite molto diverse, ma tutte unite dal conflitto. Agli ordini del loro comandante, a rischio continuo della vita, danno la caccia ai fascisti tra boschi e paludi. Titolo originale in russo: “A zori zdes tikhie”.
35 / “Sole bianco del deserto” – Vladimir Motyl, 1970
Sud del Paese, zona orientale Mar Caspio. Si è appena conclusa la Guerra civile russa, ma in Asia Centrale ancora sono attive bande di ribelli Basmachi (saranno definitivamente eliminate solo nel 1931). Un soldato dell’Armata Rossa attraversa il deserto per andare a casa dall’amata moglie. Ma ecco che si imbatte in un uomo che è stato seppellito nella sabbia fino al collo da dei banditi. Decide di salvarlo e poi di liberare le donne dall’harem di uno dei malviventi. Questo primo western sovietico divenne famoso grazie a una recitazione di altissimo livello e a dei dialoghi magistrali, tanto che molte citazioni sono entrate nel linguaggio comune e possono essere sentite spesso ancora oggi. Titolo originale in russo: “Beloe solntse pustyni”
34 / “Dzhentlmeny udachi” – Aleksandr Seryj, 1971
Un maestro d’asilo si rivela essere il sosia perfetto di un pericoloso bandito e la polizia gli chiede aiuto per risolvere il caso del furto dell’elmo d’oro di Alessandro il Macedone. Ma per essere credibile, il mite maestro dovrà immedesimarsi in un personaggio della mala e persino inscenare un’evasione dal carcere. La geniale recitazione e il bel soggetto fecero di questa pellicola un grande successo commerciale. Il titolo si traduce come “I gentleman della fortuna”.
33 / “A zonzo per Mosca” – Georgij Danelja, 1964
L’omonima canzone che fa parte della colonna sonora, divenne quasi più popolare dello stesso film, e rimane una delle più interpretate ancora oggi. La pellicola nacque come sviluppo di una singola scena venuta in mente allo sceneggiatore: una bella ragazza va in giro per Mosca sotto la pioggia, e vicino le passa un ragazzo in bicicletta… Era il tempo del Disgelo, della grande espansione edilizia di Mosca e delle grandi speranze. Il film segnò il debutto come attore di quello che sarebbe diventato un regista da Premio Oscar: Nikita Mikhalkov. Titolo originale in russo: “Ja shagaju po Moskvè”.
32 / “Garazh” – Eldar Rjazanov, 1979
Alla riunione della società dei proprietari di garage si discute una questione scottante: qualcuno perderà il proprio garage perché in quella zona verrà costruita una via di grande comunicazione. Proprio al picco dell’infuocata discussione, ci si accorge che tutti i partecipanti della riunione sono stati chiusi all’interno dell’edificio: dovranno passare l’intera notte assieme, sotto lo stesso tetto. Le confessione dei reclusi per caso compongono una profonda e toccante tragicommedia satirica. E pensare che Rjazanov la girò in appena 24 giorni. Come ovvio, il titolo si traduce come “Garage”.
31 / “Cargo 200” – Aleksej Balabanov, 2007
Il capitano della milizia Zhurov rapisce una ragazza, figlia del Segretario del Comitato regionale del Partito comunista, la tiene legata con le manette al letto e la violenta. Dall’Afghanistan intanto ritornano, chiusi in bare di zinco, i caduti dell’Armata Rossa. Tra questi c’è il fidanzato di lei, che la ragazza grida sempre che verrà a vendicarla. Il capitano riesce a farsi consegnare il cadavere e lo getta a decomporsi nel letto accanto alla ragazza… Questa crudissima storia di violenza e morte è basata su una storia vera e fu presentata al Festival di Venezia. Molti attori si rifiutarono di partecipare al film, che poi fu distribuito in pochissimi cinema. Titolo originale in russo: “Gruz 200”.
