È un po’ come se tutti i grandi scrittori classici del passato si fossero reincarnati in una donna dall’intelligenza acuta. I suoi romanzi, quasi tutti bestseller, descrivono l’amore e la morte, persone di diverse età e che svolgono i più svariati lavori, la realtà sovietica e quella della Russia moderna.
Gli incredibili romanzi di Ljudmila Ulitskaja (spesso il suo cognome è traslitterato Ulickaja) sono stati tradotti in 25 lingue, tra cui l’italiano. L’autrice è stata insignita di numerosi prestigiosi premi letterari, è stata nominata per l’International Booker Prize ed ha ricevuto la Legion d’Onore francese. Ecco alcuni dei suoi romanzi più importanti. Il 21 febbraio Ulitskaja compie 75 anni e si è già guadagnata il diritto di essere definita una leggenda letteraria vivente.
Leggendo questo libro entrerete in confidenza con la vita del suo personaggio principale, Sonechka, e sperimenterete le difficoltà nell’Unione Sovietica dopo la Seconda guerra mondiale. Non è una donna attraente, Sonja, e scappa dai suoi problemi quotidiani rifugiandosi nel mondo immaginario dei libri che legge. Il suo matrimonio e la nascita di una figlia sembrano essere solo un’ulteriore fuga temporanea da quel mondo.
Questa storia è stata pubblicata per la prima volta nel 1992 sulla rivista letteraria Novij Mir, portando Ulitskaja al successo immediato. Il libro è stato anche finalista del Booker Prize nel 1993 e di solito è pubblicato in una raccolta di altri racconti che non sono meno accattivanti. In Italia è apparso nel 1997, per i tipi di E/O Edizioni.
Medea, una donna che condivide lo stesso nome della figura della mitologia greca, vive sulla pittoresca costa della Crimea. Lei è l’unica discendente vivente della Tauride, che è l’antico nome della Crimea quando vi vivevano gli antichi greci. A differenza della sua sorella mitologica, Medea non distrugge la sua famiglia, ma al contrario raduna tutti i suoi parenti sotto il tetto della sua casa.
Questa è un’altra saga familiare che descrive non solo nel dettaglio alcune vite private, ma rappresenta anche un’intera generazione e un periodo storico. Leggendo questo libro sentirete il respiro del mare e probabilmente vorrete comprare i biglietti per la Crimea alla ricerca dell’atmosfera che il romanzo cattura mirabilmente. In italiano è stato tradotto da Einaudi nel 2000.
Il dottor Pavel Kukotskij ha il dono della visione a raggi X e ha dedicato la sua intera vita ad aiutare migliaia di donne a rimanere incinta e a far nascere i loro bambini. Ha anche rischiato grosso, eseguendo aborti illegali in un periodo in cui era proibito. Il dramma principale del libro, tuttavia, è incentrato sul fatto che non può aiutare sua moglie e sua figlia. Questo grande romanzo è uno sguardo su tre generazioni di moscoviti sovietici, e riflette le grandi questioni della vita e della morte. In italiano è stato tradotto da Frassinelli nel 2006.
Basato su una storia vera, questo romanzo si svolge durante l’occupazione nazista. Ulitskaja descrive l’incredibile vita di un ebreo polacco, Daniel Stein, che aiuta gli altri ebrei a fuggire dal ghetto, per poi fuggire a sua volta. Avendo un talento per le lingue, ha prestato servizio come interprete per la polizia bielorussa, la Gestapo tedesca e in seguito l’Nkvd sovietico.
“Il romanzo di Ulitskaja sembra quasi postmoderno nel suo stile; le sue pagine sono un collage di lettere e diari, relazioni e trascrizioni, ma i suoi temi sono gli enigmi senza tempo della vita e della morte: come essere fedeli a noi stessi, come sopravvivere alla brutalità, sfidare l’ipocrisia e avere compassione “, scrisse il critico letterario Phoebe Taplin. In italiano è stato tradotto da Bompiani nel 2010.
Il romanzo, il cui titolo originale è “Zeljonyj shatjor” (“Il tendone verde”) è incorniciato dal periodo tra la morte di due Josef: Stalin (1953) e Brodskij (1996). Ulitskaja ha strutturato questo romanzo come un patchwork di episodi che a prima vista sembrano non correlati. Più tardi, vediamo che i personaggi in diverse parti del libro si incontrano in qualche modo: camminano l’uno incontro all’altro o leggono lo stesso libro, ma in un momento diverso.
“Ho considerato un mio dovere scrivere un romanzo sulla generazione normalmente definita shestidesjatniki; la gente degli anni Sessanta. Sento in molti discorsi che i giovani di oggi incolpano la generazione degli anni Sessanta dell’attuale stato di cose. E il processo di “stalinizzazione” che osservo quotidianamente dimostra che le lezioni del dominio sovietico e delle sue crudeli repressioni non sono state pienamente apprese”. In italiano è stato tradotto da Bompiani nel 2016.
Qui potete trovare una nostra intervista del 2013 all’autrice.
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