La figlia del capitano –Aleksandr Pushkin (1836)
Un giovane ufficiale viene inviato in un remoto angolo dell’impero russo. Lì si innamora di una figlia del capo della fortezza. Immediatamente, una ribellione contadina mette in pericolo la vita del giovane ufficiale e della figlia del suo amato capitano. È costretto a scegliere tra la vita e il dovere, ma una sorprendente svolta del destino arriva a salvare la situazione.
Un eroe del nostro tempo –Mikhail Lermontov (1840)
Un giovane ufficiale, inviato a una regione instabile, ruba il cavallo a un duro del posto e, per giocare ancora un po’ con la sorte, rapisce anche una ragazza locale. Le brutte mosse del protagonista provocano una serie di morti e tragedie.
Memorie dal sottosuolo –Fedor Dostoevskij (1864)
Una raccolta di note scritte da un uomo notevolmente instabile rivela la sua visione dell’umanità attraverso le sue stesse disavventure e i suoi atti vili. Questa opera filosofica in forma di romanzo è densamente riempita di ragionamenti in puro stile Dostoevskij.
Guerra e pace –Lev Tolstoj (1865)
Sonja si innamora di Nikolaj e tutti si innamorano di Natasha. Nel frattempo, Napoleone invade la Russia, il conte Andrej si ribella contro il peso del suo matrimonio, e Pierre eredita una fortuna da suo padre, che conosce a malapena, e diventa terribilmente ricco.
“Guerra e pace” è lo studio più grande e originale sul tema dell’amore mai scritto. Ma è anche la più grande inchiesta sulla condizione umana: amore, tradimento, aspirazioni, vanità, patriottismo, passione, invidia e felicità - ogni singola emozione è disegnata con precisione divina nel romanzo più celebre di Tolstoj.
Senza dote –Aleksandr Ostrovskij (1879)
Una giovane donna attraente ma povera, Larisa, s’innamora di un uomo ricco ma senza cuore. Nonostante i sentimenti sinceri della donna, l’uomo la usa e la lascia. Una triste storia di amore tradito descrive il duro destino della donna. Gli uomini rappresentano il male in questo lavoro teatrale, mentre l’eroina è l’incarnazione dell’ingiustizia di genere.
Il romanzo è altamente raccomandato per i lettori interessati al tema della disuguaglianza di genere nell’Impero russo. Chi è interessato alla situazione attuale della donna in Russia, legga qua.
Il giardino dei ciliegi –Anton Chekhov (1904)
Un proprietario terriero in bancarotta ritorna in Russia dall’estero e si rende conto che non può far quadrare i conti. Incapace di mantenere la sua tenuta, il proprietario terriero e sua figlia sono costretti a trasferirsi, e la tenuta è presa in mano da un nuovo proprietario che distrugge il frutteto di ciliegi con tutto il suo valore sentimentale. La commedia mostra la fine di una vecchia generazione russa, in un certo qual modo affascinante ma inetta.
Il braccialetto di granati –Aleksandr Kuprin (1911)
Una donna sposata riceve un braccialetto di pietre preziose come regalo da un ammiratore segreto. Suo marito scopre e il mittente e arriva a un confronto diretto con lui. Kuprin trasforma una strana storia di un uomo psicologicamente instabile in una bella storia di amore perduto.
La testa del Professor Dowell –Aleksandr Beljaev (1925)
Un chirurgo-criminale conduce operazioni impensabili e fa risorgere persone dalla morte con l’aiuto di una testa vivente che segretamente sfrutta. L’assistente del chirurgo, Marie, scopre il terribile segreto e affronta le conseguenze.
Per quanto possa sembrare folle, il romanzo è parzialmente autobiografico, poiché Beljaev era paralizzato e si sentiva come “una testa senza corpo”.
Maria –Vladimir Nabokov (1926)
Una prima storia d’amore adolescenziale, durata quattro giorni, tra i sedicenni Lev e Maria, è il tema centrale del romanzo d’esordio di Nabokov. I ricordi agrodolci del primo amore dei lettori sono garantiti.
Il dottor Zivago –Boris Pasternak (1957)
Jurij si innamora di Lara. La trama è semplice, ma il primo incontro tra i due protagonisti avviene solo dopo che hanno sofferto ogni possibile inganno del destino: rivoluzione, prigionia, separazione, miseria, guerra. Paradossalmente, il tema centrale del romanzo è il ruolo della libertà umana e dell’autorealizzazione nel corso della storia.
Una giornata di Ivan Denisovič–Aleksandr Solzhenitsyn (1962)
Un detenuto di un campo di prigionia sovietico si sveglia, passa la sua terribile routine quotidiana e si addormenta: fine. Eppure, non pochi credono che ogni cittadino dovrebbe conoscere questo libro a memoria. Questa storia di mostruosità umana e desiderio interiore di vivere ha portato a Solzhenitsyn una fama mondiale.