30 / “Mesto vstrechi izmenit nelzjà” – Stanislav Govorukhin, 1979
Il direttore della fotografia di questa serie tv in 5 puntate, Leonid Burlaka, ha ricordato che nel periodo in cui il film fu trasmesso calò il numero di reati commessi in Unione Sovietica. Tutto il Paese, senza distrarsi un secondo, seguiva le gesta degli investigatori della polizia criminale Gleb Zheglov (interpretato dal bardo Vladimir Vysotskij) e Vladimir Sharapov davano la caccia ai criminali nei primi anni dell’Urss. I due possono essere definiti gli Sherlock Holmes e il Dr. Watson sovietici. Il titolo si traduce come “Il luogo d’incontro non si può cambiare”.
29 / “Vokzal dljà dvoikh” – Eldar Rjazanov, 1982
La famosa attrice Ljudmila Gurchenko interpreta qui il ruolo di una cameriera piuttosto zotica della caffetteria di una stazione. Il suo unico corteggiatore è un cuccettista di un treno spesso in transito su quella linea, con il quale si danno appuntamento in una cuccetta di un vagone. Ma ecco che nella sua vita fa ingresso un nuovo interessante uomo, che è rimasto bloccato per un gioco del fato proprio in quella stazione. La pellicola fu presentata in molti festival europei ed ebbe una buona accoglienza a Cannes. Il titolo di traduce come “Stazione per due”.
28 / “V boj idut odnì starikì” – Leonid Bykov, 1974
Cosa fanno i piloti di caccia nelle pause tra una battaglia aerea e l’altra. Vivono una vita normale. Si innamorano, aspettano con impazienza lettere da casa e mettono in piedi persino un’orchestrina. Proprio per questo film venne composta e fu cantata per la prima volta la oggi popolarissima canzone “Smugljanka”, considerata ormai un classico delle canzoni del fronte della Seconda guerra mondiale. Il titolo si traduce come: “In battaglia vanno solo gli anziani”.
27 / “Ivan Vasilevich menjaet professiju” – Leonid Gajdaj, 1973
Un ingegnere è finalmente riuscito a creare la macchina del tempo, ma proprio durante un test accade un contrattempo increscioso, e Ivan il Terribile viene trasferito in Unione Sovietica, mentre un mariolo che stava facendo un furto nell’appartamento del vicino e l’amministratore di condominio dello scienziato (molto simile allo zar) finiscono nel Medioevo. La commedia si basa sulla pièce “Ivan Vasilievich” di Mikhail Bulgakov, del 1935. Come molti dei film di Gajdaj dominò al botteghino nell’anno di uscita, con oltre 60 milioni di spettatori. Il titolo si traduce come: “Ivan Vasilevich cambia professione”.
26 / “Ofitsery” – Vladimir Rogovoj, 1971
Questo è un film sull’ambizione, il dovere e l’amore, che narra la storia di una famiglia nella quale ogni generazione di maschi è finita a combattere qualche guerra. Una frase pronunciata qui è diventata una celebre citazione: “C’è una certa professione, che è difendere la patria”. Praticamente in ogni famiglia sovietica qualcuno è stato in guerra, e quindi queste non sono parole retoriche per molte persone. Il titolo si traduce come: “Gli ufficiali”.
25 / “Benvenuti ovvero Vietato l’ingresso agli estranei” – Elem Klimov, 1964
Siete mai stati in un campo estivo per Pionieri (l’associazione dei piccoli comunisti dai 9 ai 14 anni)? Probabilmente no, eppure, guardando questo film, vi immedesimerete così tanto che vi sembrerà di esserci stati. Un bambino viene espulso dalla colonia dal rigidissimo istruttore, e i suoi compagni se ne inventano una più del diavolo per non far scoprire alla nonna del piccolo, nel giorno in cui potranno venire i parenti in visita, quanto è successo. Le avventure sono mirabolanti e si ride da pazzi ancora oggi. Eppure il film rischiò di non uscire, perché alla censura sembrava una critica troppo aperta del sistema sovietico. Fu Khrushchev in persona a dare il via libera. Il titolo originale in russo è “Dobrò pozhalovat, ili Postoronnim vkhod vospreshchjon”.
24 / “Ballata di un soldato” – Grigorij Chukhraj, 1959
Un soldato che si è fatto onore in battaglia viene mandato in permesso a trovare la madre. Il viaggio verso casa è lungo e sulla sua strada incontra un’umanità varia e persino il primo amore. È dura trattenere le lacrime, guardando la scena in cui il soldato abbraccia la madre e come lei lo saluta mentre riparte per il fronte, non sapendo se avrà la fortuna di rivederlo ancora… È un altro film molto forte e molto bello sulla Seconda guerra mondiale. Titolo originale in russo: “Ballada o soldate”.
