Le ricette di Masha e Orso da provare a casa vostra

Kinopoisk
Dal borsch alla kasha: nel cartone animato più famoso del mondo si incontrano tanti piatti della tradizione russa. Ecco alcune prelibatezze spesso presenti sulle tavole di Masha e dei suoi amici

Masha e Orso è il cartone animato del momento. E siamo sicuri che anche voi non avete saputo resistere alla tentazione di guardarne almeno un episodio! La simpatica iperattività di Masha e la dolce saggezza di Orso hanno infatti incollato allo schermo milioni di spettatori in tutto il mondo, non solo in Russia! Questo cartone, lanciato dieci anni fa dallo studio “Animaccord”, è da poco entrato nel Guinnes dei Primati per per aver raggiunto il più alto numero di visualizzazioni su YouTube: più di 3,3 miliardi di visualizzazioni per il solo episodio “Masha e kasha”. Un record che lo ha portato a essere l’unico video animato al mondo nella top-5 dei contenuti più visti sul celebre social network.

Ma torniamo alla serie animata. Seguendo le avventure di Masha e dei suoi amici, ci si immerge in un mondo ricco di riferimenti alle tradizioni e al folklore russo: dai paesaggi ai richiami fiabeschi, dai dettagli del passato sovietico ai piatti serviti in cucina. E a proposito di cucina, quali sono le prelibatezze di cui si ciba Masha? Di seguito vi elenchiamo alcune leccornie culinarie amate da Masha e dai suoi amici, che in molti casi potete preparare anche a casa vostra! 

Kasha

Partiamo proprio dalla kasha, la regina della puntata “Masha e kasha” che ha registrato un boom di visualizzazioni.

La kasha è una varietà di porridge composta solitamente da grano saraceno o semolino. La versione più diffusa in epoca sovietica e preparata soprattutto per i bambini (ma non solo) era per l’appunto quella di semolino, chiamata mannaya kasha.

Considerata da sempre una colazione ideale per i bambini, la mannaya kasha viene servita ancora oggi ovunque: a casa, negli asili, nelle scuole e nelle mense aziendali.

Ecco la ricetta

Ingredienti: ¾ di tazza di latte; 3 cucchiaini di semolino; ½ cucchiaino di zucchero; 1 cucchiaino di burro. Diluite il latte con ¼ di tazza di acqua e portate ad ebollizione. Aggiungete un po’ alla volta il semolino, mescolando continuamente. Aggiungete lo zucchero e un pizzico si sale e lasciate cuocere a fiamma bassa per dieci-quindici minuti. Al momento di servire condite con il burro. 

Qui trovate ricette alternative per preparare la kasha.

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Borsch

Nella puntata “Masha cuoca perfetta”, la protagonista prepara una zuppa molto simile al borsch. Il borsch è una minestra di origini ucraine a base di barbabietola, ancora oggi molto diffusa in Russia, tanto da essere considerata uno dei piatti nazionali più diffusi. Ecco il segreto per un buon borsch: soffriggete cipolle e carote. In una seconda padella soffriggete invece le barbabietole con la polpa di pomodoro. Aggiungere al brodo il pollo, tagliato fine, i cavoli bianchi tagliati fini, le cipolle, le carote, le barbabietole e la polpa di pomodoro. Fate bollire tutto per almeno cinque minuti, dopodiché aggiungete i cavoli in salamoia, le spezie, il sale e il pepe. Prima di servire il borsch, decorate il piatto con dei pezzetti di mela al miele, bocconcini d'anatra e un cucchiaino di erbe aromatiche. A parte, servite la panna acida.

Per saperne di più sul borsch, cliccate qui

Se volete invece seguire la video-ricetta, cliccate qui

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Orso è un grande amante del tè, che viene preparato con il samovar, secondo l’antica tradizione russa. Il samovar non è altro che un grande bollitore che consente di mantenere l’acqua calda. Il suo nome deriva da "sam", che vuol dire "da solo", e "varit", ovvero "bollire". I primi samovar furono prodotti verso la fine del Settecento dai famosi maestri armaioli di Tula. Nell'Ottocento, poi, diventarono oggetti di massa ed erano considerati un acquisto da tramandare in famiglia.

Il tè è arrivato in Russia dall’Oriente e al giorno d'oggi la Terra dei Cremlini vanta una lunga e variegata tradizione di bere e servire il tè (chaj, in russo). Se volete saperne di più su questo rito, cliccate qui.

Ecco quali sono le piante più utilizzate in Russia per tè e infusioni 

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Salsicce russe

Nel frigo di Orso non mancano nemmeno le salsicce russe. Il salsiccione più diffuso in epoca sovietica era la "Doktorskaja kolbasà”, il “salame del dottore”. Fu chiamato “del dottore” visto che negli anni Trenta, dopo le grandi carestie, era prescritto dai medici come ricostituente. Per molti anni, la “Doktorskaja” fu ritenuta uno dei simboli del benessere delle famiglie sovietiche e per averla si era disposti a stare a lungo in fila. Per saperne di più, cliccate qui

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Biscotti

Un’altra prelibatezza spesso servita sulla tavola di Orso sono i biscotti. Nella puntata “Papà orso” vengono infatti serviti dei biscotti a forma di pesciolino. Potrebbero essere dei pryaniki, dolcetti al profumo di zenzero spesso accompagnati da una tazza di tè. In passato il pryanik era considerato un elemento irrinunciabile di ogni grande occasione, tale da non mancare mai ai festeggiamenti in onore di nascite, feste e matrimoni. La "capitale" russa dei pryaniki è Tula, una cittadina a Sud di Mosca. Qui, infatti, nel XVII e XVIII secolo, i migliori artigiani elevarono la loro arte ai massimi livelli, creando pryaniki di ogni forma immaginabile. Tale passato è testimoniato dalla presenza in città del museo Tulskij Pryanik, tuttora esistente.

Riportiamo di seguito la ricetta classica dei pryaniki, così come appare nei documenti del museo. Buon appetito! (Ma non dimenticate di accompagnarli a una bella tazza di tè!).

Ingredienti: 1 ½ tazza di farina; ½ tazza di miele; ¼ tazza di burro; 2 cucchiai di bicarbonato; ¼ cucchiaio ciascuno di cardamomo, zenzero e cannella; ½ tazza di marmellata (di qualsiasi varietà, purché densa); ½ tazza di acqua.

Procedimento:Per la glassa. Mettete dell’acqua in un pentolino, e quando bolle aggiungete lo zucchero. Quando questo si sarà totalmente dissolto, togliete il tegame dal fuoco.

Per l’impasto. Mescolate la farina, il miele, il burro, il bicarbonato e la cannella, e lavorate sino a quando gli ingredienti non saranno ben amalgamati. Stendete l’impasto su una superficie infarinata, sino a ottenere una pasta non più spessa di 8 millimetri, da cui ricaverete dei rettangoli. Ponete al centro di ciascun rettangolo un cucchiaio abbondante di marmellata, e ricopritelo con un altro rettangolo – assicurandovi di chiudere bene i bordi per evitare che la marmellata fuoriesca. Disponete i rettangoli su una teglia da forno e lasciate cuocere a 175 gradi per i primi dieci minuti, e a 160 gradi per i successivi 5-10. Una volta che i prianiki si saranno raffreddati, cospargeteli di glassa.

 

Se volete saperne di più sui pryaniki, cliccate qui

 

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