Cinque segreti del Giardino d’Estate, il parco più importante di San Pietroburgo

Cultura
ANNA SOROKINA
Fu il posto più amato da Pietro il Grande, che si ispirò a Versailles per la sua costruzione, e rappresenta il trionfo dell’architettura del paesaggio imperiale

San Pietroburgo suscita ammirazione per la sua atmosfera, che richiama il passato imperiale della Russia: strade ampie (come la celebre Prospettiva Nevskij), edifici sontuosi, ponti caratteristici (questo, per esempio) e giardini favolosi. Percorrete via Sadovaja fino al Canale dei Cigni e raggiungerete il parco principale della città, il Giardino d’Estate (Letnij Sad). Progettato all’inizio del diciottesimo secolo, custodisce diversi segreti e adesso potrete scoprirli tutti!

1/ Pietro il Grande prese ispirazione dal parco di Versailles

Il Giardino d’Estate fu creato nel 1704 su ordine dello zar Pietro il Grande, che voleva edificare un grande giardino come quelli che vedeva nelle altre capitali europee. Fu preso a modello il parco di Versailles, ma l’imperatore russo voleva superare il suo omologo francese, Luigi XIV. Per questo motivo Pietro chiamò i migliori architetti dell’epoca: Rastrelli e Trezzini.
Seguendo le regole della progettazione dei giardini, le vie del parco erano costellate di arbusti finemente torniti. I quattro lati, definiti da queste cosiddette “mura verdi”, erano riempiti di decorazioni: stagni, fontane e sculture in marmo in stile italiano. All’inizio il parco poteva essere visitato solo su invito personale di Pietro il Grande, ma alla fine venne aperto a tutta la buona società e divenne uno dei luoghi più amati da nobili e intellettuali.

2/ La recinzione di ferro che colpì il lord inglese

Secondo una leggenda piuttosto romantica, un lord britannico venne in visita alla città durante le Notti Bianche. La sua nave risalì la Neva e si fermò vicino al Giardino d’Estate. Affascinato dalla bellezza maestosa del parco, il lord rifiutò di scendere a riva, sostenendo che sarebbe stato inutile: non aveva visto niente nella sua vita di più bello. “A San Pietroburgo ho visto quello che volevo: la recinzione del Giardino d’Estate durante le Notti Bianche”, disse. E tornò in Inghilterra.
Che ci crediate o meno, i cancelli in ferro e la recinzione ben sagomata ancora oggi sono meravigliosi. Il recinto, decorato con petali di fiori a placche d’oro era stato in parte realizzato nel 1780 nella città di Tula, famosa per la bravura dei suoi artigiani. Nel 1866 la recinzione poté assistere a un avvenimento di storica importanza: l’attentato (fallito) alla vita dell’imperatore Alessandro II. Ebbe luogo proprio lì davanti. In ricordo di questo evento, fu costruita una cappella vicino al cancello centrale, che fu poi distrutta dai sovietici nel 1930.

3/ Il nome “Giardino d’Estate” non c’entra niente con l’estate

Fu costruito sul luogo in cui sorgeva, un tempo, una grande villa svedese, dove aveva vissuto in precedenza lo stesso Pietro il Grande prima di stabilirsi nel Palazzo d’estate. All’inizio il giardino ricevette il suo nome grazie alle fatiche dei giardinieri imperiali, che erano riusciti a piantare i cosiddetti “letnik”, i fiori che durano un anno. Eppure il giardino continuò a essere definito “estivo” in contrasto con i giardini “invernali” che si trovavano negli spazi chiusi delle ville cittadine.

4/ Fu aperta qui la prima galleria d’arte

Sullo stesso luogo fu costruito un secondo palazzo destinato alla moglie di Pietro, Caterina I, e l’edificio vicino ospitava una galleria d’arte. La prima della Russia, dicono. In realtà, si trattava della prima galleria d’arte con opere di importanti artisti europei. Purtroppo oggi questi due edifici non ci sono più.

5/ Il Giardino d’Estate è parte del Museo Russo

Secondo i desideri di Pietro, il Giardino d’Estate avrebbe dovuto essere non solo un luogo in cui i cittadini potevano rilassarsi, ma anche un punto di ritrovo per innalzarne la cultura e l’istruzione. Dalla seconda metà del diciottesimo secolo, il numero di sculture nel parco arrivò a 250. Tra queste figurava la celebre statua di Venere trovata tra gli scavi di Roma nel 1718. Tuttavia, dopo le alluvioni del 1777 e del 1824, molte di queste furono spostate all’interno di palazzi e musei. La Venere fu portata all’Hermitage.
L’unica struttura rimasta nel giardino dai tempi di Pietro è il Palazzo d’Estate costruito dal 1710 al 1712 da Trezzini.
Nel 1934 il parco, con la sua grande collezione di sculture di marmo, il Palazzo d’Estate e la casa di Pietro il Grande ricevettero lo status di museo. Gli architetti sovietici studiarono questi edifici storici e le gallerie e restaurarono le sculture. Ora il Giardino d’Estate è un ramo ufficiale del Museo Russo di Stato

Siete in cerca di un punto di vista diverso su San Pietroburgo? Guardatela dai tetti