23 / “Devchata” – Jurij Chuljukin, 1961
Questa è una commedia sulla cuoca Tosja, che si innamora di un dongiovanni che lavora in un cantiere sovietico. Entrambi orgogliosi, dopo un piccolo bisticcio a una serata danzante nessuno vuole cedere, ma i no aumentano solo il desiderio. Il film, dedicato alla classe lavoratrice e al radioso futuro socialista, è comunque diventato un classico senza tempo. E inoltre, guardandolo potrete imparare quanti piatti diversi si possano preparare con un solo ingrediente: le patate. Il titolo si traduce come “Le ragazze”.
22 / “Operazione Y e altre avventure di Shurik” – Leonid Gajdaj, 1965
Shurik finisce continuamente nei pasticci. Al cantiere dove cerca di fare due soldi, deve difendersi dalle angherie di un mezzo criminale. Durante la sessione di esami, è talmente ridotto a uno zombie dallo studio senza sosta, da non accorgersi più di quello che gli capita attorno. Alla fine, per puro caso, è testimone di un’operazione criminale di tre malviventi… Shurik era un personaggio amato da tutti in Urss, che univa le caratteristiche dello studente sovietico e del membro del Komsomol (la gioventù comunista). Anche quest’opera di Gaidaj non è invecchiata con il passare del tempo, e le frasi più brillanti di questa commedia sono conosciute e adoperate al bisogno da tutti i russi. Il titolo originale in russo è “Operatsija ‘Y’ i drugie prikljuchenija Shurika”.
21 / “Una vergine da rubare” – Leonid Gajdaj, 1967
Si tratta del sequel delle avventure del popolare eroe Shurik, che qui, antropologo, va con una spedizione nel Caucaso per studiare le storie e le leggende locali e in particolare la tradizione del brindisi. La gente del posto si rifiuta di parlargliene se non beve anche lui e a un certo punto lo invitano persino a partecipare alla più interessante delle tradizioni: il “rapimento di una fidanzata”. Si tratta di una ragazza molto bella di cui si era già invaghito, ma che il viscido governatore locale vuole far sua. Una volta capito che non si tratta di una messinscena e che è stato aggirato, Shurik farà di tutto per salvare la giovane. In questa commedia si sente una frase ironica diventata celeberrima, sul fatto che la ragazza sovietica debba essere “studentessa, iscritta al Komsomol e semplicemente bellissima”. Il titolo originale in russo è “Kavkazkaja plennitsa, ili Novye prikljuchenija Shurika” (“La prigioniera del Caucaso, o Le nuove avventure di Shurik”).
20 / “Ljubov i golubi”, Vladimir Menshov, 1984
Sognate di passare del tempo in uno sperduto villaggio russo? Allora questa commedia molto amata dal pubblico sovietico e post sovietico fa al caso vostro! Un padre sognatore di una famigliola di campagna, appassionato allevatore di colombi, dopo un infortunio riceve la possibilità di fare un viaggio premio al mare per ristabilirsi. Là fa la conoscenza con una dama dell’intellighenzia, una donna eccentrica e affascinante, e tra i due nasce una storia. Tanto che lui decide di andare in città con lei invece di tornare in famiglia. Ma presto capiranno che si può “togliere un uomo dal villaggio ma non il villaggio dall’uomo”. Il titolo si traduce come “Amore e piccioni”.
19 / “Lo specchio” – Andrej Tarkovskij, 1974
Questo è uno dei lavori chiave della filmografia del regista di culto Andrej Tarkovskij (che in totale ha girato sette pellicole). Si tratta di un film-ricordo, nel quale mostra scene frammentarie della sua infanzia: la casa in campagna, la madre, la crescita, la guerra. La narrazione è accompagnata dalla lettura delle poesie del poeta sovietico Arsenij Tarkovskij, padre del regista. Titolo originale in russo: “Zerkalo”.
