Nella tradizione slava, questo tipo di torta consisteva in molte palline di impasto dolce attaccate insieme, e ha diversi nomi a seconda della regione. Quello più diffuso nella zona degli Urali è “Razbórnik”, e deriva dal verbo russo che significa “fare a pezzi”; “smontare”. Ma è conosciuta anche come “Romàshka” (ossia “Camomilla”) e “Drùzhnaja Seméjka” (ovvero “Famigliola affiatata”). Tutti i nomi, comunque, rimandano alla forma della torta, che è come un assemblaggio di tante tortine più piccole.
Nonostante sia considerato molto russo, il razbornik ha probabilmente radici europee: è infatti molto simile alle focaccine dolci di pasta lievitata, riempite di marmellata e cotte in una pirofila in modo che si attacchino l’una all’altra, chiamate Buchteln, originarie della Boemia e tradizionali della cucina austriaca.
Possibile, dunque, che il razbornik sia eredità dei tedeschi del Volga, che portarono la ricetta con loro quando furono invitati a trasferirsi in Russia, durante il regno di Caterina la Grande (che fu sul trono dal 1762 al 1796).
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Gli autentici Buchteln hanno una forma molto simile, di solito sono riempiti con marmellata di prugne e serviti con una crema alla vaniglia piuttosto liquida. In Russia, tuttavia, queste torte multiple vengono cotte non solo con ripieni dolci ma anche salati: pesce, carne macinata, cipolline, uova e altro ancora. Per quanto riguarda le varianti dolci del ripieno, le più apprezzate sono sorprendentemente le caramelle mou (le russe “korovka”)! Ma si può aggiungere cioccolato, caramello, varenje (la marmellata russa), o qualsiasi altro tipo di caramelle (cuocendo il razbornik in modo che si sciolgano in forno, ottenendo un effetto piacevole al morso e al palato).
È anche comune aggiungere latte condensato bollito o pasta di semi di papavero: in pratica l’unica regola per il ripieno del razbornik è che sia abbastanza denso da non schizzare fuori al primo morso. Un’altra cosa grandiosa è mescolare tutti questi vari ripieni in una sola torta, per fare il “razbornik a sorpresa”: aggiungendo ripieni diversi nelle singole palline, chi le prende non ha idea di cosa pescherà.
Io sto per cucinare con voi una delle versioni più tradizionali: quella con una densa marmellata di albicocche all’interno. E credetemi, non c’è niente di così squisito come la combinazione tra un impasto arioso e un ripieno fruttato dal gusto agrodolce!
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