La Chiesa di Uspenskij nel Cremlino di Mosca, realizzata da Aristotele Fioravanti (Foto: Lori/LegionMedia)
Se il fondamentale apporto degli architetti stranieri nell’edificazione di San Pietroburgo è palese, Mosca è spesso percepita come una città più tradizionale, più “russa”. Chissà perché ci dimentichiamo che il simbolo principe dell’architettura del Paese, il Cremlino, è stato costruito quasi interamente dagli italiani.
Purtroppo non si sa molto dei destini degli architetti italiani nell’antica Rus. Nella maggior parte dei casi non conosciamo nemmeno i loro veri nomi: spesso gli annalisti si limitavano con sufficienza a designare l’origine straniera con l’appellativo “Friasin” (è la trascrizione errata del nome “Franco” e fu fin dai tempi delle crociate il nome generico adoperato in Oriente per indicare tutti i latini del bacino del Mediterraneo, ndr). A volte quindi si possono soltanto fare delle supposizioni sui nomi e sulle vite di persone che hanno rivestito un ruolo così significativo nello sviluppo dell’architettura russa.
Chiesa di
Uspenskij, Cremlino di Mosca (Aristotele Fioravanti)
Inizialmente la chiesa venne edificata da artigiani russi,
ma a causa dei materiali scadenti era soggetta a continui restauri e nel 1472
venne definitivamente smembrata. Invitarono quindi l’ingegnere bolognese
Aristotele Fioravanti a ricostruire la chiesa, offrendogli un buon onorario: 10
rubli al mese. L’italiano replicò l’architettura della chiesa di Vladimir e
tuttavia presentò ai moscoviti moltissime innovazioni, insegnando per esempio
ai muratori a fare mattoni più resistenti. È anche grazie a questo che la
chiesa di Uspenskij è il più antico edificio di Mosca che si sia interamente
conservato.
Chiesa di
Archangelskij, Cremlino di Mosca (Aloisio il Nuovo)
L’appellativo “Nuovo” venne dato all’architetto veneziano
poiché a Mosca c’era già stato prima di lui un omonimo italiano che aveva
costruito le mura e le difese del Cremlino. La chiesa dell’Arcangelo San
Michele venne eretta per diventare la cappella funeraria della dinastia
reggente. Nella costruzione Aloisio il Nuovo riuscì a fondere le tradizioni
dell’architettura religiosa russa e di quella secolare italiana. In tal modo,
grazie a una facciata sorprendentemente ricca, la chiesa da vicino assomiglia
di più a un tipico palazzo italiano.
Chiesa
dell’Ascensione di Kolomenskoe (Pietro Francesco Annibale)
Anche questo autentico capolavoro architettonico – una
delle prime chiese a cuspide – è opera di un architetto italiano. Gli edifici
costruiti nello stile a tenda non avevano bisogno di colonne, la costruzione
poggiava direttamente sulle fondamenta. Secondo la leggenda, la chiesa
dell’Ascensione venne edificata per ordine di Basilio III in occasione della
nascita del figlio Ivan IV, diventando così una chiesa “votata”, costruita cioè
in segno di riconoscenza a Dio o in ricordo di un evento particolare.
Chiesa
del Metropolita San Pietro di Mosca, Monastero Vysoko-Petrovskij (Aloisio il
Nuovo)
La principale innovazione architettonica di Aloisio il
Nuovo per questa chiesa sta nella planimetria. Si tratta della prima cattedrale
nella storia dell’architettura russa la cui base è formata dalla
sovrapposizione di otto absidi semicircolari. Tale planimetria viene chiamata a
“petali concentrici” e nel nostro Paese si incontra piuttosto di rado. Fino a poco tempo fa si pensava che i tratti originari
della chiesa fossero andati irrimediabilmente perduti dopo la ricostruzione
dell’edificio nel Seicento in stile barocco. Tuttavia nel 1980 i restauratori
riuscirono a riportare in luce il profilo architettonico della chiesa
dell’inizio del Cinquecento.
Palazzo
delle Faccette (Marco Friasin, Pietro Antonio Solari)
È una delle più
antiche costruzioni a carattere civile di Mosca, venne realizzato nel 1487
dall’architetto Marco Friasin (Marco Ruffo). La facciata orientale
dell’edificio venne rivestita di corsi orizzontali di pietra bugnata, da cui
deriva l’apparenza di una superficie sfaccettata e il nome dell’edificio. Il
Palazzo delle Faccette aveva la funzione di salone di gala per i ricevimenti
presso la corte. Ospitava anche la
Duma dei boiari e le Zemskij
sobor (letteralmente
“Assemblea della terra”, il primo parlamento russo su base feudale, ndr),mentre oggi è una delle tappe della cerimonia di insediamento del Presidente
della Federazione.
Casa di Lobanov-Rostovskij (F.I. Camporesi)
L’edificio risale all’inizio
del Settecento, ma nel 1792 il proprietario, il principe Lobanov-Rostovskij,
invitò l’allora famoso architetto Francesco Camporesi a ristrutturare la
residenza. Il maestro italiano ampliò notevolmente l’edificio, aggiungendo due
saloni da ricevimento e rifacendo la facciata, dopo aver ridisegnato il portico
centrale a forma di arco di trionfo. Nella prima metà dell’Ottocento in questa
casa visse lo storico A. Malinovskij, la cui moglie aveva persuaso la madre di
Natalja Gonchareva a dare la figlia in sposa a Pushkin.
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