18 / “Karnavalnaja noc” – Eldar Rjazanov, 1956
I giovani lavoratori della Casa della Cultura fanno le prove dello spettacolo della notte di Capodanno e si fanno beffe in ogni modo del direttore che cerca di trasformare l’evento in qualcosa di rassicurante, noioso e stereotipato. Fu il film dal maggiore incasso nel 1956 e segnò il debutto alla regia di Eldar Rjazanov e alla recitazione per l’attrice Ljudmila Gurchenko, che ha regalato ai posteri una delle canzoni ora tradizionali per Capodanno, “5 minut”. Il film era trasmesso ogni anno per il Primo dell’anno finché non uscì la pellicola che troverete in testa a questa lista. Il titolo si traduce come “La notte di Carnevale”.
17 / “17 momenti di primavera” – Tatjana Lioznova, 1973
Un ufficiale dei servizi segreti sovietici viene infiltrato tra i più alti ranghi delle SS della Germania nazista con il nome di Stierlitz. L’intera Unione Sovietica seguì con trepidazione le avventure di questo eroe nelle 12 puntate della serie tv. E non pochi piansero a dirotto per la scena in cui Stierlitz, dopo molti anni di lontananza, incontra la moglie, ma per non far saltare la sua copertura e non essere scoperto, non può scambiare con lei nemmeno uno sguardo. Il personaggio è diventato anche protagonista ricorrentissimo delle barzellette sovietiche. Il titolo originale della serie in russo è “17 mgnovenij vesný”.
16 / “Pokrovskie vorota” – Mikhail Kozakov, 1983
Kostik, un giovane temperamentale e amante della vita, si trasferisce a Mosca per studiare all’università e si stabilisce in una kommunalka dove vive la zia, e con la sua negligenza e vivacità sconvolge la vita dei coinquilini, tutti intellettuali… Diverse frasi brillanti dei protagonisti del film sono diventate citazioni e la commedia in sé può essere ritenuta in una certa qual misura un inno a Mosca, di cui “Pokrovskie vorota” sono una piazza.
15 / “Sluzhebnyj roman” – Eldar Rjazanov, 1977
A forza di dirigere una grande azienda, Ljudmila Prokofevna si è talmente abituata a essere severa e a indossare castigatissimi completi, che sembra quasi essersi dimenticata di essere una donna giovane e affascinante ma ancora senza anima gemella. Le cose iniziano a farsi intriganti quando uno dei dipendenti, per scommessa, decide di iniziare con lei una relazione amorosa, nella speranza di usare la cosa per fare carriera, ma poi si innamora davvero della dirigente. Commedia romantica sulle tipiche dinamiche da ufficio, fu leader del botteghino nell’anno di uscita e ancora oggi è un film spesso trasmesso sulla tv russa. Il titolo si traduce come “Una storia d’amore da ufficio”.
14 / “D’Artanjan i tri mushketjora” – Georgij Jungvald-Khilkevich, 1978
Non si sa se i ragazzini sovietici amassero di più il romanzo di Alexandre Dumas (padre) o questa sua trasposizione sullo schermo, una commedia musicale in tre puntate che ha trasformato l’attore Mikhail Bojarskij per sempre in D’Artagnan. Il cast di attori era ottimo e le canzoni del film sono passate alla storia, in particolare “Porà poraduemsja”. Tutte le scene in esterna in cittadine “francesi”, i sovietici riuscirono a girarle in Ucraina, in particolare a Leopoli e Odessa. Il titolo, come sarà evidente, si traduce “D’Artagnan e i tre moschettieri”.
13 / “Sole ingannatore” – Nikita Mikhalkov, 1994
Mitja, improvvisamente scomparso subito dopo la Guerra civile, riappare a casa della sua vecchia innamorata Marusia negli anni terribili della Repressione staliniana. Lei è sposata con un alto ufficiale sovietico e ancora non sa che il suo vecchio amore è venuto per privarla di quello attuale…
È uno dei sei film film russi (o sovietici) ad aver vinto l’Oscar ed è un dramma psicologico dalle molte sfaccettature. I fatti si svolgono con sullo sfondo le note dello struggente tango “Utomlennoe solntse” (“Sole stanco”). Il titolo originale del film in russo è “Utomlonniye solntsem” (“Stanchi del sole”). Con la didascalia “un film per quelli che sono stati bruciati dal sole della Rivoluzione.”