I racconti di un giovane medico/Appunti di un giovane medico –Mikhail Bulgakov (1963)
Un medico giovane e inesperto arriva nell’ospedale di un villaggio sperduto per ricoprire il posto di capo chirurgo. Il giovane prega di non avere nuovi pazienti in quanto teme di fallire di fronte alla piccola squadra dell’ospedale. La stessa notte viene portata una ragazza per un’amputazione…
È impossibile sintetizzate questa raccolta di racconti, pubblicati postumi: sono dinamici e tengono con il fiato sospeso, e le paure del narratore sono molto familiari a tutti noi. Il romanzo è perfetto per gli amanti della natura, che non si preoccupano del dramma violento che si svolge sullo sfondo incantevole della campagna.
Slovo i Delo –Valentin Pikul (1974)
Questo romanzo, non tradotto in italiano, è un Trono di spade senza draghi, ma con più intrighi, ambientato nella Corte Russa. L’autore bombarda i lettori con cospirazioni, colpi di stato e altre avventure. “Slovo i delo” alla lettera significa “Parola e fatto”, ma in passato era anche una formula giuridica, utilizzando la quale si potevano fare denunce e delazioni contro i signori.
Il mignolo di Buddha –Viktor Pelevin (1996)
Quattro pazienti sono rinchiusi in un istituto psichiatrico in cui uno specialista pionieristico applica la sua tecnica “esperimento di allucinazione congiunta” per curare i pazienti che, di conseguenza, acquisiscono un’esistenza parallela che va dalle trincee della Guerra civile russa a un campo di battaglia tra clan giapponesi rivali . Il romanzo rischia di far entrare in uno stato di delirio i suoi lettori.
Medea –Ljudmila Ulitskaja (1996)
Medea vive in Crimea e riunisce in casa sua la sua intera grande famiglia ogni estate. Questa saga familiare è ambientata in uno scenario di tragedie del XX secolo, eppure risplende di un caldo amore per la penisola di Crimea. Per saperne di più di questa scrittrice, leggete qui.
Geograf globus propil –Aleksej Ivanov (1997)
Un insegnante di geografia provinciale tormentato da una vita familiare travagliata ha una cotta platonica per un’adolescente che studia nella sua classe. Vera enciclopedia della disperazione provinciale russa, il romanzo, non tradotto in italiano, porta i lettori alla salvezza attraverso l’amore puro e innocente. Il titolo potrebbe essere reso con “Il geografo si è bevuto il mappamondo” (nel senso che l’ha venduto per comprarsi da bere). Nel 2013 ne è stato tratto anche un film omonimo.
Kys –Tatjana Tolstaja (2001)
Benedikt scrive documenti per il governo nella Russia post-apocalittica piena di cittadini mutanti dopo la guerra atomica. I lettori si beccano la loro parte di ansia camminando attraverso una Russia futuristicamente distopica. Non tradotto in italiano, per il titolo potremmo arrischiare “Micio atomico”.
La giornata di un opričnik –Vladimir Sorokin (2006)
La Russia nel 2027 non è un posto in cui vivere: l’autocrazia è ristabilita, il Paese è impoverito e le forze punitive orchestrano le repressioni, i sentimenti xenofobi prevalgono. Per saperne di più della figura storica degli oprichniki, in questo libro rielaborata, leggete qui.
Smert na Brudershaft –Boris Akunin (2008)
Il giovane ufficiale Aleksej Romanov diventa un agente del servizio del controspionaggio dell’Impero russo per puro caso. Sull’orlo della prima guerra mondiale, inesperto ma accorto, Aleksej deve esporre un’unità di intelligence tedesca guidata da un prodigio dello spionaggio tedesco.
La serie di libri soprannominata “romanzo del cinema” è scritta in modo da far sentire il lettore come se stesse guardando un film muto. Il trucco funziona, tutti i romanzi (incluso questo) hanno una spinta cinematografica. Non tradotto in italiano. Il titolo, “Morte alla Brudershaft”, gioca con l’espressione russa, “pit na Brudershaft” (“Bere alla Brudershaft”), con uso di parola tedesca, ovvero, bere incrociando le braccia tra due persone al momento di alzare i boccali, in segno di amicizia.
Il monastero –Zakhar Prilepin (2014)
Artem viene inviato nel famigerato campo di prigionia sovietico delle Solovki per aver ucciso suo padre. Nel gulag, ha bisogno di sopravvivere in questo inferno pieno di anime ugualmente colpevoli.
Questo romanzo cupo, ambientato in un campo di prigionia sovietico degli anni Venti vi farà rabbrividire sotto le coperte. È una bruciante satira politica estremamente critica nei confronti delle prospettive del Paese.
Sapete quali erano invece i 25 libri che vi avrebbe consigliato di leggere Tolstoj? Eccoli qua