Pozy, i fagottini della Buriazia tramandati di generazione in generazione: la ricetta

Olga Brovkina
Questo piatto ha origini molto antiche e la chiusura dell’impasto prevede esattamente 33 pieghette attorno al foro centrale. Il perché di questa strana precisione si deve a un fatto molto curioso, legato alle tradizioni dei monaci tibetani…

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Le origini dei pozy, chiamati anche buzy o buuz, risalgono a 400 anni fa. Si narra che il Dalai Lama tibetano avesse invitato la gente della Buriazia ad abbracciare il buddismo e che durante il loro incontro avesse offerto loro dei buzy (fagottini farciti di carne).

Il ripieno di questi buzy non era altro che carne tritata con lardo; ogni fagottino veniva sigillato in cima con le dita, formando 33 pieghette, lasciando un foro al centro per far fuoriuscire il vapore. Ma perché proprio 33 pieghette? Si dice che questo fosse il numero esatto delle pieghe delle tuniche dei monaci tibetani. 

Dopo questa visita, la gente della Buriazia ordinò di preparare i buzy (che più tardi iniziarono a essere chiamati pozy) esattamente nella stessa forma utilizzata dai monaci tibetani. Per il ripieno si usò la carne macinata di cinque animali, cammello, pecora, capra, cavallo e mucca, alla quale si aggiunsero lardo, cipollotto e aglio. Questo mix di ingredienti viene tramandato ancora oggi di generazione in generazione. Pensate che in Buriazia esistono addirittura delle poesie e dei festival dedicati al pozy! 

Oggi vi proponiamo la ricetta di questo piatto, che assomiglia fortemente ai khinkali e ai manty; per facilitare la ricerca degli ingredienti, abbiamo semplificato leggermente la preparazione del ripieno. 

Proviamo?

Ingredienti per 8 porzioni:

Per l’impasto:

  • Acqua bollita - 150 ml
  • Farina - 500 gr 
  • Uovo - 1 
  • Sale - 1 gr

Per il ripieno:

  • Carne di vitello - 500-700 gr
  • Lardo - 30-50 gr
  • Cipolle - 1-2 
  • Aglio - a piacere
  • Sale - a piacere
  • Pepe misto in grani - a piacere
  • Acqua - ½ tazza
  • Prezzemolo o coriandolo 

Procedimento:

Come prima cosa prepariamo l’impasto, perché dovrà riposare 30 minuti prima di iniziare a lavorarlo, perciò setacciate la farina in una ciotola. 

Fate una conca in cima alla montagnola di farina e versatevi l’acqua, quindi aggiungete l’uovo e un pizzico di sale. 

Mescolate l'impasto con cura e lavoratelo con le mani, fino a formare una palla dalla consistenza elastica. Avvolgetela in un pezzo di pellicola trasparente da cucina e lasciatela riposare per 30 minuti. 

Finché l’impasto riposa, passate al ripieno: dicono che sia preferibile tagliare la carne a cubetti con un coltello, anziché tritarla con il tritacarne; io però non ho coltelli molto affilati, perciò ho usato della semplice carne macinata. 

Tagliate le cipolle a cubetti e versatele in una ciotola insieme alla carne macinata. Condite con spezie e sale.

Non dimenticate lo strutto! Deve essere completamente congelato in modo da poterlo grattugiare comodamente con una grattugia; a questo punto aggiungete un po’ d’acqua o un cucchiaio di brodo per renderlo succoso.

Mescolate accuratamente il ripieno con un cucchiaio, fino a ottenere una massa omogenea. A questo punto il ripieno per i vostri pozy è pronto.

Ora bisogna dare forma ai pozy. Per prima cosa, dividete l’impasto in tante piccole palline; se necessario, potete aggiungere un po’ di farina. 

Ogni pallina dovrà avere il centro leggermente più alto e i bordi un po’ più sottili; la dimensione di ciascun pozy finito è di 5-8 cm.

Stendete le palline fino a ottenere dei dischi e sistemate circa 50-70 grammi di carne macinata al centro di ogni disco. Chiudete i bordi dell’impasto con le dita, lasciando un buco al centro, come mostrato in foto: il foro permetterà al vapore di uscire. Modellate i pozy in questo modo, uno dopo l’altro. 

Cucinate i pozy in pentola a vapore per 15 minuti. 

Et voilà, i vostri pozy sono pronti. Insaporiteli con un po’ di prezzemolo o coriandolo, e accompagnateli con un cucchiaio di panna acida (smetana) o salsa di pomodoro.

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