12 / “12 stuljev” – Leonid Gajdaj, 1971
Ostap Bender, astuto giramondo, cerca dei brillanti che, in punto di morte, la suocera di un uomo che ha conosciuto casualmente, ha nascosto nell’imbottitura di una delle dodici sedie di casa, che poi sono state vendute a un’asta e sono finite in giro per il Paese… Si tratta della trasposizione cinematografica del libro omonimo della coppia di scrittori comici sovietici Ilijà Ilf ed Evgenij Petrov, che è diventata di culto anche grazie al talento dell’attore Andrej Mironov, che interpreta Bender. Molte frasi dei personaggi di questo film fanno ormai parte della memoria collettiva e del linguaggio comune. Il titolo si traduce come “Le dodici sedie”.
11 / “Crociera di lusso per un matto” – Leonid Gajdaj, 1969
Dei contrabbandieri, per un incredibile scambio di persona, nascondono dei brillanti nel gesso al braccio di un insospettabile cittadino sovietico in crociera premio all’estero, invece che in quello di un loro complice. Inutile dire che per lui iniziano avventure sempre più pazzesche e pericolose, perché i malviventi devono in qualche modo riappropriarsi delle pietre preziose. Il giovane Andrej Mironov divenne una stella in Unione Sovietica, dopo la première di questo film, che segnò il record al botteghino per i suoi tempi, con 76,7 milioni di spettatori. Il titolo originale in russo è “Brilliantovaja rukà” (“Braccio di brillanti”).
10 / “Cuore di cane” – Vladimir Bortko, 1988
Che succede se si impianta nella testa di un cane il cervello di un uomo? Il professore sovietico Preobrazhenskij ha deciso di provare. Il risultato dell’esperimento è il compagno Sharikov, molto simile a un uomo, ma che si comporta peggio di un cane. Questo telefilm in due puntate, girato in bianco e nero dai toni seppia, è diventato popolare praticamente quanto il racconto del 1925 di Mikhail Bulgakov da cui è tratto. Il titolo originale in russo è “Sobachje serdtse”.
9 / “Belorusskij vokzal” – Andrej Smirnov, 1971
Tornando dal fronte, dei compagni d’armi si separano alla Stazione Bielorussia (“Belorusskij vokzal”) di Mosca e ognuno va per la sua strada. Ma un quarto di secolo dopo, in occasione della morte di uno di loro, si ritrovano e parte l’amarcord… È uno dei film sulla guerra più strappalacrime, per il quale Bulat Okudzhava scrisse la canzone “Nam nuzhnà odnà pobeda” (“Ci serve solo la vittoria”), che da allora è diventata praticamente un inno delle celebrazioni del 9 maggio.
8 / “Le Avventure di Sherlock Holmes e del Dottor Watson” – Igor Maslennikov, 1979-1986
Questa serie tv andata avanti per 5 stagioni e 11 puntate, per un totale di 766 minuti, è la riduzione filmica sovietica delle storie di Sir Arthur Conan Doyle e, per ammissione degli stessi critici britannici, una delle migliori tra le tante realizzate in giro per il mondo. L’attore Vasilij Livanov ha persino ricevuto l’Ordine dell’Impero britannico per il ruolo del leggendario detective. E una scultura di Sherlock Holmes e del Dottor Watson con le sembianze degli attori sovietici è stata eretta nei pressi dell’ambasciata britannica a Mosca. Il titolo originale in russo è “Prikljuchenija Sherloka Kholmsa i doktora Vatsona”.
7 / “Stalker” – Andrej Tarkovskij, 1979
Il protagonista del film, soprannominato Stalker, guadagna accompagnando le persone in un’area proibita, la Zona, una pericolosa anomalia che si è creata dopo la caduta di un meteorite. Una volta a lui si rivolgono, con la richiesta di portarli nella Zona, un “Professore” e uno “Scrittore”. Stalker accetta e non immagina quali piani abbiano queste due persone a prima vista comuni… Questo film-parabola è basato sul romanzo di fantascienza “Picnic sul ciglio della strada” (1971) dei fratelli Arkadij e Boris Strugatskij, che hanno contribuito anche alla sceneggiatura. Ed è una delle pellicole più conosciute e amate del leggendario regista.
