Cinque canzoni di Vysotskij che non potete non conoscere

Cultura
ALEKSANDRA GUZEVA
Bardo e sex symbol sovietico, morto ancora giovane al picco della celebrità, nel 1980, la sua inconfondibile voce è legata ad alcuni dei brani più belli della musica russa, con versi che sono diventati modi di dire popolari o poetici aforismi

Nato a Mosca, in una famiglia povera, nel turbolento anno 1938, Vladimir Vysotskij fu cantante, compositore e attore di grande talento. Tra i suoi migliori ruoli c’è il capitano di polizia della serie tv “Mesto vstrechi izmenit nelzjà” (“Il posto dell’incontro non può essere cambiato”), un ufficiale dell’esercito dei Bianchi in “Sluzhili dva tovarisha” (“Due compagni erano militari”) e Don Giovanni in “Malenkie Tragedii” (“Piccole tragedie”). Il suo ruolo teatrale più famoso fu quello di Amleto al Teatro Taganka, palcoscenico progressista della Mosca degli anni Sessanta e Settanta.
Tutto ciò che ha fatto Vysotskij, in teatro, cantando, o semplicemente vivendo, lo ha fatto con nadryv; con una tensione particolare. Morì piuttosto giovane, all’età di 42 anni, il 25 luglio del 1980, all’apice della fama. Purtroppo, ha avuto un lato oscuro, e la sua vita è stata segnata dall’uso di alcol e droghe. Il 25 gennaio di quest’anno avrebbe compiuto 80 anni.
La sua vita era molto simile a quella di una star di Hollywood. Aveva sempre macchine costose, giacche di pelle alla moda e, naturalmente, le donne più belle. La sua ultima moglie fu l’attrice francese di origini russe Marina Vlady, sua coetanea. L’essere sposato con una donna straniera era probabilmente la cosa che gli invidiavano di più milioni di uomini sovietici, in un’epoca in cui andare all’estero era pressoché impossibile. Vysotskij ha composto quasi 600 canzoni, che eseguiva accompagnandosi con la chitarra. Eccone alcune che sono ancora tra le più popolari, e che sicuramente riflettono la misteriosa anima russa, così complessa da decifrare.

1. “Proshchanie s gorami” (“Addio ai monti”)

“Meglio delle montagne possono essere, /solo le montagne dove non sei ancora stato!”.
Questi versi sono ora un aforisma in Russia. La canzone è tratta dal film “Vertikal” (1967), in cui Vysotskij interpretava uno dei ruoli principali in una spedizione alpinistica e cantava diverse canzoni. Il pezzo musicale parla delle sensazioni di quando le persone lasciano le montagne; del dolore di farlo. Con rassegnazione: “Ma che fare? Anche gli dei sono scesi sulla terra”. Oggi è una specie di inno per gli alpinisti e i backpacker russi. Quindi, la prossima volta che sarete in montagna in Russia, prendete una chitarra e cantate questa canzone, quando sarete accampati intorno al fuoco. Ecco una traduzione inglese dell’intera canzone. 

2. “Ja ne ljubljù” (“Non mi piace”)

“Non mi piace quando un estraneo legge le mie lettere./ dando un’occhiata alle mie spalle”. Si tratta di un’intervista con Vladimir Vysotskij, e con questa canzone, “Non amo” o “Non mi piace” (1969), ha cercato di spiegare ai giornalisti il ​​suo credo di vita.
In generale, a lui non piacciono le cose che un uomo forte e onesto non tollererebbe: gossip, eccessiva sicurezza in se stessi, quando qualcuno ti pugnala alle spalle. Prova rabbia “quando gli innocenti soffrono” e non è felice con se stesso se agisce da codardo.
La traduzione inglese completa è disponibile qui

3. “Koni priveredlibye” (“Cavalli imbizzarriti”)

Questa canzone è un’imitazione di antichi brani russi e contiene anche motivi di una vecchia romanza zigana. Questo è uno dei migliori esempi di nadryv con cui Vysotskij cantava. È la storia di un uomo che sente la morte vicina, e grida: “Correte più lentamente, cavalli miei, correte più lentamente”. Vuole vivere ancora un po: “Lasciatemi stare sul limite ancora un po’, lasciatemi almeno finire di cantare”.
Date un’occhiata all’episodio del film “Il sole a mezzanotte”, in cui Mikhail Baryshnikov balla in un teatro vuoto sulle note di questa canzone di Vysotskij. 

4. “Utrennjaja Gimnastika” (“Ginnastica mattutina”)

“Se sei nel tuo appartamento, sdraiati sul tappeto! Un-due-tre! Fai i movimenti corretti!”
Accanto a canzoni piene di angoscia esistenziale, Vysotskij ne compose anche di allegre e scanzonate, come “Perché i selvaggi hanno mangiato il capitano Cook,” o questa “Ginnastica mattutina” (1968), che è probabilmente uno dei suoi pezzi più famosi e divertenti.
Ecco qui la traduzione in inglese della canzone. Non vi resta che provare a fare un po’ di ginnastica in stile sovietico. Ecco come si faceva. 

5. “Liricheskaja” (“Canzone lirica”)

Uomo di profondi pensieri e sentimenti, Vysotskij ha anche scritto canzoni romantiche. Questa la dedicò alla moglie e potrebbe commuovervi. Il protagonista canta alla sua amata che la porterà via dalla foresta incantata, nonostante tutto. La porterà con sé “in un palazzo in riva al mare”. Ma chiede, con struggimento: “Accetta almeno il paradiso in una capanna, se la torre e il palazzo sono già stati presi da qualcun altro”. Leggi il testo completo in inglese qui