6 / “Il riccio nella nebbia” – Jurij Norshtejn, 1975
Cartone animato dai profondi risvolti filosofici, poetico e onirico, per bambini e adulti, narra l’avventura di un riccio che si è perso nella nebbia, è caduto in un fiume, ma, anche grazie all’aiuto di un pesce, è stato portato dalla corrente proprio dove voleva andare: dal suo amico orso. Nel 2003, a Tokyo, questo lavoro di Norshtejn è stato nominato Miglior film di animazione di tutti i tempi. Il titolo originale in russo è “Jozhik v tumane”.
5 / “Mosca non crede alle lacrime” – Vladimir Menshov, 1980
Una ragazza di provincia si trasferisce a Mosca e, spinta da un’amica, si finge figlia di un professore (in realtà suo zio) e organizza feste nella lussuosa casa di lui per impressionare i ragazzi. Resta incinta di un moscovita di una famiglia altolocata, operatore tv, che la lascia subito, non appena scopre che è solo un’operaia. Così, deve crescere la figlia da sola, al contempo studiando e lavorando. Eppure, dopo vent’anni e tante difficoltà, è l’importante direttrice di una grande impresa, e troverà anche l’amore… Questo film su come, a volte, i sogni si realizzano, vinse l’Oscar al miglior film straniero. Titolo originale in russo: “Moskvà slezam ne verit”.
4 / “Brigada” – Aleksej Sidorov, 2002
Quattro amici d’infanzia decidono che è ora di fare un po’ di soldi facili e organizzano una banda criminale. Sergej Bezrukov, l’attore che interpreta il ruolo principale in questa serie tv di 15 puntate, ha dovuto in seguito recitare in decine di film prima di togliersi di dosso l’associazione automatica e immediata con il bandito Sasha Belyj.“Brigada” è “Il Padrino” russo, e, molto probabilmente è il film che rappresenta in modo più veritiero l’atmosfera criminale degli anni Novanta.
3 / “Assa” – Sergej Solovjov, 1987
Questo film sull’amore della ragazza di un boss criminale per un giovane conosciuto per caso è diventato il vero simbolo degli anni della Perestrojka di Gorbachev. In questo, in gran parte è d’aiuto la leggendaria colonna sonora, tutta composta dai gruppi dell’underground sovietico. Potrete qui ascoltare pezzi leggendari come “Khochù peremen” (“Voglio cambiamenti”) del gruppo “Kino”, ritenuto un inno dell’epoca, e “Gorod zolotoj” (“La città dorata”) di Boris Grebenshchikov (gruppo Akvarium).
2 / “Brother” – Aleksej Balabanov, 1997
Storia di un ragazzo semplice, Danila Bagrov, di ritorno dalla guerra, che ha i suoi principi e vuole aiutare il fratello, che è nei guai con dei banditi nella Russia criminale degli anni Novanta. In questo film, uscito dieci anni dopo “Assa”, si possono ascoltare le più belle canzoni del rock russo e in particolare del gruppo Nautilus Pompilius, tra cui “Krylja” (“Ali”). Il titolo originale del film in russo è “Brat”.
1 / “Ironija sudby, ili S ljogkim parom!” – Eldar Rjazanov, 1975
“Tutti gli anni, il 31 dicembre, con gli amici andiamo alla banja…”. Questa frase è ripetuta più volte, nel corso del film, dal protagonista, Zhenja, interpretato da Andrej Mjagkov. Lo fa ogni volta che cerca di raccapezzarsi sul perché, invece che nel suo appartamento di Mosca, sia in uno identico e allo stesso indirizzo (via dei Costruttori edili 25), ma a Leningrado (l’attuale San Pietroburgo). Intanto è la sera di Capodanno e si avvicina la mezzanotte, e visto che è finito nell’appartamento di una bellissima donna, le cose prendono una direzione imprevista… Dal 1975 in poi è il film ufficiale del Capodanno russo, una tradizione come l’insalata Olivier e il discorso del presidente. E non ha stancato per niente! Il titolo si traduce come “L’ironia del destino, oppure Buona sauna!”.
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